Nel centrodestra i 4 partiti centristi sparigliano le carte: divisione dei collegi da rifare
Toti con Lupi e Brugnaro con Cesa, mettendosi insieme a gruppi di due hanno fato saltare l'accordo.
Nel giorno in cui Giorgia Meloni intervistata in inglese da Fox News (in copertina) rilancia la posizione atlantista dell'Italia e dice “In caso di vittoria potrei essere fiera di essere la prima donna premier”, qualche problema nel centrodestra arriva dai cosiddetti "cespugli centristi", che mettendosi insieme a gruppi di due riaprono la questione dei colleghi facendo saltare l'accordo già chiuso il prevedeva sparpagliati nelle liste dei partiti più grossi.
I partiti centristi sparigliano le carte
La questione andrà risolta probabilmente lunedì, ma intanto le due nuove liste unitarie - l’Udc di Cesa con Coraggio Italia di Brugnaro + Noi con l'Italia di Lupi con L'Italia al centro di Toti - rivendicano la sintonia della coalizione.
Toti: “Credo che a questo punto posso essere chiaro tutto il paese: non solo il programma politico ma anche la coalizione che è in grado di rappresentare al meglio non è certo nell'agglomerato che si sta formando a sinistra”.
Brugnaro: “Nel centrodestra sto benissimo perché le cose che diciamo noi facciamo c'è un problema di coerenza in questo paese! Ho sentito delle cose condivisibili anche negli altri schieramenti, ma sono certo che non le faranno!”.
Intanto Salvini non parla più del Ministero dell’Interno che vorrebbe per sè o per qualcuno della Lega, ma scende in campo in difesa del nome dell'attuale ministro per la transizione ecologica Cingolani :
“Si è fatto carico di usare più una volta il termine nucleare facendo arrabbiare Pd e 5 Stelle, che per me è fondamentale”.
Infine Berlusconi fra le altre cose sottolinea l'introduzione della Flat Tax al 23% scegliendo il tema economico quale cavallo di battaglia della sua campagna.