Meloni verso il Consiglio Europeo: "No a divisione Usa-Europa su sicurezza. Scongiurare guerra commerciale"
La premier ha toccato vari temi tra cui le guerre in Ucraina e Medio Oriente e il programma ReArm, definito "un nome fuorviante per i cittadini"

Nel corso della sua informativa al Senato in vista del Consiglio Europeo in programma giovedì 20 e venerdì 21 marzo 2025, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato vari temi: dalla sicurezza e il riarmo, passando per il supporto al presidente Sergio Mattarella dopo gli attacchi ricevuti da Mosca fino alla guerra tra Russia e Ucraina e al conflitto di Gaza.
Meloni: "ReArm nome fuorviante"
Sul tema della sicurezza e del riarmo, Meloni ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra Europa e Stati Uniti.
"È un banale dato di realtà che non è possibile immaginare una garanzia di sicurezza duratura dividendo l'Europa e gli Stati Uniti. È giusto che l'Europa si attrezzi per fare la sua parte, ma ingenuo pensare possa fare da sola fuori dalla cornice" della Nato, ha dichiarato la premier.

Meloni ha poi parlato del programma ReArm, definendolo "un nome fuorviante per i cittadini".
Secondo la Presidente del Consiglio, il rafforzamento della difesa non si limita all'acquisto di armamenti, ma include la loro produzione e lo sviluppo di infrastrutture essenziali. "Senza questo approccio non c'è difesa", ha sottolineato, ribadendo il suo impegno a garantire un'Italia forte e capace di autodifendersi.
"Non chiedete a me di lasciare questa nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì, semplicemente perché non ha un'alternativa. Non sono la persona giusta per questo. Lascio volentieri ad altri quella grossolana semplificazione secondo cui aumentare la spesa in sicurezza equivale a tagliare i servizi, la scuola, le infrastrutture, la sanità o il welfare"
La premier ha poi chiarito che l'Italia non intende "distogliere un solo euro dai Fondi di coesione per la difesa" e ha rivendicato il successo del governo nell'evitare che una parte di questi fondi fosse automaticamente destinata alla sicurezza.
Sostegno a Mattarella e i negoziati di pace
La premier Giorgia Meloni ha poi espresso il suo supporto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, difendendolo dagli attacchi ricevuti per aver ricordato "chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti" nel conflitto in Ucraina. La Presidente del Consiglio inoltre escluso l'invio di truppe italiane in Ucraina, ritenendo "rischiosa e poco efficace" anche l'ipotesi di un coinvolgimento europeo.
"Di fronte a proposte che rispettiamo ma non ci convincono, sempre ringraziando chi in questa fase si prende la responsabilità di fare delle proposte, sarò chiara di fronte a quest'Aula: l'invio di truppe italiane in Ucraina è un tema che non è mai stato all'ordine del giorno, così come riteniamo che l'invio di truppe europee, proposto in prima battuta da Regno Unito e Francia sia un'opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace", ha affermato Meloni.

(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Parlando della guerra tra Russia e Ucraina, Meloni ha affermato che "è lo stallo sul campo che oggi può portare ai negoziati della pace" e ha salutato "positivamente questa fase, sostenendo lo sforzo avviato dal presidente Trump".
Sul conflitto a Gaza, Meloni ha espresso preoccupazione per la ripresa dei combattimenti e ha sottolineato l'importanza di garantire assistenza umanitaria nella Striscia. Ha inoltre dichiarato che "è necessario che Hamas rilasci gli ostaggi e deponga le armi" per favorire un processo di pace stabile.
Meloni: "Guerra commerciale non avvantaggia nessuno"
Infine, la premier ha affrontato il tema dell'Unione dei mercati dei capitali, evidenziando la necessità di rafforzare l'infrastruttura finanziaria europea per stimolare gli investimenti privati. "Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra UE", ha affermato. Meloni si è poi concentrata sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti.

"Non è formalmente all'ordine del Consiglio europeo il tema dei dazi e dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, ma ovviamente è punto da tenere in grande considerazione, soprattutto per una Nazione esportatrice e da molti anni in surplus commerciale come l'Italia. Al momento, l'Amministrazione Trump ha deciso di riattivare, lo scorso 12 marzo, i dazi sulle importazioni dall'Unione europea di acciaio, alluminio e determinati prodotti derivati. Il quadro è pertanto complesso e in costante evoluzione, tenuto conto che gli Stati Uniti hanno attivato misure simili anche nei confronti di altre nazioni".
"Sono convinta che si debba continuare a lavorare con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno di intesa e scongiurare una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno, né Stati Uniti né Europa. Credo non sia saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie, che diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono.