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Meloni show in Puglia per la campagna elettorale: “Ricostruita la credibilità dell’Italia”

Premier scatenata: difende la manovra ("Non per ricchi") e ribatte all'opposizione dopo gli attacchi sul garante della privacy: "Vertici scelti da voi"

Meloni show in Puglia per la campagna elettorale: “Ricostruita la credibilità dell’Italia”

Nel pieno della campagna elettorale per le Regionali in Puglia, Giorgia Meloni è arrivata a Bari, lunedì 10 novembre 2025, per sostenere il candidato del centrodestra Luigi Lobuono.

Dal palco, la premier e leader di Fratelli d’Italia ha rivendicato i risultati del suo governo, invitando gli elettori pugliesi a non considerare la sfida già decisa e a credere nel cambiamento, che – ha detto – passa attraverso “determinazione” e “passione”.

Meloni show in Puglia per la campagna elettorale

“Ricordo quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi, e oggi siamo il terzo governo più longevo su 68”, ha affermato Meloni. “Tre giorni fa il Financial Times titolava che l’Europa dovrebbe imparare dall’Italia, perché in tre anni abbiamo ricostruito l’immagine della nazione. Eravamo la pecora nera d’Europa e ora siamo il Paese che indica la rotta alle altre”.

La manovra economica e le critiche dell’opposizione

La premier ha poi affrontato il tema della legge di bilancio, definita “la quarta in tre anni” e del valore di 18,7 miliardi di euro.

“È stata chiamata una manovrina dall’opposizione perché non ha abbastanza risorse, ma vale la pena ricordare – ha sottolineato – che avremmo potuto fare una manovrona se non avessimo 40 miliardi di euro di crediti derivanti dal geniale Superbonus di Conte”.

Sulle polemiche nate intorno alle misure economiche, Meloni ha criticato anche il sindacato Cgil:

“Abbiamo inserito in manovra una misura sui rinnovi contrattuali, che la Cgil chiedeva, e cosa fa la Cgil? Indice uno sciopero generale, di venerdì. Non sia mai che la rivoluzione si faccia di martedì… a dimostrazione che i diritti dei lavoratori non sono prioritari per alcuni”.

Rivolgendosi alla sinistra, la premier ha attaccato quella che definisce “supponenza” e “assenza di autocritica”:

“Questa arroganza ha portato la sinistra ai margini della vita politica. Non hanno umiltà, non si mettono mai in discussione e finiscono per parlare solo tra loro in una stanza”.

Le polemiche sul Garante per la Privacy

Meloni ha poi risposto alle accuse arrivate da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, che dopo l’inchiesta di Report hanno chiesto l’azzeramento del collegio del Garante per la Privacy. “Non abbiamo competenza sulla possibilità di azzerare l’Autorità. È una decisione che spetta al collegio stesso”, ha chiarito la premier.

E ha aggiunto: “Questo Garante è stato eletto durante il governo giallorosso, con componenti in quota Pd e 5 Stelle, e un presidente in quota Pd. Dire che sia pressato da un governo di centrodestra è ridicolo. Se Pd e 5 Stelle non si fidano di chi hanno nominato, non se la prendano con me: forse potevano scegliere meglio”.

Giustizia e riforme istituzionali

Un passaggio del comizio è stato dedicato anche alla riforma della giustizia. Meloni ha difeso il lavoro del governo spiegando che “ci sono norme di buonsenso per cui veniamo accusati di ogni nefandezza, come volerci prendere i pieni poteri o sottomettere la magistratura alla politica”.

“La verità – ha proseguito – è che stiamo facendo l’opposto: togliamo il controllo della politica sulla magistratura, e questo alla sinistra non piace. Noi vogliamo una magistratura libera, non controllata da nessuno. E sono certa che migliaia di magistrati, nel segreto dell’urna, voteranno a favore, anche tra gli esponenti di sinistra”.

Ottimismo sulla Puglia

Sul fronte elettorale, la premier ha mostrato fiducia nei confronti del risultato pugliese: “Questa sala gremita e questo entusiasmo sono la migliore risposta a chi sostiene che la Puglia non può o non vuole cambiare. Non ci sono risultati già scritti, non esistono destini già decisi”.

Meloni ha definito la sfida pugliese “una battaglia che vogliamo vincere, perché non abbiamo paura di nessuno”, ringraziando gli alleati della coalizione, presenti al suo fianco – Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi – per il loro sostegno.

Concludendo il comizio, la presidente del Consiglio ha ribadito la sua determinazione a proseguire il mandato fino alla fine della legislatura:

“Mettetevi l’anima in pace: la Meloni arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di giudicarla per ciò che ha fatto. La Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, una cosa a cui la sinistra non è abituata: la democrazia”.