SVOLTA STORICA?

Perché +Europa e Azione hanno votato a favore della separazione delle carriere per pm e giudici

Primo via libera alla Camera, esulta il Centrodestra. Con la maggioranza ha votato anche parte dell'opposizione ma ora Pd e M5S annunciano battaglia

Perché +Europa e Azione hanno votato a favore della separazione delle carriere per pm e giudici
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Giustizia e separazione delle carriere, questa volta (forse) ci siamo dopo il via libera alla Camera.

Esultano il ministro Nordio e il Centrodestra mentre già monta la polemica anche perché parte dell'opposizione come +Europa e Azione hanno votato a favore del provvedimento.

Il commento del Ministro

Il provvedimento ha avuto dunque un via libera a larghissima maggioranza (174 voti a favore, 92 voti contrari e 5 astenuti), registrando l'astensione (altro segnale significativo) di Italia Viva e il voto negativo di Pd, Movimento 5Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.

                                                                         Il momento del voto alla Camera

Si tratta del primo dei passaggi parlamentari necessari per l’ok al disegno di legge costituzionale. Ora la maggioranza punta ad arrivare all'approvazione anche al Senato prima dell'estate, ma l'opposizione annuncia battaglia.

Come detto, il voto alla Camera è stato accolto con grande soddisfazione dal Centrodestra (rivendicato in particolare da Forza Italia, che ha ricordato le "battaglie" di Silvio Berlusconi, e dalla Lega).

Il Ministro alla Giustizia Carlo Nordio ha commentato:

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio
                                                            Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

"Sono consapevole che le cose che ho scritto da 30 anni possono essere non completamente realizzate, ma la madre delle riforme, che è la separazione delle carriere, avrà conseguenze positive per la stessa magistratura. Oggi è indipendente dal potere esecutivo deve esserlo e lo resterà, ma non è affatto dipendente da se stessa".

Cosa prevede la riforma

Nel suo passaggio più importante la riforma ha l'obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, per i quali vengono istituiti due distinti organi di autogoverno (Consiglio superiore della magistratura giudicante e Consiglio superiore della magistratura requirente).

In soldoni e in estrema la riforma punta a mettere di fronte a un bivio dove idealmente c'è scritto: o fai il giudice o fai il magistrato.

È istituita poi anche un'Alta Corte disciplinare, cui è attribuita in via esclusiva la giurisdizione disciplinare, sia nei confronti dei magistrati giudicanti sia dei magistrati

Il perché del "sì" di Azione

Sul perché Azione e +Europa abbiamo votato a favore, le spiegazioni sono arrivate dai diretti interessati.

Come ad esempio dalle parole di Carlo Calenda:

                                                                        Carlo Calenda, leader di Azione

"Noi da sempre siamo favorevoli alla separazione delle carriere, dalla nascita di Azione è nel nostro programma elettorale e, come facciamo sempre, se riteniamo una cosa giusta la votiamo chiunque la presenti".

E nel motivare la condotta del suo partito in Aula, l'ex Ministro ha però lanciato una stoccata alla premier e al Centrodestra:

"Altrimenti dovremmo fare come fa Giorgia Meloni sul salario minimo che lo proponeva e adesso dice di no o come fa la sinistra sull’abolizione dell’abuso di ufficio. Noi non facciamo politica così: se una cosa è giusta è giusta e la votiamo".

Il perché del "sì" di +Europa

Appassionato nel suo intervento alla camera e ancor più articolata la motivazione illustrata da Benedetto Della Vedova:

"La riforma sulla separazione delle carriere è da sempre un principio di ordinamento liberale, fa parte della nostra storia radicale. E noi non possiamo lasciare questa bandiera nelle mani sbagliate. Non possiamo accettare che questa riforma venga discussa solo da metà del Parlamento".

 

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Il parlamentare di +Europa ha poi ricordato le iniziative promosse sul tema giustizia dal suo partito:

"Ho promosso un referendum per una giustizia giusta e per la separazione delle carriere, assieme a un grande garantista liberale come Marco Pannella. Questa riforma arriva a compimento con la maggioranza sbagliata, ma anche le maggioranze sbagliate possono fare cose giuste perché le maggioranze giuste non le hanno fatte".

Ma, come Calenda, anche Della Vedova non ha risparmiato una stoccata alla maggioranza di Centrodestra:

"Voglio invitare allora i garantisti veri, se ci sono, nella maggioranza: dopo questo provvedimento voglio vedervi garantisti con tutti e sempre, sui migranti, con le carceri, contro gli aumenti di pena che continuate a votare, contro i nuovi reati nazionali o velleitariamente universali. Fate un po’ di obiezione di coscienza, altrimenti distruggerete questa buona riforma".

La soddisfazione del Centrodestra

Come detto, esulta il Centrodestra. In primis, Forza Italia che ha dedicato il risultato raggiunto alla Camera a Silvio Berlusconi. Come dalle parole del viceministro Francesco Paolo Sisto:

Il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto
                                                    Il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto

"L'approvazione in prima lettura della separazione delle carriere è una vittoria di Silvio Berlusconi, di Forza Italia, del centrodestra, del Parlamento e di tutti gli italiani liberi".

Canta vittoria anche la Lega con il vicepremier Matteo Salvini:

                                                  Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini

"Via libera della Camera ad una storica battaglia della Lega! La separazione delle carriere dei magistrati è un passaggio fondamentale per arrivare ad una vera riforma della Giustizia. Avanti su questa strada".

Separazione delle carriere, l'ira dell'opposizione

Ancora pronta a dar battaglia nei prossimi mesi il resto dell'opposizione.

Emblematico il commento di Deborah Serracchiani, responsabile dem della giustizia:

Deborah Serracchiani, responsabile dem della giustizia

"Sembra chiaro l’intento punitivo di questa riforma, così come il furore ideologico che l’accompagna".

Durissimo anche il Movimento 5 Stelle con Valentina D’Orso:

                                                                              Valentina D'Orso del M5S

"Il Governo vuole il controllo dei pm e delle indagini".

E infine non da meno l'Associazione nazionale magistrati che ha spiegato come "si tratti di una riforma sbagliata che toglie garanzie ai cittadini",

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