Una manifestazione bipartisan, composta da esponenti politici di diverse forze, ha riempito ieri – domenica 23 novembre 2025 –Piazza dell’Esquilino a Roma per testimoniare solidarietà all’Ucraina nel giorno della commemorazione dell’Holodomor, il genocidio perpetrato da Stalin negli Anni ’30 che decimò la popolazione ucraina.
L’appuntamento ha unito rappresentanti del centrodestra moderato e riformisti del centrosinistra, insieme alla comunità ucraina residente in Italia, in un momento di preghiera e riflessione civile sul futuro dell’Europa e sulle prospettive di pace.

Una piazza bipartisan
Alla manifestazione erano presenti esponenti del Partito Democratico, di Azione, Italia Viva, Più Europa e Forza Italia, con l’adesione di Noi Moderati. Folta la delegazione dem, composta da Pina Picierno, Filippo Sensi, Lia Quartapelle, Walter Verini, Michela De Biase, Matteo Orfini e Pier Ferdinando Casini. Tra i presenti anche l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Forza Italia ha confermato la propria vicinanza a Kiev attraverso le parole di Paolo Emilio Russo:
“Con l’Ucraina, sempre dalla parte delle vittime che si ribellano ad un aggressore, di chi difende la sua libertà contro violenza e oppressione”.
La delegazione azzurra era guidata da Alessandro Battilocchio.
Presenti anche Italia Viva, con una delegazione guidata da Luciano Nobili, insieme a Marco Cappa e ai consiglieri comunali Francesca Leoncini e Valerio Casini. Presente anche Azione, con in prima linea ovviamente il suo leader Carlo Calenda.
“La nostra libertà passa da questo momento storico”, ha sottolineato Calenda, che sui social aveva invitato i cittadini a scendere in piazza.
Critiche al piano Trump
La piazza ha espresso forte preoccupazione per il piano di pace proposto da Donald Trump, definito da molti manifestanti “inaccettabile”.
Carlo Calenda ha lanciato un duro attacco alla premier Giorgia Meloni, accusandola di ambiguità sulla linea da assumere:
Il piano Trump è in realtà il piano di Putin. Le condizioni imposte dagli Stati Uniti altro non sono che una resa per l’Ucraina. Ora è il momento per l’Europa di alzare la testa e mostrarsi forte e unita. La nostra libertà passa da questo momento storico. Non possiamo permetterci… pic.twitter.com/KyTBOxGtiA
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) November 23, 2025
“Come cinque anni fa la Meloni era putiniana, può tornare a esserlo nel volgere di poco… Deve scegliere se stare con Putin e Orban o essere la presidente del Consiglio di un paese fondatore dell’Europa”.
Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha parlato di un piano che “recepisce sostanzialmente tutti i punti voluti e desiderati dalla Russia e al contempo disarma l’aggredito: è ovvio che su questa base sia irricevibile”. Ha inoltre messo in guardia sul rischio che l’Europa venga relegata a spettatrice di un negoziato che riguarda direttamente la sua sicurezza.
Un momento di memoria e preghiera
La manifestazione, svoltasi di fronte all’obelisco di Santa Maria Maggiore, ha avuto anche un momento religioso: il canto “Gospodi pomiluj, Signore pietà” ha accompagnato la preghiera guidata dal vescovo emerito di Bucha, Iryney Bilyk. Oltre duecento i partecipanti, per lo più appartenenti alla comunità ucraina ma anche cittadini italiani, associazioni e numerosi rappresentanti politici.
In un contesto internazionale sempre più complesso, la piazza dell’Esquilino ha voluto lanciare un messaggio chiaro: “l’Europa non può abbassare la guardia e deve restare unita al fianco dell’Ucraina“. La memoria dell’Holodomor si è trasformata così in un appello per la pace, la libertà e la difesa dei valori democratici.