Opposizione contro il "Decreto paura", Schlein: "Peggio del Codice Rocco". Montaruli: "La parte giusta sono gli agenti o i violenti?"
Il Pd: "Non si arresta la protesta, raffazzonate misure repressive". Salvini: "Il 99% vuole sgomberare subito le case, tranne la Salis"

Una giornata infuocata alla Camera dei Deputati ha segnato il passaggio definitivo del cosiddetto Decreto Sicurezza, approvato tra bagarre, proteste e accuse incrociate tra maggioranza e opposizioni. Un provvedimento definito "sociale" da Fratelli d’Italia e Lega, ma bollato dalle opposizioni come un "decreto paura", un attacco alle libertà fondamentali e "un ritorno a un autoritarismo degno del Codice Rocco del 1930".
Schlein (PD): "Più repressione, meno libertà"
Durissima la dichiarazione di voto della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha parlato di un “vero e proprio scippo al Parlamento” e di “una forzatura inaccettabile e senza precedenti, nel merito e nel metodo”.
“Questo decreto non crea più sicurezza, crea più repressione. È bieco populismo penale”, ha accusato la leader dem, aggiungendo: “Ci portate più indietro del codice fascista Rocco del 1930”.
Schlein ha puntato il dito contro il contenuto del decreto – che introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti – ma anche contro la forma, con l’improvvisa trasformazione di un disegno di legge in decreto.
“Solo per risolvere problemi politici interni e aiutare Salvini in vista del suo congresso”. Poi l’attacco simbolico: “Qual è il mondo che avete in mente? Quello in cui i bambini devono seguire le madri in carcere?”.
Montaruli (FdI): "Difendiamo i più deboli, voi gli abusivi"
A difendere il decreto è stata Augusta Montaruli, deputata e relatrice di Fratelli d’Italia, che ha rivendicato il provvedimento come “una risposta concreta a problemi reali, come l’occupazione abusiva degli alloggi, ignorata per anni dalla sinistra”. Per Montaruli, “difendere la casa di chi ha solo quella è una risposta sociale, non ideologica”.
“Chi dice che affrontiamo la sicurezza solo con questo decreto mente – ha aggiunto –. C'è un approccio multidisciplinare, dai decreti Caivano al contrasto all'immigrazione clandestina. Nel 2025 arriveranno 14.000 nuove assunzioni nel comparto sicurezza”.
Poi l’affondo diretto contro l’opposizione: “Voi siete con chi sfonda con le mazzate i cordoni di polizia. Noi con le forze dell’ordine. Qual è la parte giusta? Gli uomini in divisa o chi accoltella per strada?”.
✅ Grazie alle proposte della Lega nel Decreto Sicurezza finalmente CI SIAMO: chi occupa abusivamente una casa verrà sgomberato in 24 ore. La proprietà privata, frutto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, è sacra! DALLE PAROLE AI FATTI! pic.twitter.com/oCXmpM5szb
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 26, 2025
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha celebrato su tutti i canali social il risultato ottenuto.
“Grazie alla Lega, abolito lo Ius Salis! Promessa mantenuta! Chi occupa abusivamente una casa verrà sgomberato in 24 ore. La proprietà privata, frutto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, è sacra”. “Il 99% degli italiani vuole sgomberi immediati. Tranne la Salis”, ha aggiunto polemicamente, riferendosi all’attivista Ilaria Salis.
Le opposizioni in Aula: "Non si arresta la protesta"
Le opposizioni – PD, M5S e Alleanza Verdi-Sinistra – hanno inscenato una protesta eclatante in Aula: cartelli con slogan come “Non si arresta la protesta”, “La democrazia non si piega”, “Decreto paura”, e cori di “Onestà”. Iconica la protesta silenziosa del deputato dem Claudio Mancini, che ha occupato il suo tempo d’intervento rimanendo in piedi, a braccia conserte, in silenzio.
Dura anche Maria Elena Boschi (Italia Viva), che ha definito il decreto “una gigantesca operazione di distrazione di massa a fini propagandistici”.
“Punite il blocco stradale, ma il vero problema sono i treni bloccati ogni giorno da quando Salvini è ministro dei Trasporti. Fate arrivare i treni in orario, se vi riesce”.
Per Riccardo Magi di +Europa, il decreto “non rende nessuno più sicuro, ma più insicuri e conflittuali. È un decreto di propaganda che aumenta la discrezionalità e contiene norme incostituzionali”.
L’ideologia spiegata in un decreto.
Criminalizzando in maniera indiscriminata la filiera della canapa, #Salvini e il governo cancellano in un solo colpo 30mila posti di lavoro e mezzo miliardo di fatturato.Menomale che erano patrioti…@Azione_it @fabriziobenzoni pic.twitter.com/vC059lXqN4
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 29, 2025
Fabrizio Benzoni (Azione) lo definisce “un provvedimento illogico, confuso, privo di visione”. E il leader del partito Carlo Calenda affonda: “Criminalizzate la filiera della canapa e cancellate 30mila posti di lavoro e mezzo miliardo di fatturato. Patrioti a parole”.
Mentre il governo rivendica un decreto che “riporta lo Stato dalla parte della legalità”, le opposizioni denunciano una svolta repressiva e illiberale. Il voto sul Decreto Sicurezza diventa così l’ennesima frattura tra due visioni opposte del Paese: da una parte chi invoca “ordine e giustizia”, dall’altra chi denuncia “paura e propaganda”.
I punti principali del Decreto Sicurezza
Il nuovo Decreto Sicurezza, composto da 39 articoli, introduce 14 nuovi reati e 9 nuove aggravanti. Approvato con voto di fiducia alla Camera il 27 maggio 2025, il testo è attualmente in prima lettura a Montecitorio e ha suscitato forti polemiche, soprattutto da parte delle opposizioni. Di seguito, i principali punti del provvedimento:
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Occupazioni abusive: introdotto il reato di “occupazione arbitraria di immobile” con pene da 2 a 7 anni; prevista procedura d'urgenza per il rilascio.
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Terrorismo: nuove fattispecie penali per detenzione e diffusione di istruzioni per atti terroristici e uso di esplosivi o sostanze tossiche.
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Accattonaggio minorile: pene fino a 5 anni per chi impiega minori nell'accattonaggio.
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Aggravanti territoriali: nuove aggravanti per reati commessi in stazioni, metropolitane o convogli ferroviari.
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Manifestazioni violente: pene inasprite per danneggiamenti durante manifestazioni; introdotto l'arresto in flagranza differita.
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Blocco stradale: diventa reato penale anche se attuato con il solo corpo; pene fino a 6 anni se in gruppo durante manifestazioni (norma soprannominata “anti Gandhi”).
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Detenute madri: il rinvio della pena non è più obbligatorio; possibilità di detenzione in ICAM se non vi sono rischi di recidiva o danni al minore.
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Cannabis light: vietata la vendita e distribuzione delle infiorescenze anche a basso contenuto di THC, con sanzioni equiparate a quelle per gli stupefacenti.
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Violenza contro pubblici ufficiali: aggravante se la violenza mira a ostacolare opere pubbliche o infrastrutture strategiche.
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Videosorveglianza: autorizzato l’uso di bodycam da parte delle forze dell’ordine, ma non obbligatorio; estesa la possibilità di videosorveglianza in luoghi di restrizione della libertà.
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Spese legali per agenti: previsto un rimborso fino a 10.000 euro per agenti e vigili del fuoco indagati per fatti di servizio.
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Imbrattamenti: pene aumentate se il danno riguarda beni pubblici con intento di ledere l’onore dell’istituzione.
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Rivolte e disordini penitenziari: introdotti reati per rivolta carceraria, istigazione alla disobbedienza in carcere, e proteste nei Cpr; istituito anche il reato di resistenza passiva.
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Centri rimpatri: semplificate le procedure per realizzare i Cpr, con deroghe legislative ampie.
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Armi agli agenti: permesso di portare alcune armi anche fuori servizio senza licenza.
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Sim telefoniche ai migranti: sarà sufficiente presentare un documento d’identità (non più il permesso di soggiorno); sanzioni per gli esercenti che violano l’obbligo di identificazione.