Per i corsi di educazione sessuale a scuola servirà il consenso preventivo dei genitori
Nel provvedimento previsto anche l'arresto in flagranza per studenti e genitori che aggrediscono i professori
Corsi di affettività ed educazione sessuale, aggressioni a docenti e presidi e bullismo. Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato mercoledì 30 aprile 2025, al termine del Consiglio dei ministri, il varo di un disegno di legge (ddl) intitolato "disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico".
Educazione sessuale a scuola: serve il consenso dei genitori
L'Italia è uno dei pochi Paesi europei - insieme a Bulgaria, Romania, Ungheria, Polonia e Lituania - dove l'educazione sessuale non viene insegnata a scuola. Da tempo si parla dell'introduzione di corsi legati non soltanto alla sfera della sessualità ma anche all'affettività, come modo per prevenire anche la lunghissima scia di episodi di violenza sulle donne e femminicidi.
Ma al momento non c'è nulla di strutturato. L'iniziativa è lasciata alle singole scuole. E proprio su questo è intervenuto Valditara.
"L'articolo 30 della Costituzione stabilisce che spetta ai genitori il diritto-dovere di formare i figli.
Per l'ampliamento dell'offerta formativa sulla sessualità serve un consenso preventivo scritto dei genitori facendo sapere quale è il materiale didattico, le finalità e le modalità di svolgimento delle attività prodotte.
"Le scuole devono fornire una attività formativa alternativa se i genitori negano il consenso. I soggetti erogatori devono avere requisiti di professionalità scientifica e accademica. Per le elementari i temi della sessualità sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali".
Qui il video della conferenza stampa:
Arresto per genitori e alunni che picchiano i prof
Ma non è il solo contenuto del Ddl, che parla anche dei (più o meno) recenti episodi di aggressione ai danni dei docenti.
Il decreto prevede l'arresto obbligatorio in flagranza o in semi flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici.
Inoltre c'è un aggravio di pene per lesioni al personale scolastico: si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione.
Il provvedimento si applica soltanto ai maggiorenni.
"Un insegnante, un educatore, non si tocca", ha detto il ministro.
Il bullismo
Infine, con le nuove disposizioni chi ottiene 5 in condotta sarà automaticamente bocciato e vengono compresi anche i casi di bullismo grave.
In caso di 6 in condotta, invece, lo studente sarà rimandato a settembre e non potrà essere ammesso alla classe successiva fino al superamento di un "esame di riparazione" durante il quale dovrà presentare un elaborato critico sui valori e i principi violati dal proprio comportamento, dimostrando di aver compreso la gravità delle proprie azioni anche alla luce dei principi costituzionali e delle regole della comunità scolastica.