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Niente da fare per il centro in Albania: nuovo no dei giudici, 43 migranti tornano in Italia

Governo "sconcertato", Meloni: "Io costruisco, gli altri distruggono". L'opposizione: "Ennesimo fallimento". Schlein minaccia il ricorso alla Corte dei Conti e Calenda ironizza

Niente da fare per il centro in Albania: nuovo no dei giudici, 43 migranti tornano in Italia
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Doveva essere la volta buona. Finalmente senza colpi di scena. Non è andata così.

Perché sul progetto di accoglienza dei migranti in Albania è arrivato un nuovo semaforo rosso dei giudici.

E dunque 43 migranti che martedì erano arrivati al centro di Gjader , torneranno in Italia.

I migranti giunti nei giorni scorsi in Albania

Centro per i migranti in Albania, che tormentone

La decisione è arrivata tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri, venerdì 31 febbraio 2025, attraverso il pronunciamento della Corte d'Appello di Roma che non ha dunque convalidato i trattenimenti.

Si tratta di cittadini provenienti da Bangladesh ed Egitto. I giudici di Roma hanno così rimesso un definitivo pronunciamento riguardo i "Paesi sicuri" alla Corte europea di Giustizia.

I migranti saranno così riportati in Italia e liberati.

Il rientro previsto del gruppo di migranti è previsto per oggi, sabato 1 febbraio 2025, a Bari con mezzi della Guardia Costiera.

La reazione del Governo: "Troveremo presto una soluzione"

Un vero e proprio colpo di scena perché i migranti partiti per l'Albania a inizio settimana sulla nave della Marina Militare "Cassiopea" erano ritenuti provenienti da Paesi sicuri, tutti di età adulta e in buona salute.

La nave Cassiopea

Un primo colpo di scena era però arrivato subito al loro arrivo al centro albanese perché sei di loro erano stati rimandati in Italia proprio per le loro condizioni di salute.

E ora le polemiche sono destinate ad amplificarsi ancor di più dopo la decisione dei giudici, anche se il Governo non è intenzionato a rinunciare al progetto sull'accoglienza e fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere di essere già al lavoro "per superare il problema in tempi brevi".

E alcuni funzionari di Palazzo Chigi hanno commentato ieri in serata:

"C'è grande stupore, perché crediamo non ci sia la necessità di aspettare il pronunciamento della Corte di giustizia europea".

La reazione della premier: "Avanti a testa alta"

Ai suoi collaboratori più stretti la premier Giorgia Meloni non ha nascosto tutta la sua amarezza e avrebbe confidato:

"Io faccio, altri distruggono".

La premier Giorgia Meloni

In forma più ufficiale e in termini più generali circa l'attività di Governo, la premier ha osservato:

"Nonostante gli attacchi gratuiti quotidiani e i tentativi di destabilizzare il Governo, il sostegno degli italiani rimane solido. Per me, questo significa una cosa sola: che il lavoro che stiamo facendo per difendere l’interesse nazionale, creare opportunità per le nostre imprese e rafforzare la nostra Nazione è quello giusto. Grazie per la fiducia. Io vado avanti, come sempre, a testa alta. Agli italiani dico, ancora una volta: finché ci siete voi ci sarò anche io. E non intendo mollare di un centimetro".

Le reazioni nella maggioranza

Sconcerto e arrabbiatura nella maggioranza di Centrodestra per la decisione dei giudici. Come ad esempio dalle parole del Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti (FdI):

Tommaso Foti, ministro di Fratelli d'Italia al Goverrno
Tommaso Foti, neo ministro del Governo Meloni

"Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti trasferiti in Albania, vanificando l’iniziativa del governo Meloni volta a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori. Siamo di fronte all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il Governo. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione dei Paesi sicuri, il Governo Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani".

Durissimo anche il commento del capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri:

Maurizio Gasparri capogruppo di Forza Italia al Senato
Maurizio Gasparri capogruppo di Forza Italia al Senato

"Continua l'opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l'immigrazione clandestina. La sfida è politica, temeraria ed appare ostile ai principi fondamentali dell'ordinamento. Ma bisogna andare avanti perché il disegno è troppo politico per essere subito passivamente".

Opposizione all'attacco: "Meloni si arrenda, i centri non funzionano"

Durissimo ieri in serata il commento dell'opposizione andata all'attacco della premier Meloni.

La prima a chiedere conto al Governo e alla presidente del Consiglio è stato il segretario del Partito democratico Elly Schlein:

"Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento. Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell'ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee".

Il segretario del Pd Elly Schlein
La segretaria Dem Elly Schlein

E ancora, paventando l'ipotesi di un ricorso alla Corte dei Conti:

"I diritti non possono essere modificati con stratagemmi come quello di spostare i giudizi dai tribunali per l'immigrazione alle corti d'appello, nel tentativo del governo di scegliersi i giudici. La legge era ed è chiara e per questa ostinazione nello spreco di risorse pubbliche si configura il rischio del danno erariale. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione".

Quanto costa il progetto di accoglienza, le accuse del Pd

Secondo le stime del Partito democratico, si sarebbe ormai a oltre un miliardo di euro per il progetto dei centri di accoglienza in Albania.
E Schlein ha rilanciato:
"Soldi che potevano essere investiti per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica. Per non parlare degli esponenti delle forze dell’ordine costretti a badare a una prigione vuota mentre manca organico in tutto il Paese".

Calenda

Duro ma anche ironico come sempre nel suo stile il commento del leader di Azione Carlo Calenda:
Carlo Calenda, leader di Azione
Carlo Calenda, leader di Azione
"Se anche fosse stata la volta buona, sarebbero stati comunque 43 migranti a occupare un centro che dovrebbe arrivare a contenerne 1500 e che è costato 800 milioni".

 

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