PASSO STORICO

Minori e tossicodipendenti dal carcere alle comunità: la svolta del ministro Nordio

"È un passo molto importante, ci porta molto avanti nel reinserimento sociale". Ma ci sono già state esperienze alternative e sono stati "risparmiati" secoli di carcere...

Minori e tossicodipendenti dal carcere alle comunità: la svolta del ministro Nordio
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Se non è una svolta storica, poco ci manca.

Anche se non è proprio una novità assoluta e già in questi anni ci sono stati esempi "virtuosi" (vedi san Patrignano) che hanno fatto da apripista e possono essere annoverati come esempi di "best practices" cui probabilmente il Governo potrebbe trarre ispirazione.

Perché va in questa direzione il decreto approvato nelle scorse ore dall'Esecutivo guidato da Giorgia Meloni su proposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio:

semplificare le procedure per accelerare i tempi della burocrazia nel carcere e umanizzare gli istituti garantendo anche l'alternatività della pena in comunità.

Carcere e altre misure, cosa cambia

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, "Carcere sicuro", di fatto rappresenta una prima risposta alla situazione emergenziale (e che con l'estate solitamente si accentua) degli istituti penitenziari.

Sovraffollamento e suicidi (in questi primi sei mesi del 2024 con numeri drammatici) sono le criticità maggiori cui il Governo ha deciso di porre un argine.

"Carcere sicuro", ecco l'albo delle comunità

Ecco allora che punto cruciale del decreto "Carcere Sicuro" c'è l'istituzione di un albo di comunità che potranno accogliere alcune tipologie di reclusi - come quelli con residuo di pena basso, i tossicodipendenti e quelli condannati per determinati reati.

Queste persone potranno scontare così la parte finale della loro condanna.

Il decreto prevede anche la  semplificazione e lo snellimento delle procedure per la concessione della liberazione anticipata (o di misure alternative).

Ma non solo. Le misure alternative potranno essere decise non più in via provvisoria, ma definitivamente e più rapidamente dal magistrato di sorveglianza.

Il commento del Ministro

Proprio sulla possibilità di trasferimenti nelle comunità ha posto l'accento proprio il Ministro Carlo Nordio:

"Questo intervento è frutto di una visione orientata sull'umanizzazione carceraria con la possibilità di trasferire in comunità, sempre attraverso una decisione del giudice di sorveglianza, le persone che hanno disagi psichici, tossicodipendenti e minori".

E ancora:

"È un passo molto importante, ci porta molto avanti nel reinserimento sociale ed è un rimedio al sovraffollamento carcerario, che non è dovuto a una decisione governativa: è il magistrato che decide dello status libertatis. E questo spetta sempre alla magistratura di sorveglianza".

Non uno svuotacarceri e l'importanza del lavoro

Intervenuto a Radio24 anche il viceministro Francesco Paolo Sisto di Forza Italia ha evidenziato l'importanza di queste novità:

Il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto
Il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto

"Non si tratta di uno svuotacarceri, ma si intende guardare alla persona, all'aspetto umano. In questo contesto, il lavoro è fondamentale. Recentemente nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere (in Campania) ho conosciuto una donna che durante il periodo di detenzione ha imparato a far la pasticcera e ora il suo sogno nella vita è quello. Dobbiamo ripartire da queste storie. Costruire nuovi carceri? abbiamo in previsione di realizzare otto nuovi padiglioni, ma servono investimenti e comunque non sono cose che si fanno dall'oggi al domani".

Il "precedente" di San Patrignano

Su esperienze in comunità e riabilitazione attraverso il lavoro, spesso durante convegni e incontri ad hoc viene portato ad esempio quanto avviene a San Patrignano.

Come ad esempio a marzo in un incontro organizzato a Roma da Human Foundation.

letizia moratti
Letizia Moratti

In quell'occasione l'attuale neo europarlamentare di Forza Italia Letizia Moratti che a San Patrignano ha dedicato gran parte della sua vita aveva evidenziato alcuni numeri che fanno riflettere, e non poco.

I numeri shock: 45 secoli di carcere "risparmiati"

L’attività di San Patrignano attraverso le pene alternative ha infatti consentito di “convertire” 4mila anni di detenzione in carcere per tanti giovani e meno giovani.

Secondo le ricerche elaborate dalla comunità, dal 1986 San Patrignano ha accolto 4 mila giovani agli arresti domiciliari e in affidamento in prova ai servizi sociali, sostituendo 4.503 anni di carcere (oltre 45 secoli) con percorsi riabilitativi orientati al pieno recupero e al reinserimento sociale e lavorativo.

Per la maggior parte di questi ragazzi (il 70%) uscire dal carcere ha significato cambiare radicalmente la loro esistenza.

Tanto che in quel convegno Moratti aveva osservato:

"Queste persone hanno avuto l’opportunità di lasciarsi definitivamente alle spalle la tossicodipendenza e tornare a fare parte, a pieno titolo, della società. Un percorso dunque sociale e sostenibile".

I risultati più significativi

Nel convegno di Human Foundation erano stati allora analizzati anche altri aspetti che possono far capire l'importanza di un simile approccio:

  • risultati occupazionali: grazie a percorsi di formazione professionale con un reinserimento lavorativo del 72% delle persone coinvolte nel progetto.
  • risparmi per la collettività: derivanti dal trattamento riabilitativo dei ragazzi in percorso calcolato in base all’importo che ciascuna Regione avrebbe dovuto pagare per le giornate di permanenza in comunità.
  • diminuzione della criminalità: legata alla tossicodipendenza avendo ospitato persone in regime alternativo al carcere.

Le altre misure previste dal Decreto

Tornando al Decreto del Governo, ultimo in ordine di tempo di altri provvedimenti presi finora dal Governo Meloni, il ministro Nordio ha spiegato i passaggi legati alle misure per rendere più semplice la liberazione anticipata:

"Non prevederemo indulgenze gratuite, ma vogliamo renderepiù certa la procedura attraverso cui la liberazione anticipata è posta in esecuzione. Renderemo molto chiaro al detenuto il percorso ed i termini per godere della liberazione anticipata. Ci sarà una specie di 'patto' per metterlo subito al corrente dei suoi diritti e degli sconti che potrebbe ottenere se si comporta bene in carcere".

E' previsto poi l'aumenta il numero di telefonate per chi è in carcere, da 4 a 6 al mese, con una ulteriore possibilità di incremento.

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