MOSSA A SORPRESA

Meloni: “Riconosceremo la Palestina, ma a due condizioni”

Conte: "Ipocrisia oscena del Governo". Schlein: "Basta giochi di prestigio"

Meloni: “Riconosceremo la Palestina, ma a due condizioni”

Alla vigilia del suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, la premier Giorgia Meloni ha annunciato a New York una mossa a sorpresa sulla questione mediorientale. La maggioranza di governo presenterà in Parlamento una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, ma vincolata a due condizioni precise: la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e l’esclusione del movimento islamista da qualsiasi ruolo di governo a Gaza.

La strategia di Palazzo Chigi

Non sono contraria al riconoscimento della Palestina – ha spiegato la premier – ma bisogna darsi le priorità giuste. La pressione politica va fatta su Hamas, che ha iniziato questa guerra e che impedisce la pace rifiutandosi di consegnare gli ostaggi. Un’iniziativa del genere non troverà il consenso di Hamas o degli estremisti islamisti, ma dovrebbe trovarlo tra le persone di buon senso”.

Meloni punta così a spiazzare le opposizioni e a cercare un consenso bipartisan su una linea che si rifà all’impostazione già illustrata dal Belgio all’Onu. Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari ha ribadito:

“Non può esserci alcun riconoscimento dello Stato palestinese senza la liberazione degli ostaggi e la rinuncia di Hamas a ogni ruolo nel futuro della Palestina”.

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Tajani, Meloni e Salvini

Anche i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini si sono allineati: il leader della Lega ha definito il riconoscimento immediato “un favore ai terroristi islamici”, mentre il ministro degli Esteri Tajani ha sottolineato che “non si può pensare a uno Stato palestinese controllato da Hamas”.

Parole queste, in linea con quanto affermato dal presidente americano Donald Trump nel suo discorso all’Onu, come confermato dalla stessa Meloni.

Ho condiviso molte cose del suo intervento, dalla migrazione al Green Deal, fino alla necessità di rivedere il funzionamento degli organismi multilaterali”.

L’opposizione insorge

La risposta delle opposizioni è stata netta. La segretaria del Pd Elly Schlein si è espressa senza giri di parole:

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Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd

Non è il momento di giochi di prestigio e prese in giro. O riconosce lo Stato di Palestina, come hanno fatto oltre 150 Paesi e anche Francia e San Marino, oppure non lo riconosce. Riconoscere la Palestina significa riconoscere l’Autorità nazionale palestinese, non certo Hamas”.

Durissimo anche il leader del M5s Giuseppe Conte, che ha definito la proposta “un misero espediente che conferma l’ignavia del governo”.

“Il riconoscimento di uno Stato è un atto formale e simbolico oltre che politico – ha attaccato –. L’ipocrisia del nostro governo, che continua a stare al fianco di Netanyahu, è oscena. Se l’Italia non si affretta, non ci saranno più le condizioni per il riconoscimento, semplicemente perché non ci sarà più la popolazione palestinese”.

Critico anche Angelo Bonelli (Avs), che ha accusato la premier di “allinearsi a Trump sul clima” e di ignorare la sproporzione del conflitto:

Angelo Bonelli di Avs

Non c’è una guerra a Gaza, c’è un popolo che viene sterminato dalle bombe e dalla fame”.