le reazioni

Meloni ribatte a Landini che l’aveva definita “cortigiana” in tv

Il leader Cgil: "Frainteso". Ma tutti sono contro di lui: Malan (FdI), Tajani (FI), Calenda, Paita (IV) e la minoranza dem

Meloni ribatte a Landini che l’aveva definita “cortigiana” in tv

Giorgia Meloni, una “cortigiana”.

L’espressione, usata da Maurizio Landini in televisione, ha scatenato un’ondata di polemiche politiche e mediatiche che continua a travolgere il segretario generale della Cgil. Il termine, considerato sessista e offensivo nei confronti della premier, è stato da lui stesso successivamente “precisato”, ma non ritrattato, e ha aperto un fronte durissimo tra governo, opposizioni e mondo sindacale.

Le parole in tv

L’episodio è avvenuto durante la trasmissione diMartedì su La7, il giorno dopo la firma degli accordi di pace per Gaza a Sharm el-Sheikh. In studio, mentre venivano riascoltate alcune dichiarazioni della premier sul sindacato – in particolare quelle in cui Meloni criticava lo sciopero generale sostenendo che “in Palestina non cambia niente e in compenso in Italia gli italiani hanno un sacco di problemi, soprattutto i lavoratori che il sindacato dovrebbe difendere” – Landini ha reagito con toni duri.

“I lavoratori che sono scesi in piazza lo hanno fatto per difendere l’onore dell’Italia”, ha replicato il segretario della Cgil. “A differenza di Meloni, che si è limitata a fare la cortigiana di Trump e non ha mosso un dito”.

Il conduttore Giovanni Floris, intervenendo subito dopo, gli ha fatto notare che l’espressione utilizzata poteva avere un significato sessista. Landini, colto di sorpresa, ha cercato di correggere il tiro in diretta:

“Volevo dire che è stata alla corte di Trump, che si è comportata come una portaborse di Trump”.

L’ira di Meloni e la reazione della maggioranza

Le parole di Landini hanno suscitato una reazione immediata da parte del governo e della maggioranza. La premier, impegnata a Palazzo Chigi sulla manovra economica, ha rilanciato la polemica sui social pubblicando la definizione di “cortigiana” tratta dal dizionario, dove tra i significati figurati compare anche “prostituta”.

“Parole – ha scritto Meloni – utilizzate da chi è obnubilato da un rancore montante. Quando la sinistra non ha argomenti, per criticare una donna le dà della prostituta”.

Reazioni

Fratelli d’Italia ha diffuso una nota durissima:

“Dobbiamo registrare un ulteriore esempio di totale mancanza di rispetto per le istituzioni e per la prima donna a capo del governo italiano. Maurizio Landini ha decisamente esagerato: tacciare Giorgia Meloni di essere una cortigiana è una caduta di stile e un disprezzo per le donne. È la solita doppia morale di una sinistra che accusa la destra di patriarcato e sessismo, ma poi insulta l’unica presidente del Consiglio donna con il più volgare degli epiteti. A Meloni la solidarietà di tutti i senatori e senatrici di Fratelli d’Italia, cui auspichiamo si uniscano anche gli altri colleghi del Parlamento”.

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso solidarietà alla premier:

“Non ho parole per commentare come il leader della Cgil ha definito Giorgia Meloni. È un linguaggio volgare e sessista, che dimostra l’incapacità di certi uomini di avviare un vero cambiamento culturale affinché la donna non sia più considerata come un essere inferiore o un oggetto da usare e gettare. Chi ricopre incarichi importanti dovrebbe essere d’esempio, soprattutto ai giovani. Giorgia, ti abbraccio”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha aggiunto: “Landini confonde la libertà di espressione con la libertà di insulto”.

Le precisazioni di Landini: “Solo un giudizio politico”

Di fronte alla bufera, Landini ha diffuso una nota in cui ha provato a chiarire la sua posizione:

“Non c’è stata alcuna offesa sessista, ma un giudizio politico. Ho immediatamente spiegato cosa intendevo dire per evitare fraintendimenti e strumentalizzazioni”.

Il segretario della Cgil, tuttavia, non ha presentato scuse, neppure dopo le richieste arrivate non solo dal centrodestra ma anche dall’area riformista del Partito Democratico.

“Ho detto che Meloni è stata alla corte di Trump, ha fatto la sua portaborse. È stata una valutazione politica, non un insulto personale”, ha ribadito.

Reazioni anche dall’opposizione

Nel campo del centrosinistra, la vicenda ha generato imbarazzo, soprattutto perché la polemica è esplosa mentre le parlamentari del Pd partecipavano a un convegno sulla violenza di genere. Proprio in quel momento, la segretaria Elly Schlein parlava “dell’importanza di fare rete contro i femminicidi” e criticava la destra “che ha vietato l’educazione sessuale nelle scuole medie”.

Alla richiesta di commentare la frase di Landini, Schlein ha risposto con un laconico:

“Quello che dovevo dire l’ho detto dal palco”.

Solo l’ala riformista del Pd ha preso posizione apertamente, invitando il segretario della Cgil a scusarsi per l’uso del termine.

La senatrice Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva al Senato, ha commentato:

“Landini usa parole fuori luogo e sbagliate. A Meloni va la nostra solidarietà. Tuttavia, la premier sfrutta comunicativamente l’attacco e si mette nella consueta modalità vittima. Così la Cgil ottiene visibilità, Meloni consenso, e ancora una volta non si parla di tasse, stipendi o costo della vita. Qualcuno ha voglia di discutere dei veri problemi degli italiani?”.

Anche la sottosegretaria Wanda Ferro ha definito le parole di Landini “da osteria”, aggiungendo che “offendono pure la storia del sindacato”.

Carlo Calenda, leader di Azione, ha invece invitato il segretario della Cgil a “cambiare registro” e a occuparsi “di Stellantis, Ilva o bollette”, ricordando che “non è con gli insulti che la sinistra potrà battere la destra”.

Un tentativo di smorzare i toni è arrivato da Laura Boldrini. L’ex presidente della Camera ha parlato di “grande equivoco”:

“Il termine ‘cortigiana’ al maschile significa una cosa, al femminile un’altra. Ascoltando tutto l’intervento di Landini è chiaro che volesse dire che Meloni fa parte della corte di Donald Trump, come se avesse usato il termine al maschile. Non credo ci sia stato un intento di insultare in modo sessista la premier, ma piuttosto di sottolineare la sua subalternità politica a Trump. È stata una parola sbagliata, ma non un’offesa deliberata”.

Secondo Boldrini, la reazione del governo è stata eccessiva: “La maggioranza fa vittimismo per nascondere la propria debolezza in politica estera. Landini intendeva dire che Meloni, nel piano per Gaza, si è allineata alle decisioni di Trump, attendendo le sue mosse prima di prendere posizione”.

Le analisi linguistiche: Crusca e Treccani

Sul caso è intervenuta anche l’Accademia della Crusca. Il presidente Paolo D’Achille ha spiegato che “oggi il termine cortigiano, o cortigiana, ha assunto un significato più ampio: indica chi vive alla corte o chi è stipendiato dal padrone di turno. Al femminile, però, il termine assume spesso una sfumatura più negativa, traducendosi con ‘mantenuta’. Non è un complimento, ma non è necessariamente sinonimo di prostituta”.

La Treccani, in effetti, conferma che “cortigiana” deriva da “corte” e, in origine, indicava “una donna di corte”, figura nobile e raffinata. Baldassarre Castiglione, nel suo celebre Libro del Cortegiano, scriveva:

“Molto minor fatica mi saria formar una signora che meritasse esser regina del mondo, che una perfetta cortegiana”. Solo dal Cinquecento il termine cominciò a evolversi verso l’accezione di “donna dai costumi liberi”, fino ad assumere nei secoli successivi il significato moderno, oggi considerato offensivo, di “prostituta”.