PROSEGUONO I CONTATTI

Palazzo Chigi, linee roventi: dopo Trump e Abu Mazen, Meloni telefona anche a Bin Salman

Al centro del colloquio con il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza

Palazzo Chigi, linee roventi: dopo Trump e Abu Mazen, Meloni telefona anche a Bin Salman
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Le linee telefoniche di Palazzo Chigi non hanno conosciuto tregua nelle ultime ore. Dopo il colloquio con il presidente palestinese Mahmoud Abbas e i contatti costanti con Donald Trump, la premier Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione con il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud.

"Cessazione immediata delle ostilità"

Con il leader saudita, Meloni ha affrontato gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza e i principali dossier della cooperazione bilaterale. Entrambi hanno espresso forte preoccupazione per le recenti decisioni israeliane giudicate come un passo verso un’ulteriore escalation militare.

Giorgia Meloni

La premier ha ribadito la necessità di una cessazione immediata delle ostilità, evidenziando il ruolo cruciale delle Nazioni arabe nella ricostruzione della Striscia. Concorde anche la visione di una pace duratura possibile solo attraverso un processo politico che porti alla soluzione dei due Stati, con la richiesta a Hamas di liberare senza condizioni tutti gli ostaggi ed escludersi dal futuro governo di Gaza.

Colloqui con Abbas e Trump: domani la call con i leader UE

Poche ore prima, Meloni aveva parlato con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, che ha ringraziato l’Italia per il “ruolo fondamentale” nel sostegno umanitario. La premier ha denunciato come “ingiustificabile e inaccettabile” la situazione umanitaria nella Striscia e ha annunciato l’arrivo in Italia di altri bambini palestinesi bisognosi di cure, nell’ambito dell’iniziativa Food for Gaza.

Siamo pronti a fare la nostra parte per la stabilizzazione e la ricostruzione”, ha sottolineato Meloni, confermando l’impegno umanitario e politico di Roma.

I due leader si rivedranno a New York, in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU.

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Giorgia Meloni e Antono Tajani

Sul versante ucraino, proseguono i contatti frequenti con Donald Trump in vista dell’incontro previsto a Ferragosto tra il presidente degli USA e Vladimir Putin. Dopo aver valutato, e poi scartato, l’ipotesi di ospitare un vertice in Italia per le obiezioni russe, la sede dell’incontro è stata spostata in Alaska. Meloni vuole comunque mantenere il ruolo di “cerniera” tra Stati Uniti e vertici UE, riconosciutole anche dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Nella riunione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’Italia ha ribadito la posizione ferma su alcune richieste ritenute “inaccettabili” da Mosca, come l’imposizione della lingua russa nei territori occupati. Tajani ha citato il caso della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che dovrà restare sotto controllo ucraino in una zona smilitarizzata.

“Qualsiasi soluzione diplomatica deve tutelare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha ribadito.

Domani Meloni parteciperà a una videoconferenza tra UE e Stati Uniti, insieme a Trump e ai leader di Germania, Finlandia, Francia, Regno Unito, Polonia e Ucraina, oltre ai vertici di Commissione, Consiglio europeo e NATO.