anche l'ex assessore Tancredi

Milano gate, sei arresti: "Un sistema tentacolare". Sala: "Mai avuto fini personali"

Riconoscimento da parte del giudice per le indagini preliminari di un sistema strutturato in cui politica, affari e professioni si intreccerebbero in modo illecito

Milano gate, sei arresti: "Un sistema tentacolare". Sala: "Mai avuto fini personali"
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L’inchiesta sulla gestione della rigenerazione urbana a Milano ha fatto tremare le fondamenta di Palazzo Marino, con la Procura che incassa un’importante vittoria giudiziaria: sei misure cautelari convalidate e, soprattutto, il riconoscimento da parte del giudice per le indagini preliminari di un sistema strutturato e pervasivo, in cui politica, affari e professioni si intreccerebbero in modo illecito, piegando o aggirando le regole urbanistiche.

Milano-gate, sei arresti: "Un sistema tentacolare"

Il gip Mattia Fiorentini, su richiesta dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, ha disposto cinque arresti domiciliari e una custodia cautelare in carcere. Nel mirino della magistratura, un presunto meccanismo di corruzione e pressioni indebite per pilotare approvazioni di progetti edilizi milionari nella città.

Ai domiciliari sono finiti: Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Manfredi Catella, CEO (attualmente sospeso) di Coima, Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione per il Paesaggio, Alessandro Scandurra, componente della stessa Commissione e Federico Pella, ex dirigente della società di ingegneria J+S.

Milano-gate, sei arresti: "Un sistema tentacolare". Sindaco Sala: "Mai avuto fini personali"
Giancarlo Tancredi

In carcere è stato invece portato Andrea Bezziccheri, imprenditore a capo di Bluestone. Per lui il giudice ha disposto un trattamento più severo a causa dei precedenti penali, della sua spregiudicatezza operativa e dell’uso di società coinvolte in speculazioni immobiliari per ottenere finanziamenti occulti o commettere reati.

Il “sistema”: pressioni sui vertici e leggi piegate ai privati

Il quadro tratteggiato dai magistrati è quello di un “sistema tentacolare e sedimentato”. Un meccanismo in cui professionisti, imprenditori, dirigenti pubblici e parte della politica avrebbero creato una rete di scambi di favori, influenzando o controllando l'approvazione dei principali interventi edilizi su aree strategiche di Milano.

Fra le accuse mosse, anche pressioni indebite verso le più alte cariche istituzionali, tra cui il sindaco Giuseppe Sala, per accelerare o sbloccare progetti. In alcuni casi, secondo i pm, i promotori minacciavano lo stop agli investimenti o ricorsi giudiziari, in assenza di riscontri favorevoli.

Tuttavia, l’ipotesi di reato di induzione indebita, inizialmente contestata anche a Sala, Catella, Tancredi e all’architetto Stefano Boeri, non è stata accolta dal gip, che ha escluso la presenza di utilità personali o promesse illecite nei confronti del primo cittadino e degli altri coinvolti. Restano in piedi altre ipotesi a carico degli indagati, legate a episodi specifici.

Milano-gate, sei arresti: "Un sistema tentacolare". Sindaco Sala: "Mai avuto fini personali"
Sala-Boeri

Sala: “Non ho mai perseguito fini personali”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha preso atto della decisione del giudice con una dichiarazione sobria ma netta:

“Non ho mai perseguito finalità personali. Continuerò a lavorare per Milano, con passione e dedizione. Rimane forte la mia attenzione per la fase delicata che sta attraversando e spero che l'ex assessore Tancredi possa chiarire al più presto la sua posizione”.

Nel frattempo, il Partito Democratico ha rinnovato piena fiducia al sindaco, mentre la Lega ha chiesto elezioni anticipate, definendo l’attuale amministrazione “delegittimata”.

Il “pgt ombra” e il caso Tancredi

Al centro dell’inchiesta ci sono progetti come la Torre Botanica (ex Pirellino), il Villaggio Olimpico, l’area della Goccia-Bovisa, e soprattutto l’ambizioso piano sui cosiddetti “nodi e porte metropolitane”. Questo progetto, definito in un documento dell’ex assessore Carlo Masseroli come un “pgt ombra”, sarebbe stato il fulcro di interessi opachi.

Secondo il giudice, Tancredi avrebbe agevolato gli affari del duo Marinoni-Pella nominando Marinoni a capo della Commissione Paesaggio, concedendo il patrocinio comunale al progetto “Nodi e Porte” e favorendo l’approvazione di progetti redatti dalle società coinvolte nelle indagini.

In alcuni casi, i commissari avrebbero dovuto astenersi per evidenti conflitti di interesse, essendo consulenti retribuiti proprio dalle aziende che proponevano gli interventi urbanistici. Le consulenze ammontavano a decine di migliaia di euro.

Il giudizio del gip: “Pubblici ufficiali ridotti a commerciali d’azienda”

L’ordinanza firmata dal gip Fiorentini, notificata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, delinea un sistema in cui i professionisti e gli imprenditori dettano le regole, in alcuni casi persino influenzando la scrittura delle norme. I funzionari pubblici si comportano da “commerciali d’azienda”, svendendo le proprie funzioni a chi offre di più. La pianificazione del territorio sarebbe stata “subappaltata agli speculatori”, con il solo fine di preservare privilegi economici e politici

I prossimi passaggi

L’ordinanza potrà ora essere impugnata al Tribunale del Riesame, che valuterà eventuali ricorsi degli indagati. Intanto, la Procura prosegue l’indagine per ricostruire altri passaggi opachi e valutare responsabilità ulteriori.