Cosa cambia?

Perché ora si parla di "Sindaco d'Italia" a proposito delle riforme

La proposta piace al Terzo Polo: sostanzialmente gli italiani eleggerebbero direttamente il presidente del Consiglio dei ministri

Perché ora si parla di "Sindaco d'Italia" a proposito delle riforme
Pubblicato:
Aggiornato:

Nelle ultime ore si è tornati a parlare di una figura che al momento non esiste, ma che potrebbe (presto o tardi) comparire nelle nostre vite, il sindaco d'Italia. Ma che cosa è? Di cosa stiamo parlando?

Che cosa è il sindaco d'Italia

In questi giorni la premier Giorgia Meloni sta incontrando i rappresentanti delle opposizioni per parlare di riforme. E sul tavolo ci sarebbe anche l'elezione diretta del presidente del Consiglio sul modello "sindaco d'Italia" e il superamento del bicameralismo.

Si tratterebbe di una modifica radicale del sistema, che sostanzialmente equiparerebbe il Governo a una Giunta comunale.

Il premier verrebbe eletto direttamente dai cittadini - come appunto il sindaco - e ci sarebbe lo scioglimento automatico delle Camere in caso di sfiducia o dimissioni. In pratica quello che succede oggi per i Consigli comunali.


Un'ipotesi che trova la sponda anche del terzo polo. Nonostante le diatribe interne tra Azione e Italia Viva, infatti, i centristi si sono presentati compatti al colloquio con la premier: c'erano Carlo Calenda e Maria Elena Boschi (in copertina), mentre Matteo Renzi aveva già fatto sapere in anticipo il suo pensiero sulla questione:

"Sono per il sindaco d'Italia a palazzo Chigi: che il premier possa essere scelto dagli italiani e si scelga i ministri, potendo pure revocarli".

Per Calenda, però, il paletto è uno e non si tocca:

"Per noi c'è una linea rossa assoluta, la figura di garanzia, di unità nazionale, sulla Costituzione, del presidente della Repubblica non si tocca".

_DSC1855
Foto 1 di 6
giorgia meloni
Foto 2 di 6
_DSC1980
Foto 3 di 6
2_131
Foto 4 di 6
giorgia meloni
Foto 5 di 6
7_69
Foto 6 di 6

Sindaco d'Italia: pro e contro

Non è certo la prima volta che si parla di questa figura (che poi in realtà è solo un modo diverso per chiamare il presidente del Consiglio). Lo aveva già fatto lo stesso Renzi nel 2020, ma in passato lo aveva già nominato anche Giorgio Almirante, storico leader della destra nazionale.

Pd e Movimento Cinque Stelle, in realtà, sembrano piuttosto freddi sulla questione, ma a intervenire sul tema è stata Maria Elena Boschi:

"Su questo tema sbagliano: le riforme servono al Paese, non a noi o a Meloni".

Cosa cambierebbe nel concreto non è facile dirlo. Di certo ci sono delle differenze incancellabili tra l'elezione di un sindaco e quella di un premier. Un conto è eleggere la guida di un Comune di poche migliaia di abitanti (dove spesso ci si conosce direttamente), un altro è decidere la persona che guiderà il Paese.

C'è poi una questione più prettamente politica. Le scelte di un sindaco riguardano principalmente la vita amministrativa dell'Ente e dunque è più facilmente "digeribile" la concentrazione al vertice. Diverso sarebbe per scelte a carattere nazionale. Il rischio sarebbe quello di "svuotare" del suo ruolo il Parlamento. Ma queste sono tutte questioni che verranno - nel caso - analizzate in futuro.

Seguici sui nostri canali