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Migranti: quali sono i 19 Paesi sicuri decretati dal Governo (e perché sono ritenuti più sicuri degli altri)

Secondo il ministro Nordio i giudici di Roma non hanno capito la normativa europea. Cosa cambia col nuovo decreto, ora "norma primaria"

Migranti: quali sono i 19 Paesi sicuri decretati dal Governo (e perché sono ritenuti più sicuri degli altri)
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Alla fine il Governo ha scelto la strada del Decreto Legge per tenere in vita l'accordo sui migranti con l'Albania.

Come era stato anticipato da fonti di Palazzo Chigi, il provvedimento ha avuto il via libera dall'Esecutivo nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 21 ottobre 2024.

Una corsa ai ripari che si è resa necessaria dopo l'annullamento dei primi trasferimenti negli hotspot albanesi decisi dai giudici della sezione Immigrazione del Tribunale di Roma.

I giudici romani si erano rifatti a una recentissima sentenza della Corte di Giustizia Ue (del 4 ottobre 2024), che dice che se i migranti arrivano da un Paese considerato sicuro allora è possibile ospitarli temporaneamente anche fuori dai confini europei, altrimenti no. E un Paese, per essere ritenuto "sicuro", non deve mettere in atto persecuzioni, discriminazioni o torture verso alcuno, in nessuna zona o suo territorio.

Quali sono i 19 Paesi sicuri e perché sono più sicuri di altri

Il problema è che una black list europea non c'è. Aveva provato invano a stilarne una nel 2015 l'esecutivo Jucker, ma gli stati membri non riescono ad accordarsi su parametri comuni.

Quindi i giudici romani, tenendo conto della sentenza della Corte di Giustizia Ue, hanno ritenuto non sicuri i Paesi di provenienza dei 14 migranti arrivati in Albania e hanno disposto il trasferimento in Italia.

Ora, in buona sostanza, il Governo attraverso il Decreto ha prodotto un suo elenco di Paesi considerati sicuri, aggiornando l'elenco annualmente dai Ministeri degli Esteri, Interno e Giustizia: e il tutto è stato "trasformato" in un decreto ad hoc (che ha maggior forza giuridica, essendo "fonte primaria").

Come detto i Paesi sicuri sono ora 19, eccoli:

  1. Albania
  2. Algeria
  3. Bangladesh
  4. Bosnia-Erzegovina
  5. Capo Verde
  6. Costa d'Avorio
  7. Egitto
  8. Gambia
  9. Georgia
  10. Ghana
  11. Kosovo
  12. Macedonia del Nord
  13. Marocco
  14. Montenegro
  15. Perù
  16. Senegal
  17. Serbia
  18. Sri Lanka
  19. Tunisia

Chi arriva da questi Paesi, dove non ci sono conflitti o persecuzioni, potrà essere accolto anche in centri fuori dai confini Ue, come quello italiano in Albania.

Dall'elenco, rispetto al documento precedente non fanno più parte Camerun, Colombia e Nigeria.

Perché secondo il ministro Nordio i giudici non hanno capito la normativa europea sui Paesi sicuri

Il provvedimento è stato illustrato in una conferenza stampa con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ed il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Intanto però con il passare delle ore è destinata a far discutere (e infatti la vicenda avrà quasi sicuramente ulteriore eco nei prossimi giorni) la presa di posizione del Ministro della Giustizia Carlo Nordio:

"Quella della Corte di Giustizia Europea è una sentenza molto complessa e articolata e molto probabilmente non è stata ben compresa o ben letta. Era poi pure scritta in francese".

Se i giudici avranno da risentirsi perché non hanno capito, non hanno letto bene o non sanno il francese questo al momento non è ancora dato sapere, ma di certo l'uscita del rappresentante del Governo ha già contribuito a buttare altra benzina sul fuoco.

Perché il nuovo decreto migranti è una "norma primaria" e cosa cambia ora rispetto ai giudici

Ma tant'è. Quel che è certo è che il Governo intende tirare dritto per la propria strada.

Lo farà nella convinzione che il Decreto Legge andrà a "blindare" gli hotspot in Albania.

Tanto che lo stesso ministro Nordio ha osservato ancora:

"I giudici ora non possono disapplicare legge".

E il nodo centrale su cui l'Esecutivo punta è proprio il fatto attraverso lo strumento del Decreto legge l'elenco dei Paesi sicuri fa ora riferimento a una "norma primaria".

E infatti il titolare della Giustizia ha sottolineato proprio questo aspetto:

"Il giudice può disapplicare un atto amministrativo se lo ritiene illegittimo, ma lo può fare incidenter tantum, in via puramente incidentale, senza abrogarlo. Semplicemente non lo applica. Questo non vale per la fonte primaria, nel momento in cui un elenco di Paesi sicuri viene inserito in una legge il giudice non può disapplicare la legge. Dunque il giudice, se ritiene che la legge sia incostituzionale, può fare ricorso alla Corte, quindi tenderei a escludere che possa disapplicarla".

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