Ricambio generazionale

Meritocrazia Italia avanza proposte a tutela della sostenibilità generazionale nella pubblica amministrazione

Mauriello: "Rigenerare la pubblica amministrazione non è solo un’urgenza, ma una visione per il futuro dell’Italia"

Meritocrazia Italia avanza proposte a tutela della sostenibilità generazionale nella pubblica amministrazione
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Negli uffici pubblici italiani è in corso un vero passaggio generazionale, un cambiamento che non riguarda solo i numeri e che rappresenta una sfida e insieme un’occasione storica di rigenerazione per l’intero sistema Paese.

​Secondo i dati del Formez PA (Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle Pubbliche Amministrazioni) e dell’ARAN (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), l’età media dei dipendenti pubblici italiani supera oggi i 50 anni, con oltre 500.000 persone, quasi il 40% della forza lavoro p.a., che andranno in pensione entro il 2030.

Un dato che colloca l’Italia tra i Paesi europei con la Pubblica Amministrazione più “anziana”.

Cambio generazionale nella Pa

Sulla situazione è intervenuto il presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello:

"È evidente che, senza una visione programmatica e strategica, questo processo rischierebbe di causare una perdita incolmabile di esperienze, conoscenze pratiche, capacità gestionali e relazionali, tutte quelle competenze silenziose ma decisive che si costruiscono sul campo e che raramente troviamo nei manuali.

Allo stesso tempo, l’assunzione di personale giovane, seppur essenziale, da sola non basta. Occorre costruire un vero ponte generazionale, capace di valorizzare tanto i meno giovani quanto i neoassunti. Perché se, da un lato, i più esperti rappresentano il patrimonio vivo della p.a., dall’altro, i giovani sono la risorsa chiave per traghettarla verso il futuro.

Oggi i giovani non cercano soltanto l’ambito “posto fisso”, ma desiderano giustamente contesti lavorativi stimolanti e attrattivi, in cui sentirsi valorizzati, con percorsi di carriera chiari e rapidi che premino il merito, la formazione continua e la voglia di crescere, e che tutelino anche il loro benessere psicofisico, sempre più a rischio in un mondo lavorativo percepito come incerto e instabile. Va detto però che, se i giovani appaiono talvolta meno inclini a “fare gavetta”, è anche vero che molti di loro entrano tardi nel mondo del lavoro e si confrontano con un panorama che appare già incerto per chi è più avanti con l’età, figuriamoci per chi si affaccia oggi".

Le proposte di Meritocrazia Italia

​Per affrontare questa transizione generazionale serve un cambio di passo. Meritocrazia Italia indica come fondamentali:

  • ​programmi di mentorship strutturati, in cui i più esperti accompagnino i giovani nei primi anni, trasferendo know-how operativo e conoscenza delle prassi e dei territori;
  • gruppi di lavoro misti, capaci di unire esperienza, visione strategica e competenze digitali;
  • ​banche dati interne e raccolte digitali di procedure, linee guida, prassi consolidate e manuali operativi;
  • percorsi formativi personalizzati che orientino i neoassunti non solo sulle norme ma anche sui processi reali e sul contesto organizzativo;
  • concorsi pubblici più rapidi, orientati non solo al nozionismo tecnico ma alle competenze trasversali, relazionali e digitali;
  • piani di carriera chiari e motivanti che restituiscano ai giovani la percezione di lavorare per costruire il proprio futuro e per servire il Paese, senza sacrificare benessere e qualità della vita.

"Rigenerare la pubblica amministrazione non è solo un’urgenza, ma una visione per il futuro dell’Italia. Perché una PA che valorizza tutte le generazioni, premia il merito e garantisce benessere è il motore di un Paese più giusto, moderno e competitivo", conclude Mauriello.