Meloni indagata per il rilascio di Almasri: sospesi i lavori alla Camera e al Senato
Quattro membri dell’esecutivo rischiano accertamenti: tutto si ferma
Il mancato arresto (e il rimpatrio con volo di Stato) del generale libico Nijeem Osama Almasri accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro l’umanità, deflagra anche sull'attività del Parlamento.
Sospesi i lavori alla Camera e al Senato
Quattro membri dell’esecutivo rischiano accertamenti.
I ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi (che avrebbero dovuto rispondere alle domande dell'opposizione nel question time previsto per oggi) anno inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato per comunicare che “a seguito dell’informazione di garanzia ricevuta, in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio, non sarà possibile rendere le informative previste”.
Poi ci sono la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
Da qui la richiesta delle opposizioni e la decisione di sospendere i lavori del Senato fino a martedì prossimo.
“Il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento: oggi eravamo pronti a riferire, c’è però una questione nuova, eclatante, credo senza precedenti. Un’informazione di garanzia e c’è la necessità da parte del governo di riflettere un attimo su cosa e quando riferire al Parlamento", ha spiegato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (FdI).
Intanto se dal partito della premier si continua a parlare di "ritorsione" della Magistratura per via della separazione delle carriere e mentre Forza Italia con Gasparri utilizza un più neutro aggettivo - "irrituale" - per definire il comportamento dei giudici, l'opposizione tuona:
"Meloni sostituisce il Parlamento coi social", in riferimento all'ultimo post della premier e alla decisione di oggi sui lavori parlamentari.