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Membro del Garante della Privacy filmato alla sede di FdI prima della multa a Report: “Solo un incontro per i libri”

La Rai era stata multata per la diffusione da parte di Report dell’audio privato tra l’ex ministro della Cultura Sangiuliano e la moglie Federica Corsini

Membro del Garante della Privacy filmato alla sede di FdI prima della multa a Report: “Solo un incontro per i libri”

È scontro aperto tra Report e il Garante per la protezione dei dati personali dopo la messa in onda, nella serata di domenica 26 ottobre 2025 su Rai 3, di un filmato che mostra Agostino Ghiglia, uno dei quattro componenti del collegio del Garante, entrare nella sede di Fratelli d’Italia in via della Scrofa, a Roma.

Per Report vi è condizionamento politico sul Garante

Il video, registrato mercoledì 22 ottobre, poche ore prima che l’Autorità deliberasse la sanzione da 150 mila euro alla Rai per la diffusione da parte di Report dell’audio privato tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, è stato presentato dal conduttore Sigfrido Ranucci come prova di un possibile condizionamento politico sul Garante.

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report

Ranucci, nel corso della puntata, ha chiesto retoricamente:

“Sarebbe interessante sapere se hanno parlato della sanzione a Report. E se sì, cosa si sono detti?”.

L’insinuazione arriva dopo giorni di tensione: già venerdì 24 ottobre, durante una conferenza stampa al Parlamento europeo, il giornalista aveva accusato l’Autorità di “agire come un’emanazione del governo Meloni” e aveva chiesto al Garante europeo di verificare l’operato dell’omologo italiano.

La replica del Garante: “Assoluta indipendenza e trasparenza”

La replica del Garante non si è fatta attendere. In una nota, il presidente Pasquale Stanzione ha definito le parole di Ranucci “gravissime” e ha ribadito “l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato“. L’Autorità ha inoltre chiarito che la procedura di voto sulla sanzione a Report si è svolta “nel pieno rispetto delle regole“: l’istruttoria degli uffici, la presentazione della proposta da parte del relatore e la deliberazione a maggioranza del collegio. “Ogni componente gode di piena libertà di giudizio“, ha ribadito Stanzione.

Protagonista suo malgrado del caso, Agostino Ghiglia ha risposto alle accuse in due interviste rilasciate al Corriere della Sera e a Repubblica. Ha confermato di essersi recato nella sede di Fratelli d’Italia “per incontrare Italo Bocchino, direttore del Secolo d’Italia, e parlare della presentazione dei nostri libri a Torino e Roma“.

Mi sono comportato con naturalezza, non con leggerezza”, ha detto, spiegando di non avere più rapporti con il partito e annunciando che denuncerà chi lo ha seguito e ripreso. “Sono un giornalista, conosco il codice deontologico: i cronisti dovrebbero qualificarsi. In questo caso non è avvenuto”, ha aggiunto. Ghiglia ha anche precisato di aver salutato Arianna Meloni, sorella della premier e dirigente di FdI, “perché siamo amici da anni“, ma di non aver incontrato Giorgia Meloni.

L’audio tra Sangiuliano e Corsini

Il Garante aveva inflitto la multa alla Rai giudicando che la trasmissione dell’audio tra Sangiuliano e Corsini violasse il GDPR, il Codice della privacy e le regole deontologiche giornalistiche. L’audio, registrato a insaputa della donna, conteneva riferimenti alla relazione dell’ex ministro con Maria Rosaria Boccia, al centro dello scandalo che lo aveva portato alle dimissioni nel 2024.

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È stata trasmessa una conversazione con mio marito registrata in modo illecito. Non vedo come il Garante potesse giungere a conclusioni diverse”, ha dichiarato Corsini al Corriere della Sera.

Secondo il Fatto Quotidiano, nel collegio dell’Autorità vi sarebbero stati pareri divergenti sulla multa. Il presidente Stanzione e la vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni si sarebbero espressi da subito per la sanzione, mentre Ghiglia, inizialmente incerto, avrebbe votato a favore solo alla fine. È su questo punto che si concentra la tesi di Report: secondo il programma di Rai 3 il suo voto sarebbe stato influenzato da contatti politici con Fratelli d’Italia.

L’opposizione chiede chiarimenti

Dal fronte politico, le opposizioni hanno chiesto chiarimenti. I membri del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle in Commissione di Vigilanza Rai hanno chiesto l’audizione urgente di Stanzione.

È inaudito che un componente del Garante sia stato visto entrare nella sede del partito della premier poche ore prima della sanzione“, hanno detto i dem.

Il senatore di FdI Costanzo Della Porta ha invece difeso l’Autorità:

“L’attuale Garante è stato eletto nel 2020 dal Parlamento del governo Conte bis, quando Fratelli d’Italia era all’opposizione. Altro che emanazione del governo Meloni”.

Federica Corsini ha definito “prive di fondamento” le accuse di condizionamento politico.

“Si cerca di accreditare la tesi di presunti interventi esterni per influenzare il Garante. È un’ipotesi del tutto infondata“, ha detto, aggiungendo che l’audio diffuso da Report era stato “illecitamente acquisito da una persona oggi imputata”.

La Rai, che ha già annunciato ricorso contro la multa, si trova ora al centro di un caso che intreccia diritto di cronaca, privacy e politica. Mentre Report insiste nel denunciare un presunto “bavaglio istituzionale”, il Garante rivendica la sua indipendenza e annuncia azioni legali per difendere la propria reputazione.