IL CASO DEL GIORNO

Emergenza sbarchi: mentre Meloni firma l'accordo con la Tunisia c'è un sindaco che multa chi ospita i migranti

Mauro Giannini, primi cittadino di Pennabilli (Rimini), dispone sanzioni fino a 15.000 euro per chi accoglie senza avvisare il Municipio

Emergenza sbarchi: mentre Meloni firma l'accordo con la Tunisia c'è un sindaco che multa chi ospita i migranti
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I migranti in Italia. Governo tra l'incudine e il martello e ancora si alza inevitabile e puntuale un polverone di polemiche.

Non potrebbe essere altrimenti dopo l'ordinanza del sindaco di Pennabilli (comune di poco di 2500 anime in provincia di Rimini) di multare fino a 15mila euro chi accoglie profughi.

Caos migranti, che polverone

Tutto ciò accade poche ore dopo la firma del Memorandum Ue a Tunisi su immigrazione e sbarchi, oltre all'annuncio del nostro premier Giorgia Meloni di un convegno (una sorta di Stati Generali), sull'immigrazione a Roma il 23 luglio.

Ma nel frattempo, monta anche la protesta dei sindaci leghisti e in Toscana anche quelli del Pd sono pronti ad alzare le barricate.

Maxi multe per chi accoglie profughi, la crociata romagnola

Come detto, in questi giorni l'iniziativa, la presa di posizione più eclatante arriva da Mauro Giannini, primo cittadino di Pennabilli che ha disposto un'ordinanza dove sono previste multe fino a 15mila per proprietari o gestori di immobili che ospitano migranti e non avvertono il Comune.

Nella fattispecie, nell'ordinanza è previsto che proprietari o gestori di immobili che ospiteranno migranti abbiano l'obbligo di avvertire l'Amministrazione comunale tramite posta elettronica certificata entro 48 ore dalla sottoscrizione di intese con la Prefettura.

Personaggio istrionico, Pennabilli già in passato era balzato agli onori delle cronache per aver imposto le benedizioni natalizie e pasquali nelle scuole e per accuse di omofobia e sul caso migranti ha rincarato la dose:

"Se arrivano nel mio paese mi dimetto da sindaco".

Il chiarimento dopo le polemiche

Nel frattempo dopo l'inevitabile clamore e le polemiche (compresi i servizi nei telegiornali) la stessa Amministrazione comunale del piccolo Comune romagnolo ha portato dei chiarimenti alla vicenda.

Doppio binario: il Memorandum Ue di Tunisi

Come detto, i clamori di questi giorni arrivano praticamente in concomitanza con la terza visita ravvicinata del nostro premier Giorgia Meloni in Tunisia e la firma del Memorandum d'intesa per una partnership strategica e globale fra Unione europea e la stessa Tunisia.

Il documento si articola in 5 punti principali: 

1) creare opportunità per i giovani tunisini, in particolare attraverso una "finestra" in Europa con il percorso Erasmus. Per concretizzare al meglio questo obiettivo per le scuole tunisine sono stati stanziati 65 milioni

2) sviluppo economico della Tunisia. La Ue aiuterà la crescita e la resilienza dell'economia tunisina.

3) investimenti e commercio. L'Unione europea si proporrà come il più grande partner economico della Tunisia e ci saranno investimenti anche per migliorare la connettività della Tunisia, il turismo e l'agricoltura.

4) energia pulita. Sotto la lente finiranno le grandi potenzialità della Tunisia sul fronte delle rinnovabili. Il bisogno dell'Europa di fonti per l'energia pulita dovrebbe rappresentare un valore aggiunto per questo punto dell'accordo, tanto che sono stati stanziati 300 milioni.

5) migranti. L'obiettivo dichiarato è evidentemente quello di stroncare i trafficanti e scongiurare i "viaggi della speranza" su mezzi di trasporto improbabili e in condizioni meteo e del mare proibitive. Anche raccogliendo l'appello di Papa Francesco, il Mediterraneo non deve trasformarsi in un "cimitero".

Migranti, gli Stati Generali a Roma

E che l'Italia voglia porsi come capofila in Europa (e con il suo aiuto) per risolvere l'annoso problema degli sbarchi (proprio in queste ore l'hot spot di Lampedusa è ormai al collasso) è testimoniato dall'appuntamento programmato a Roma per il 23 luglio.

Di fatto sarà un'ulteriore occasione per rimarcare e rinsaldare i temi e le decisioni messi nero su bianco a Cartagine.

E proprio il presidente tunisino Saied sarà uno dei protagonisti con la partecipazione di numerosi capi di Stato e di governo.

Aspettative sul vertice di domenica nella Capitale sottolineate proprio dal nostro presidente del Consiglio:

"Sarà un nuovo passo per affrontare il tema della cooperazione in modo integrato".

Migranti: la rivolta dei sindaci leghisti (e del Pd)

Ma sul tema immigrazione, la premier e il Governo, sempre in queste ore, devono incassare un brutto colpo, anche se non forse non inaspettato.

La "rivolta" dei sindaci leghisti. In buona sostanza, i primi cittadini del partito di Salvini sono fortemente contrari all'accoglienza diffusa dei migranti e nelle ultime ore a sorpresa è arrivata la contestazione non solo nei confronti del leader, ma anche verso il governatore del Veneto Luca Zaia, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e, più in generale, verso tutto il Governo.

Zaia in primis, infatti, tira dritto sul modello dell'accoglienza diffusa e chiede anche al Governo una cabina di regia.

"Il protocollo  è una sorta di documento di intenti, non decide nulla ma introduce un elemento nuovo: abbiamo chiesto che ci sia una cabina di regia perché altrimenti i sindaci non toccano palla. Un intervento del genere serve a governare e non subire una situazione che c'è e che va affrontata".

Anche i dem dicono "no"

E, a sorpresa, non piace nemmeno ai sindaci del Pd in Toscana che stanno trovando sponda nel governatore Eugenio Giani.

Firenze oltre ai Comuni a vocazione turistica di mare hanno già annunciato tutta la loro contrarietà alle misure che si stanno delineando per far fronte all'impennata di sbarchi.

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