Monopattini elettrici, ecco la stretta: scatta l'obbligo della targa personale
Il nuovo Codice della strada introduce l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e rafforza la necessità di dotarsi di assicurazione RC

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha ufficializzato una svolta per la micromobilità urbana: con il Decreto 27 giugno 2025, n. 210, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, diventa obbligatoria la targa identificativa per i monopattini elettrici. La misura punta a garantire maggiore sicurezza e tracciabilità nell’uso di questi veicoli, sempre più diffusi nelle città italiane ma spesso coinvolti in incidenti o comportamenti scorretti e difficilmente sanzionabili a causa dell’anonimato.
Soddisfazione della Lega, promotrice del provvedimento in Parlamento.
"Una misura di buonsenso – dichiarano i deputati leghisti in Commissione Trasporti – che consente finalmente di identificare chi utilizza il mezzo, soprattutto in caso di incidenti o violazioni. Grazie al ministro Salvini per il coraggio di porre fine al Far West urbano”.
Targa personale, casco obbligatorio e assicurazione
Il nuovo contrassegno non è una targa tradizionale, né comporta l'immatricolazione del mezzo. Si tratta di un adesivo plastificato, autoadesivo, resistente a manomissioni o rimozioni, realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), che dovrà essere applicato in modo visibile e permanente sul monopattino: preferibilmente sul parafango posteriore, oppure sul piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 cm e 1,20 metri dal suolo.
La targa è strettamente personale: è legata al conducente, non al mezzo, ed è composta da una sequenza alfanumerica unica di sei caratteri (tre lettere da B a Z, escludendo quelle ambigue, e tre numeri da 2 a 9). Include l’emblema della Repubblica Italiana, incisioni e serigrafie anticontraffazione e la scritta "M.E.F.".

Oltre all’identificativo, il nuovo Codice della strada introduce l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e rafforza la necessità di dotarsi di assicurazione RC, che diventa effettivamente applicabile grazie alla possibilità di identificare il mezzo. Il MIT ha già avviato un confronto con il Ministero dell’Interno e l’ANCI per monitorare le sanzioni relative al mancato uso del casco e valutare l’impatto delle nuove norme.
Il costo del contrassegno non è ancora stato ufficializzato: è in corso un tavolo tecnico con IPZS per definirne il prezzo di produzione, spedizione e vendita, con l’obiettivo di mantenere tariffe sostenibili per i cittadini. L'associazione tra il codice identificativo e il proprietario sarà gestita tramite un'applicazione informatica del MIT, che curerà anche la banca dati dei veicoli.
Il provvedimento risponde a esigenze di sicurezza e ordine pubblico:
- consentire l’identificazione dei conducenti in caso di incidenti o violazioni del Codice della Strada;
- migliorare la tracciabilità e i controlli da parte delle forze dell’ordine;
- contrastare furti e usi impropri;
- contribuire alla governance del traffico urbano.
Le sanzioni e gli obiettivi della misura
Chi circola con un monopattino sprovvisto di contrassegno o con targa non conforme alle specifiche, rischia una multa da 100 a 400 euro, oltre alla possibile rimozione del mezzo nei casi più gravi. Le sanzioni sono previste dall’art. 1, comma 75-undevicies, della Legge 160/2019, aggiornata dalla Legge 177/2024.
Secondo il MIT, rientrano nell’obbligo di contrassegno tutti i veicoli a due assi, senza sedile, con manubrio e un motore elettrico di potenza massima pari a 0,5 kW, da condurre in piedi. Devono inoltre essere dotati di luci anteriori e posteriori, campanello, freni su entrambe le ruote, frecce direzionali e stop posteriore.