Cosa è l'oblio oncologico e cosa cambia con la nuova legge
I pazienti guariti dal cancro non saranno più obbligati a comunicare di essere stati malati. In Italia si tratta di oltre 900mila persone
Un'approvazione che lascia spazio a ben pochi: con 281 voti a favore e nessuno contrario la Camera ha approvato la legge sul diritto all'oblio oncologico.
La palla ora passa al Senato, ma secondo questa nuova legge i pazienti oncologici che risultano guariti dopo il loro percorso operatorio o di cure (nel nostro Paese si tratta di circa 900mila persone) potranno esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione, con riferimento all'accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori.
Oblio oncologico: cosa cambia con la nuova legge
Le novità che interesseranno gli "ex malati" non sono poche e sono sostanziali.
In primis, i pazienti guariti dal cancro non saranno più obbligati a comunicare di essere stati malati. Concretamente, nella quotidianità della vita, per loro cambierà molto o meglio, torneranno alla normalità.
Il trattamento delle informazioni
Nell'accesso ai servizi bancari, finanziari e assicurativi si prevede che ai fini della stipula o del rinnovo dei relativi contratti non è ammessa la richiesta di informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente su patologie oncologiche cui sia stata affetta in precedenza, qualora le terapie si siano concluse, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta.
Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del ventunesimo anno di età.
Queste informazioni non potranno essere acquisite neanche da fonti diverse dal contraente e, qualora siano nella disponibilità di operatori o intermediari, non potranno comunque essere utilizzate per la determinazione delle condizioni contrattuali.
Concorsi, lavoro e formazione professionale
Le stesse previsioni valgono per l'accesso ai concorsi quando sia previsto l’accertamento di requisiti psicofisici o concernenti lo stato di salute dei candidati.
E così pure in ambito lavorativo e di formazione professionale.
Le reazioni
La votazione e il suo esito sono state salute alla Camera da un lunghissimo applauso da parte dei deputati.
Naturalmente raggiante il primo firmatario, il deputato del Pd, Marco Furfaro:
"L’Italia diventa ora un Paese migliore. Tanti non lo sanno, ma in questo Paese milioni di persone guarite dal cancro da anni vivevano una vera e propria discriminazione. Infatti, a causa della loro malattia passata gli veniva negata la possibilità di accendere un mutuo, di adottare un figlio, di partecipare ai concorsi pubblici o di attivare una assicurazione. Una vera e propria ingiustizia che tanti italiani hanno dovuto subire".
Soddisfatto anche il presidente della Commissione Affari Sociali e Salute, Ugo Cappellacci:
“È una rinascita sociale per oltre un milione di guariti dal cancro. Un messaggio di speranza e di libertà anche per chi lotta contro questo male che coinvolge oltre tre milioni di persone nel nostro Paese. Dietro ai numeri, ci sono persone, storie di vita, famiglie che possono finalmente ricominciare il loro cammino. Questa legge fa seguire alla guarigione fisica anche quella sociale attraverso una ‘cura’ giuridica che restituisce i diritti, gravemente compressi dalla malattia".