Mentre Forza Italia va avanti sullo Ius scholae, la Lega invece la cittadinanza la vuole togliere (a chi combina guai)
Le frizioni estive non si fermano. Gli azzurri decisi a portare avanti il progetto mentre il Carroccio non ci sta e pensa ad altre proposte
Boutade estiva o reale convincimento? Una svolta per l'Italia (qualcuno lo definisce un vero e proprio esame di maturità per il nostro Paese) o un potenziale elemento di rottura nel Governo?
Sullo ius scholae (l’acquisizione della cittadinanza da parte del minore straniero, nato in Italia o che vi abbia fatto ingresso entro il compimento del 12° anno di età e che risieda legalmente in Italia, qualora abbia frequentato regolarmente, per almeno 5 anni nel nostro Paese, uno o più cicli scolastici in istituti o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale) Forza Italia non arretra e ora quelle che fino adesso sono state frizioni con gli alleati (soprattutto con la Lega, perché secondo i bene informati in fratelli d'Italia il dibattito sarebbe aperto) rischiano di prendere tutt'altra forma e non limitarsi ad alimentare solo le polemiche sui giornali.
Anche perché se FI continua a mantenere caldo l'argomento, il Carroccio non solo risponde picche, ma rilancia con posizioni ancor più rigide e oltranziste.
Ius scholae, Forza Italia va avanti
Ecco allora che il rilancio sulla proposta degli azzurri è arrivato anche in questo fine settimana dal segretario nazionale di FI e vicepremier Antonio Tajani in occasione della festa dei giovani a Bellaria:
"Guai se abbiamo paura di concedere diritti meritati: saremmo un centrodestra oscurantista che non si rende conto dei cambiamenti della società. Il diritto a diventare cittadino italiano grazie alla formazione e allo studio è sacrosanto. Ormai siamo a settembre inoltrato e anche il clima certifica l'imminente cambio di stagione".
Lo stop della Lega
Tra gli alleati, la Lega fin da subito ha manifestato la sua contrarietà.
Nelle scorse ore Andrea Crippa, numero due del partito e uno dei fedelissimi di Matteo Salvini, ha espresso in maniera inequivocabile il pensiero del Carroccio non risparmiando stoccate polemiche a Tajani:
"Il tempo delle boutade estive di agosto è decisamente finito. La cittadinanza si conquista con un percorso di vita e di integrazione nella società e di rispetto dei nostri valori storici e culturali. La cittadinanza non si regala, dunque. E quindi la legge va bene così e non si tocca".
Cittadinanza e diritti, la controproposta del Carroccio
Ma non solo. Di fatto, sul tema la Lega cerca forse di spostare addirittura l'attenzione, rilanciando ulteriormente sulla questione.
Va letta probabilmente così la proposta del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni (altro fedelissimo di Salvini) di "intervenire" sulla cittadinanza acquisita nei confronti di soggetti che non si comportano secondo la legge:
"L'urgenza di Forza Italia è dare ancora più cittadinanze agli stranieri? Nonostante l'Italia sia il Paese che concede più cittadinanze in assoluto? L'urgenza della Lega è invece una legge per togliere la cittadinanza agli immigrati che commettono reati in Italia. La porteremo presto in Parlamento".
La risposta di Salvini & Co, di cosa si tratta
A dir la verità si tratta di un'idea che aveva già manifestato qualche giorno fa proprio il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini:
"Stiamo lavorando alla revoca della cittadinanza per gli stranieri che commettono reati gravi".
In buona sostanza, la Lega sembrerebbe voler portare all'attenzione del Governo e del Parlamento la linea seguita in questi ultimi tempi della Francia dove è stato introdotto un giro di vite piuttosto importante all'ottenimento dello status di cittadino transalpino.
Una serie di norme dove una novità rilevante prevede che le persone immigrate condannate per un reato non potranno mai più diventare cittadini del Paese ospitante.
Se commetti un reato, ti scordi la cittadinanza
Ma non solo. E questo è il punto su cui ha messo gli occhi la Lega: il Governo francese non esclude un altro passaggio importante, ovvero che che chi ha già ottenuto la cittadinanza possa anche vedersela revocata se dovesse commettere reati in ambito penale.
Passerebbe dunque doppiamente il messaggio che la cittadinanza bisogna meritarsela e saperla poi "conservare".
Quando si revoca la cittadinanza italiana oggi?
Ma come funziona oggi? Come è normata la questione allo stato attuale?
In effetti, quella che verrebbe proposta dalla Lega sarebbe una sorta di rivoluzione.
Al momento il riferimento normativo è alla legge 132 del 2018.
Con questa legge è stata infatti introdotta la revoca della cittadinanza italiana acquisita per matrimonio, naturalizzazione o a seguito di dichiarazione di elezione al diciottesimo anno di età per coloro che abbiano riportato una condanna definitiva per alcuni reati in materia di terrorismo ed eversione dell’ordinamento costituzionale.
La revoca è adottata entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno.