Un caso scottante

Politico sospeso da Fratelli d'Italia per molestie a una collega della Lega

Joe Formaggio accusato di aver palpeggiato Milena Ceccarelli. Ma lui si discolpa: "Un gesto mal interpretato"

Politico sospeso da Fratelli d'Italia per molestie a una collega della Lega
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Joe Formaggio, consigliere regionale veneto di Fratelli d'Italia, in passato ha già fatto parlare di sé per alcune uscite sopra le righe. Ma l'ultima ha decisamente superato il limite, tanto che il partito di Giorgia Meloni lo ha sospeso da ogni incarico dopo che la consigliera leghista Milena Cecchetto lo ha accusato di molestie.

Joe Formaggio e l'accusa di molestie a Milena Cecchetto

L'episodio incriminato è avvenuto mercoledì 8 marzo 2023, proprio in occasione della Giornata internazionale della donna. Secondo quanto ha denunciato Cecchetto, durante una pausa dei lavori del Consiglio regionale i due si sarebbero seduti uno accanto all'altra per parlare e in quel momento Formaggio l'avrebbe palpeggiata. Secondo le prime ricostruzioni, il consigliere avrebbe dato una manata sul sedere alla collega a cui si sarebbe aggiunto un bacio lascivo sul collo.

Milena Cecchetto e Joe Formaggio

La replica di Joe Formaggio e la sospensione da FdI

Formaggio, però, non ci sta e fornisce una versione differente dell'accaduto:

“Sono molto dispiaciuto per l’imbarazzo mediatico che ha coinvolto il Consiglio regionale. Respingo ogni accusa di molestia fisica che mi viene imputata. Mi scuso con la collega Milena Cecchetto se c’è stata qualche incomprensione verbale o gesto male interpretato, e respingo categoricamente ogni accusa di molestia fisica riportata dalla stampa. Spero di incontrare al più presto l’amica Cecchetto in modo da sgonfiare definitivamente questa assurda vicenda".

"Voglio ricordare che collaboriamo assieme da più di 14 anni facendo politica, prima da sindaci e ora da Consiglieri regionali, sempre con il massimo rispetto e la stima reciproca. Sono sicuro che questa incomprensione non andrà ad intaccare il nostro rapporto di collaborazione e fraterna amicizia”.

Una versione che però non ha convinto particolarmente i vertici del partito. La questione è infatti passata nelle mani di Luca De Carlo, coordinatore veneto del partito, che ha preso la decisione di sospendere Formaggio in attesa che venga fatta chiarezza assoluta sulla questione.

Chi è Joe Formaggio, dalle foto col fucile al busto di Mussolini

L'ultimo episodio controverso che lo aveva riguardato era avvenuto a Verona, alla fiera Eos, a febbraio, quando aveva posato con un fucile in mano e sostenuto apertamente la lobby delle armi:

"Come rappresentante della Regione del Veneto sono stato alla fiera di Verona all’evento Eos, che riguarda la caccia e pesca della cultura rurale.  Abbiamo incontrato tutte le associazioni venatorie produttori di armi e munizioni, tante aziende che contribuiscono a un mezzo punto di PIL nazionale".

"La presenza del Ministro Lollobrigida  non fa altro che certificare l’importanza della lobby dei cacciatori e delle armi nel nostro territorio, perché noi siamo da sempre dalla parte della legalità e non accettiamo lezioni di moralità dalla sinistra animalista e ambientalista".

Ma si è tratta soltanto dell'ultima "trovata" che lo ha riguardato. In passato era finito al centro delle critiche perché nel suo ristorante ad Albettone, comune vicentino di cui è stato sindaco dal 2009 al 2020, è presente un busto di Benito Mussolini ("I clienti si fanno i selfie", aveva raccontato), ma anche per frasi omofobe e razziste.

Nel 2015 intervenendo a La Zanzara su Radio 24 lanciò l'idea di una tassa da far pagare agli omosessuali:

"I gay sono contro il mantenimento della società, la loro coppia si esaurisce con due componenti, non ci saranno figli che continueranno a pagare le tasse e a portare avanti lo sviluppo della nazione. Con il ricavato della tassa sosterremo la famiglia tradizionale, aiuteremo le famiglie con figli".

Nella stessa occasione non usò parole tenere neppure con migranti ed extracomunitari:

"Cosa viene a fare un immigrato ad Albettone, che rischia la pelle? Noi non li vogliamo, se il prefetto ce li manda riempiremo le case del paese di letame o le mureremo. Prima di mandarmi qualsiasi profugo il prefetto deve dirmi come si chiama e che malattie ha avuto nella sua vita: noi li aspettiamo col fucile in mano".

Da sindaco prese misure forti contro i Rom, che definì "peggio delle pantegane". E poi un vasto "campionario" di uscite rumorose. A cui ora si aggiunge un altro capitolo, che se confermato sarebbe decisamente più grave.

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