EVOLUZIONE DELLE ETICHETTE

Per il rilancio del Made in Italy, Meritocrazia Italia propone il “Provenance Ribbon”, una nuova frontiera per la trasparenza

L'idea del movimento politico Meritocrazia Italia è quella di un sistema di etichettatura evoluto per un modello unico di trasparenza, semplificazione e valorizzazione del Made in Italy

Per il rilancio del Made in Italy, Meritocrazia Italia propone il “Provenance Ribbon”, una nuova frontiera per la trasparenza

La fiducia del consumatore nasce dalla trasparenza. Sapere cosa acquistiamo, da dove arriva e come è stato prodotto è oggi una necessità etica, economica e culturale. È il presupposto per difendere il Made in Italy e rafforzare la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali”.

In questo contesto, Meritocrazia Italia ha condotto uno studio approfondito sulle normative europee e nazionali in materia di etichettatura, analizzando le più recenti evoluzioni legislative e le esperienze più avanzate di tracciabilità a livello internazionale.

“Il Regolamento (UE) n. 1169/2011 stabilisce le informazioni obbligatorie da fornire al consumatore: ingredienti, allergeni, quantità netta, valori nutrizionali e, in alcuni casi, l’origine dell’alimento. Il principio generale è quello della chiarezza e veridicità delle informazioni, ma l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime è previsto solo per specifiche categorie di prodotti – come carne fresca o miele – oppure nei casi in cui la mancanza possa risultare ingannevole”, afferma il movimento politico Meritocrazia Italia.

“L’Italia, consapevole del valore strategico della tracciabilità per la propria economia agroalimentare, ha scelto di andare oltre i minimi previsti dal diritto europeo. Con una serie di decreti ministeriali, come quelli relativi alla pasta, al riso, al latte e ai derivati del pomodoro, ha introdotto l’obbligo sperimentale di indicare l’origine delle materie prime in etichetta, prorogato fino al 31 dicembre 2025″.

È una scelta che nasce dal desiderio di tutelare il Made in Italy, contrastare le frodi e garantire ai cittadini una scelta realmente consapevole. Tuttavia, questa doppia velocità – con una cornice europea più generale e una normativa italiana più stringente – crea disallineamenti e costi aggiuntivi per molte imprese, soprattutto piccole e medie. È quindi tempo di proporre un modello armonizzato, digitale, trasparente e verificabile“, si legge ancora nella nota di MI.

“Tra le esperienze straniere di tracciabilità e trasparenza, si segnalano i progetti Provenance Project nel Regno Unito, che tra il 2015 e il 2017 sperimentarono l’uso di QR code e blockchain per certificare la provenienza dei prodotti ittici e agricoli; il sistema IBM Food Trust, che connette produttori e distributori per tracciare origine, lotto e qualità dei prodotti alimentari; e le iniziative di grandi catene europee, come Carrefour, che già consentono ai consumatori di scansionare un QR e conoscere l’origine precisa di ogni prodotto. Emergono anche gli standard GS1, che regolano a livello internazionale l’identificazione dei prodotti e dei lotti, e i progetti di open data come Open Food Facts, che mostrano come la trasparenza possa essere condivisa e partecipata. A tutto questo si aggiunge il percorso normativo europeo verso il Digital Product Passport, introdotto dal regolamento ESPR, che apre la strada a una digitalizzazione sistematica delle informazioni di prodotto, oggi pensata soprattutto per i beni durevoli ma che presto potrà essere estesa anche agli alimenti”,

“Da questa analisi emerge un dato chiaro: gli strumenti tecnologici per una tracciabilità completa esistono già, ma manca un modello unificato, chiaro e certificato che renda le informazioni immediatamente leggibili e verificabili dal consumatore”, sottolinea Meritocrazia italia.

Da qui nasce la proposta di Meritocrazia Italia per un sistema di etichettatura evoluto: il ‘Provenance Ribbon’.

Il Provenance Ribbon è concepito come un nastro informativo standard, presente su ogni confezione e collegato digitalmente a un registro pubblico – spiega il movimento politico -. Per ogni lotto di produzione, il Ribbon mostrerebbe tre dati chiave: la provenienza delle materie prime, espressa in percentuale di origine italiana o estera; il luogo della trasformazione o del confezionamento; e un indice sintetico di autenticità italiana, calcolato secondo criteri oggettivi come l’origine delle materie prime, la localizzazione della lavorazione, le certificazioni DOP/IGP e le verifiche indipendenti”.

“Ogni Ribbon sarebbe verificabile tramite un QR code certificato, collegato a una banca dati nazionale gestita da autorità pubbliche e interoperabile con gli standard GS1 e con i futuri passaporti digitali europei. A differenza di altri progetti pilota già sperimentati nel mondo, il Provenance Ribbon non si limita a introdurre un’innovazione tecnologica, ma si propone come una vera innovazione di sistema: un modello unico di trasparenza, semplificazione e valorizzazione del Made in Italy“.

“Lo studio condotto conferma che l’idea non risulta ancora formalmente adottata in nessun Paese dell’Unione Europea con questa denominazione o struttura, ma unisce in modo originale tecnologie già validate e principi normativi esistenti.  Un progetto pilota nazionale, avviato su alcune filiere simbolo come l’olio extravergine d’oliva, la pasta di grano duro e i formaggi DOP, potrebbe testarne l’efficacia in dodici mesi, con costi contenuti e ricadute economiche e reputazionali significative”, dichiara Meritocrazia Italia.

Le proposte di Meritocrazia Italia

Meritocrazia Italia propone dunque un passo verso un’Italia più trasparente e competitiva, attraverso un programma concreto di azioni:

  • estendere ed uniformare l’indicazione d’origine con criteri chiari e proporzionati;
  • avviare il progetto pilota del Provenance Ribbon;
  • creare un registro pubblico digitale dei lotti integrato con gli standard internazionali;
  • definire un indice ufficiale di autenticità;
  • sostenere le PMI con strumenti gratuiti di adeguamento e formazione;
  • promuovere campagne di informazione per educare i cittadini a leggere e comprendere le nuove etichette.