Nuovo Parlamento al varo: è braccio di ferro nel centrodestra sui ministri
Fumata bianca per Molinari (Lega) e La Russa (FdI), ma sul nuovo Esecutivo ci sono i nodi legati a Salvini e Ronzulli
Nuovo Parlamento al varo: è braccio di ferro nel centrodestra sui ministri. Ancora tanti i nodi da sciogliere e Giorgia Meloni è alle prese con le richieste di Forza Italia (soprattutto di Silvio Berlusconi) su Licia Ronzulli e della Lega su Matteo Salvini.
In attesa dell'incarico ufficiale a formare il nuovo Governo quello cui si sta assistendo nel Centrodestra è un vero e proprio braccio di ferro.
Nuovo Parlamento, iniziata la seduta alla Camera
Appuntamento con la storia, oggi giovedì 13 ottobre 2022: 19esima legislatura nella nuova versione del Parlamento sottoposto a "cura dimagrante" dopo il taglio di deputati e sena
Camera e Senato sono convocati per eleggere i nuovi presidenti. Dopo di che si passerà alla formalizzazione dei gruppi parlamentari, all'indicazione dei capigruppi.
Passaggi fondamentali per dare poi il via consultazioni in seguito alle quali Sergio Mattarella darà poi l'incarico alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni per formare il nuovo Governo.
E in questo senso, mentre è arrivata la fumata bianca per la presidenza delle Camere, sulla composizione dell'Esecutivo e il totoministri è ancora una partita intricatissima.
Alla Camera, fumata bianca per Molinari (Lega)
L'Aula di Montecitorio è convocata alle 10: dopo la costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza, la costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria e quindi la proclamazione dei deputati eletti, prenderà il via la votazione per eleggere il successore del pentastellato Roberto Fico.
Nelle scorse ore è arrivata la fumata bianca con l'accordo politico che prevede l'elezione dell'ex capogruppo proprio alla Camera, della Lega, Riccardo Molinari.
Lo scrutinio è segreto e l'elezione è attesa dal quarto scrutinio in poi, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (201).
L'ufficializzazione di Molinari dovrebbe arrivare domani pomeriggio, venerdì 14.
Al Senato tocca a Ignazio
L'Aula del Senato è convocata alle 10,30. Anche qui è arrivato l'accordo per chi dovrà succedere a Elisabetta Casellati.
Toccherà a un veterano del Parlamento, al co-fondatore di Fratelli d'Italia, Ignazio La Russa.
L'ex ministro della Difesa dovrebbe essere eletto già oggi, giovedì 13 ottobre.
A dirigere i lavori della prima seduta saranno la senatrice a vita Liliana Segre e Ettore Rosato di Italia Viva.
Per il Governo impazza ancora il totoministri
Per la formazione del nuovo Governo impazza invece ancora il totoministri.
Sono infatti ancora molti i nodi da sciogliere. Due le "criticità" principali. Riguardano Forza Italia e Lega.
Per gli azzurri, Silvio Berlusconi è irremovibile sul fatto di assegnare un ruolo importante nell'Esecutivo alla sua fedelissima (attualmente parlamentare e coordinatrice in Lombardia del partito) Licia Ronzulli.
Per lei il Cavaliere vorrebbe Sanità e Istruzione. Ma la Meloni non ci sente. Il ministero del Turismo potrebbe essere la soluzione. Forse, ma con qualche mal di pancia.
L'altro nodo è quello che riguarda Matteo Salvini. Il Capitano della Lega vorrebbe tornare agli Interni, ma anche in questo la leader di FdI non ci sente anche se fonti degli ex An e Lega assicurano che non ci siano veti.
La partita del Viminale, la rivalità con Giorgetti
A un certo punto, il leader della Lega sembrava essersi "convinto" a fare un passo a lato, "accontentandosi" del Ministero dell'Agricoltura.
Ma anche in questo caso la strada si è fatta in salita perché dopo la pandemia e con il tema delle risorse e dei rapporti con l'Europa anche questo Ministero è diventato strategico e FdI non vorrebbe "mollarlo" tanto facilmente.
Anche perché ne frattempo, Salvini è tornato alla carica per il Viminale quando per il suo "rivale" Giancarlo Giorgetti ha iniziato a profilarsi con insistenza la possibilità di insediarsi al Ministero del Tesoro niente poco di meno con la benedizione di Mario Draghi.
Il totoministri, i nomi
Ecco tutti i nomi ancora in lizza per il Governo.
Per il Viminale sembra una sfida a due tra Matteo Piantedosi, prefetto di Roma e capo di gabinetto di Matteo Salvini quando era ministro dell'Interno, nel governo Conte e Giuseppe Pecoraro, ex prefetto e candidato, ma non eletto, con Fratelli d'Italia.
Per l'Economia oltre a Giorgetti sono in corsa Domenico Siniscalco, ministro dell'Economia nei governi Berlusconi (nel secondo e terzo mandato) e Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti.
Per il ministero dello Sviluppo economico sono in corsa ancora Giorgetti e l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato.
Per il Ministero della Salute, Ronzulli, Guido Bertolaso, il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca e il preside della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, Rocco Bellantone.
Per l'Istruzione è una corsa tutta "azzurra" ma con quote rosa: le papabili sono Anna Maria Bernini, ancora Licia Ronzulli e Valentina Aprea.
Per la Difesa in campo Fratelli d'Italia con Guido Crosetto o Adolfo Urso.