“L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate.”
È con queste parole, rilasciate in un intervento al Tg1 su Rai 1, che Giorgia Meloni commenta quella che definisce “una giornata storica” per il Medio Oriente.
Accordo su Gaza: il mio intervento telefonico al Tg1 pic.twitter.com/6hvqNkracy
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 9, 2025
La premier ringrazia apertamente Donald Trump, “che ha incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza“, e i mediatori Egitto, Qatar e Turchia, “per gli sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto“. Secondo Meloni, il piano promosso dal presidente americano rappresenta “un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto” e l’Italia – sottolinea – “continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori, pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza“.
Il ruolo dell’Italia nella forza di stabilizzazione
Tra i primi impegni concreti di Roma, spicca la disponibilità a inviare carabinieri nella Striscia di Gaza nel quadro della Forza di Stabilizzazione Internazionale (ISF) che verrà dispiegata per addestrare le future forze di polizia palestinesi e garantire la sicurezza durante la fase di transizione.

L’Italia è pronta, spiegano fonti di governo, a mettere a disposizione circa 250 carabinieri in missione attiva, con una rotazione complessiva di mille uomini tra riposi, addestramento e sostituzioni. L’impegno sarà modulato anche in base alla situazione in Libano, dove parte del contingente italiano è attualmente impegnato nella missione UNIFIL.
Meloni considera la partecipazione italiana “un contributo di responsabilità e di pace“. Aggiunge inoltre che “gli italiani sono un’eccellenza nel campo dello sminamento e del disarmo, capacità che verranno messe a disposizione dei palestinesi per liberare Gaza da ordigni inesplosi e garantire la sicurezza dei civili“.
Hamas, Cisgiordania e governance della Striscia
Sul futuro politico della Striscia, Meloni ha ribadito al Tg1 che “in questa fase si parla di una tregua, di rilascio degli ostaggi – condizione essenziale per avviare un percorso di pace – e di un primo arretramento delle forze israeliane a Gaza“. Ma la premier non nasconde i nodi più delicati della fase successiva:
L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente @realDonaldTrump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate.…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 9, 2025
“C’è tutto il tema del disarmo di Hamas, di fare in modo che non ci siano nuovi insediamenti in Cisgiordania e di una gestione transitoria della Striscia di Gaza. Hamas non deve avere alcun ruolo e l’Autorità nazionale palestinese ha bisogno di un percorso di riforma”.
Meloni sottolinea inoltre che “la comunità internazionale, particolarmente i Paesi arabi, devono giocare un ruolo per garantire transitoriamente un governo” nella Striscia, mentre il cosiddetto Board of Peace, l’organismo internazionale che accompagnerà la fase di transizione, sarà guidato dallo stesso Trump. Non è escluso che la premier italiana entri a farne parte, grazie ai rapporti consolidati con Washington.
Italia protagonista nella ricostruzione
L’Italia, intanto, si prepara a dare un contributo anche sul fronte civile. Oltre agli ospedali da campo della Croce Rossa Italiana, tra i più stimati al mondo, Palazzo Chigi sta studiando una partnership pubblico-privata per ricostruire infrastrutture essenziali, a partire da scuole e ospedali.
La Farnesina conferma che Roma parteciperà al vertice sulla ricostruzione organizzato dall’Egitto e che l’Italia sarà in prima linea nel sostenere la ripresa economica e sociale di Gaza, al fianco delle istituzioni internazionali e dei Paesi arabi coinvolti.
“La pace si costruisce lavorando”
Meloni, che si dice “commossa” dalle immagini dei festeggiamenti a Gaza, rivendica il lavoro “silenzioso ma costante” del suo governo in Medio Oriente:
“La pace si costruisce lavorandoci, non limitandosi a sventolare bandiere“.
Nelle prossime settimane, la premier volerà a Washington per partecipare alla cena di gala della fondazione italo-americana. Sarà l’occasione per discutere con Trump dei prossimi passi del piano e per ribadire che l’Italia è pronta a giocare un ruolo di primo piano nel processo di pace e nella stabilizzazione della Striscia di Gaza.