La senatrice che vuole togliere l'Iva sui "ritocchini" di chirurgia estetica
L'emendamento di Michaela Biancofiore scatena l'ironia di Alifano (M5S): "La maggioranza conia un nuovo slogan, meno figli più filler"
La Manovra sarà di quelle "lacrime e sangue" e già fanno discutere alcuni provvedimenti del Governo, che innalzerà l'Iva su assorbenti, prodotti per l'infanzia, pannolini e seggiolini per bambini. Ma nella maggioranza c'è chi pensa che le priorità siano altre. La senatrice Michaela Biancofiore ha infatti depositato come prima firmataria un emendamento che chiede di togliere l'Iva ai "ritocchini" di chirurgia estetica.
La senatrice che vuole togliere l'Iva sui "ritocchini"
Come riporta Today.it, Michaela Biancofiore - presidente del gruppo Civici d'Italia, Noi moderati, Udc, Coraggio Italia, Maie - in passato aveva fatto già discutere per alcune proposte "curiose" (l'ultima la creazione di un'isola artificiale nel Mediterraneo per accogliere i migranti...), e questa sicuramente rientra a pieno diritto nell'elenco.
L'emendamento al decreto Anticipi infatti chiede di azzerare l'Iva "sugli interventi di chirurgia estetica se hanno una finalità curativa o per diagnosticare problemi di salute, ovvero per tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, purché dimostrabili da documentazioni mediche".
Cosa sembra e cosa è
Letta così, la vicenda parrebbe effettivamente nobile. Perché effettivamente alcuni interventi di chirurgia plastica vanno al di là dell'estetica. Pensate ad esempio alla mastoplastica dopo il tumore al seno. Qui parliamo però di operazioni già mutuabili e gratuite, nel caso in cui rientrino tra quelle "curative".
L'emendamento invece parla di interventi che ristabiliscono "la salute anche psico-fisica": una dicitura che rappresenta un "calderone" in cui potrebbe rientrare di tutto un po'.
Cosa succederà
In tutta onestà appare complicato pensare che possa passare questo emendamento. Nel caso, infatti, ci troveremmo in una situazione decisamente paradossale in cui aumenta l'Iva su beni di primissima necessità e viene tolta a chi decide di rifarsi (ad esempio) le labbra...
La deputata Movimento 5 Stelle Enrica Alifano, membro della commissione Finanze della Camera, ha riassunto bene la questione:
"Mentre si prepara una manovra lacrime e sangue e si alza l’Iva sui prodotti per la prima infanzia e gli assorbenti la maggioranza si concentra sugli interventi di chirurgia estetica. Che dire, ognuno ha le sue priorità. Il Governo conia un nuovo slogan: meno figli più filler".