diplomazia

Piano Usa per Gaza: mentre si attende la risposta di Hamas, Trump minaccia “Avete tre giorni di tempo, o sperimenterete l’inferno”

Secondo le prime indiscrezioni la controparte sarebbe incline a rifiutare: "E' una nuova occupazione"

Piano Usa per Gaza: mentre si attende la risposta di Hamas, Trump minaccia “Avete tre giorni di tempo, o sperimenterete l’inferno”

“Darò ad Hamas tre o quattro giorni per accettare il piano, altrimenti sperimenterà l’inferno”.

Con queste parole, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un ultimatum diretto alla leadership del movimento palestinese, presentando alla Casa Bianca il suo piano in 20 punti per mettere fine al conflitto a Gaza.

Il documento, subito accolto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, è stato definito dalla Casa Bianca una “road map per la pace”. Ma più che un negoziato, appare come una pressione estrema su Hamas, chiamato a scegliere tra il disarmo e la prosecuzione della guerra.

Nonostante le minacce del tycoon, le prime reazioni da parte di Hamas lasciano intendere un rifiuto. 

Il piano in 20 punti

Il testo diffuso da Washington contiene misure precise e vincolanti:

  • Fine immediata della guerra: cessate il fuoco e sospensione di ogni operazione militare israeliana, inclusi bombardamenti aerei e d’artiglieria.

  • Rilascio degli ostaggi: entro 72 ore dall’accordo, Hamas dovrà restituire tutti gli ostaggi, vivi e morti.

  • Amnistia per i combattenti: i membri di Hamas che rinunceranno alle armi e accetteranno la convivenza pacifica riceveranno la grazia. Chi invece sceglierà di lasciare Gaza potrà farlo attraverso corridoi sicuri.

  • Governo provvisorio: amministrazione affidata a un comitato palestinese tecnocratico, sotto la supervisione di un “Consiglio per la Pace” presieduto da Trump e con membri internazionali come l’ex premier britannico Tony Blair.

  • Scambio di prigionieri: Israele rilascerà 250 ergastolani palestinesi e 1.700 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023, incluse donne e bambini. Per ogni ostaggio israeliano liberato, saranno restituiti i resti di 15 palestinesi.

  • Ricostruzione e sviluppo: creazione di una zona economica speciale con tariffe preferenziali e di un comitato internazionale per gli investimenti. “Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza, e coloro che lo desiderano saranno liberi di farlo e di tornare”, afferma il documento.

Piano Usa per Gaza: mentre si attende la risposta di Hamas, Trump minaccia "Avete tre giorni di tempo, o sperimenterete l'inferno"
Conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca

Hamas: “È una nuova forma di occupazione”

Le prime reazioni da parte di Hamas lasciano intendere un rifiuto. Una fonte interna al movimento, citata dalla BBC, ha parlato di un piano “al servizio degli interessi d’Israele e che ignora quelli del popolo palestinese”.

La leadership di Hamas contesta in particolare il disarmo immediato e la prospettiva di una “forza internazionale di stabilizzazione” che, secondo la fonte, costituirebbe “una nuova forma di occupazione”.

Il premier del Qatar, Mohammad Bin Abdel Rahman Al Thani, ha spiegato che la proposta è stata consegnata a Hamas e che “ci sono questioni che necessitano chiarimenti e negoziati”.

Piano Usa per Gaza: mentre si attende la risposta di Hamas, Trump minaccia "Avete tre giorni di tempo, o sperimenterete l'inferno"
I luoghi principali della Striscia di Gaza

Trump e Netanyahu: “Un giorno storico per la pace”

Nella conferenza stampa congiunta, Trump ha rivendicato la piena sintonia con il premier israeliano:

“Se Hamas non accetta, sosterrò pienamente Bibi nel fare quello che deve”.

Il presidente americano ha inoltre definito Netanyahu “un guerriero che non sa cosa significhi tornare a una vita normale” e ha sottolineato che Israele “è fortunato ad averlo”.

Dal canto suo, Netanyahu ha confermato l’adesione al piano:

“Accetto il tuo piano per mettere fine alla guerra a Gaza. Ma se Hamas respinge la proposta o la sabota, Israele finirà il lavoro da solo”.

Il premier ha ringraziato Trump definendolo “il più grande amico di Israele” e ha espresso riconoscenza anche verso l’esercito italiano “che combatte per la civiltà contro le barbarie”.

L’endorsement internazionale

Il piano ha ricevuto un’accoglienza positiva in Europa e nel mondo arabo. Ursula von der Leyen e Antonio Costa hanno invitato “tutte le parti a cogliere questa opportunità”, mentre Kaja Kallas ha esortato Hamas ad “accettare senza indugio, a partire dal rilascio immediato degli ostaggi”.

Anche Regno Unito, Germania, Francia e Italia hanno espresso il loro sostegno, insieme a Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Indonesia, Turchia, Pakistan ed Egitto. Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha chiesto a “tutte le parti” di rispettare l’accordo, lodando “l’importante ruolo dei paesi arabi e musulmani”.

La posizione dell’Autorità Palestinese

La presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese ha accolto positivamente l’iniziativa americana, definendo il piano “sincero e determinato”. In una dichiarazione ufficiale si è impegnata a riforme sostanziali entro due anni, tra cui l’adeguamento dei programmi scolastici agli standard UNESCO e l’abolizione delle leggi che prevedono pagamenti alle famiglie di detenuti palestinesi e terroristi.

“Affermiamo la disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti e tutte le parti per raggiungere la pace”, recita il comunicato. Tuttavia, nel documento della Casa Bianca non compare un riferimento esplicito alla creazione di uno Stato palestinese.

L’Italia: “Un’occasione da cogliere”

Palazzo Chigi ha accolto con favore il piano di Trump, definendolo “una possibile svolta” per il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e l’accesso umanitario alla popolazione di Gaza.

“Una pace giusta e duratura è possibile in Medio Oriente – si legge nella nota – con uno Stato di Israele e uno Stato palestinese che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, e con la piena normalizzazione di Israele con le Nazioni arabe e islamiche”.