DALL'EUROPA

Perché sui migranti Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega hanno votato in tre modi diversi in Ue

La sonora bocciatura del partito di Salvini in "contrasto" con il giudizio del ministro Piantedosi. Meloni "attendista" in vista del voto di giugno?

Perché sui migranti Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega hanno votato in tre modi diversi in Ue
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Patto sui migranti, via libera dal Parlamento Europeo. Ma sull'approvazione definitiva al documento fa discutere la posizione dei tre nostri partiti di Governo che hanno votato in tre modi differenti.

Contraria la Lega, con "riserva" Fratelli d'Italia, convintamente favorevole Forza Italia.

L'opposizione non s'è fatta scappare l'occasione per sottolineare:

"Ancora una volta una maggioranza spaccata, che in Europa vota in ordine sparso".

Patto migranti e asilo, il via libera dal Parlamento europeo

Il documento approvato ieri, mercoledì 10 aprile 2024, al Parlamento Europeo di Strasburgo raccoglie le disposizioni (nove tra regolamenti e direttive), che riguardano le nuove regole per l’accoglienza dei migranti.

Ora la palla (un secondo passaggio al voto) spetterà al Consiglio dell'Unione europea composto dai 27 Paesi membri e dove servirà la maggioranza qualificata degli Stati.

Ma non solo. Il patto avrà poi uno o più passaggi anche in Commissione europea con l'obiettivo di diventare poi operativa a inizio 2026.

Migranti, il "nostro" Centrodestra ha votato "diviso"

Ma, come detto, non è certo passato sottotraccia il fatto che su questo insieme di provvedimenti le forze compongono l'attuale maggioranza del nostro Governo abbiano votato in maniera divergente.

La Lega ha infatti espresso un parere nettamente contrario, mentre Fratelli d'Italia ha detto sì a sette dei dieci punti del documento votando pollice verso ad altre tre.

Il documento ha invece avuto la piena approvazione da parte di Forza Italia.

La sensazione è che se Forza Italia abbia di fatto "naturalmente" mantenuto la sua posizione all'interno del Partito popolare europeo, Fratelli d'Italia abbia invece voluto tenere una posizione più attendista anche in vista dell'esito delle elezioni europee e delle possibili criticità che potrebbero esserci nella composizione della maggioranza.

Un quadro dove ormai come dato assodato la possibile partecipazione dei conservatori non è più un'ipotesi così remota o per lo meno è auspicata.

Le reazioni e le motivazioni, il sì di Forza Italia

Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani
Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani

Proprio per gli azzurri la linea seguita è stata spiegata dal segretario nazionale Antonio Tajani rivendicando il ruolo importante dell'Italia e del Partito popolare europeo:

"Il via libera del Parlamento europeo al patto sui migranti e sull'asilo è un passo importante. Così si supera la stagione di Dublino. Era il migliore compromesso possibile. L' Europa torna protagonista per affrontare l'immigrazione legale e tornare ad avere una visione complessiva del fenomeno. L'Italia ha avuto un ruolo importante come lo ha avuto la nostra famiglia politica, quella popolare".

I dubbi di Fratelli d'Italia, giudizio in chiaroscuro

A far da contraltare la posizione in Aula degli altri due partiti "alleati" in Italia.

Come detto alla fine Fratelli d'Italia ha votato favorevolmente a più della metà dei provvedimenti.

FdI all'Eurocamera ha votato a favore in sette votazioni su dieci sui testi del Patto di migrazione esprimendosi in maniera contraria solo sul regolamento sull'asilo e la migrazione, l'unico appoggiato dal Pd, che prevede la solidarietà obbligatoria dei Paesi membri.

Ha votato, invece, sì a due testi considerati più in bilico nel pacchetto: quello sulle procedure di asilo accelerate e quello sulla gestione delle crisi migratorie.

Quello è stato di fatto lasciato trasparire è stato un un giudizio in chiaroscuro sulle disposizioni europee sul tema come spiegato dall'europarlamentare del partito di Giorgia Meloni, Nicola Procaccini.

"Migliorare la situazione attuale: questa è l’unica ragione per votare a favore di alcuni regolamenti di questo Patto. Pochi passi nella giusta direzione, pochi ma importanti".

L'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini
L'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini

Anche se, alla fine, particolare non da poco, proprio Fratelli d'Italia prima con l'esito della votazione, poi non partecipando a una conferenza stampa si è di fatto smarcato dai conservatori che hanno criticato duramente il pacchetto di provvedimenti. 

La sonora bocciatura della Lega (anche al suo ministro?)

Ma a far "rumore" è stata soprattutto la sonora bocciatura che, come detto, è invece arrivata dal partito di Matteo Salvini. 

Non tanto per la collocazione in Europa della Lega (nella famiglia "di destra" di Identità e Democrazia) quanto perché il voto contrario al documento di fatto va a "cozzare" con l'entusiasmo e il giudizio positivo che tempo addietro era stato espresso sul patto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi (al Governo in quota Lega).

Del resto, il giudizio espresso in una nota del Carroccio non lascia spazio a troppi commenti:

"E' un patto deludente, che non risolve in alcun modo il problema dei flussi illegali e clandestini lasciando sola l’Italia, ancora una volta".

Ironia della sorte, per una volta un commento che praticamente fotocopia la posizione del Pd sul tema (che ha votato no, così come il Movimento 5 Stelle):

"È un passo indietro sul fronte dei diritti umani, lascia sola l’Italia come primo approdo".

e ancora:

"Il nuovo regolamento Eurodac introduce l’obbligo di dati biometrici a partire dai 6 anni, schedando come fossero criminali le persone che arrivano: chiunque arriverà non sarà considerato legalmente nel territorio dello Stato membro e nell’Ue, dunque, dovrà rimanere a disposizione delle autorità; nel regolamento procedure, si prevede la normalizzazione delle ’procedure speciali alla frontierà anche per i minori non accompagnati e per chi viene soccorso in mare, invertendo un principio giuridico che limitava questa procedura a pochissimi casi per garantire il diritto alla richiesta d’asilo e l’esame delle storie personali delle persone".

Piantedosi... con Forza Italia e FdI

Ecco allora che alla fine la linea "ufficiale" del Governo è stata affidata proprio allo stesso titolare dell'Interno:

Piantedosi punta alla confisca delle navi Ong, ma l'Europa tuona: "Obbligo di salvataggio sempre"
Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

"Dopo anni di stallo sulla politica migratoria, con il voto del Parlamento europeo sul Patto migrazione e asilo il regolamento di Dublino è stato finalmente superato. Grazie alla nostra capacità di negoziazione, siamo riusciti in un anno e mezzo a riportare al centro dell'agenda europea la politica migratoria e abbiamo trovato insieme agli altri Paesi Membri dell'Ue il miglior compromesso possibile, che tiene conto in ogni caso delle prioritarie esigenze dell'Italia. Il nuovo Patto, infatti, garantirà frontiere esterne più sicure, procedure rapide ed efficienti per l'asilo, espulsioni più veloci, una maggiore solidarietà nei confronti dei paesi di primo ingresso".

I provvedimenti del patto

La normativa sulla gestione dell'asilo e della migrazione è l'elemento principale e dovrebbe sostituire il Regolamento Dublino.

Per bilanciare l'attuale sistema (pochi Stati membri di ingresso, tra cui l'Italia, sono responsabili della stragrande maggioranza delle domande di asilo), c'è un nuovo meccanismo di solidarietà obbligatorio e misure per prevenire abusi e movimenti.

Per aiutare i Paesi sottoposti a forte pressione migratoria, altri Stati membri potranno scegliere tra ricollocare i richiedenti asilo nel loro territorio o versare contributi finanziari.

C'è poi il Regolamento sulla procedura di asilo che stabilisce una procedura comune a livello dell'Ue per la concessione o la revoca della protezione internazionale, in sostituzione delle diverse procedure nazionali.

Tra le disposizioni, è prevista la creazione di centri di accoglienza nel Paese di primo ingresso. La capacità adeguata a livello dell'Ue per lo svolgimento delle procedure di frontiera sarà di 30 mila posti di accoglienza e gli Stati membri dovranno garantire di essere in grado di svolgere le procedure di frontiera sul proprio territorio.

Ciascun paese avrà un numero massimo di domande (tetto annuale) da esaminare nella procedura di frontiera, che sarà determinato dalla Commissione.

Vi è poi il Regolamento sulle situazioni di crisi. Stabilisce norme procedurali adeguate, eccezioni e la rapida attivazione di meccanismi di solidarietà per rispondere a situazioni di crisi, come quella verificatasi nel 2015 e nel 2016, quando più di due milioni di persone sono arrivate nell'Ue.

Le norme mirano anche a contrastare la strumentalizzazione dei migranti, ovvero la situazione in cui Paesi terzi o attori non statali ostili utilizzano i migranti per destabilizzare l'Ue, e prevedono una possibile deroga temporanea dalle procedure standard di asilo.

La riforma del Regolamento Eurodac permetterà poi di identificare in modo più efficace chi arriva sul territorio dell'Ue, aggiungendo le immagini del volto alle impronte digitali, e riguarderà i bambini a partire dai sei anni.

Con il Regolamento di screening l'obiettivo è invece creare norme uniformi relative all'identificazione dei cittadini di Paesi terzi all'arrivo, aumentando la sicurezza all'interno dello spazio Schengen.

Il Patto comprende poi anche il regolamento dell'Agenzia europea per l'asilo, norme per armonizzare la protezione e i diritti dei richiedenti asilo negli Stati membri, nuove norme per migliorare le condizioni di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e un nuovo quadro per l'adozione di un piano di reinsediamento.

 

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