Caso Almasri

Meloni: "Indagarmi è un danno all'Italia"

La premier, ospite di Nicola Porro a La Ripartenza, picchia duro sulla Magistratura: "Se i giudici vogliono fare politica si candidino"

Meloni: "Indagarmi è un danno all'Italia"
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"Quello che sta accadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti".

Giorgia Meloni, ospite a Milano all'evento La Ripartenza organizzato dal giornalista Nicola Porro, picchia duro sull'indagine nei suoi confronti legata al caso Almasri. E non risparmia bordate ai giudici.

Meloni: "Indagarmi è un danno all'Italia"

Meloni ha attaccato duramente soprattutto per le reazioni all'estero:

"Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all'estero non è la stessa cosa".

Poi, la stilettata alla Magistratura:

"Noi abbiamo scelto di riscrivere un'altra storia, di rispetto dei ruoli e credibilità. Forse per questo non siamo graditi. Se alcuni giudici vogliono governare si candidino".

"Atto voluto"

Sulla questione dell'atto dovuto o voluto, poi, la premier non ha dubbi:

"L'atto era chiaramente un atto voluto. Tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l'iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid".

"Agli italiani dico: finché ci siete voi ci sono anche io, non intendo mollare di un centimetro almeno fino a quando saprò che la maggioranza degli italiani è con me. Alcuni italiani ti remano contro e smontano tutto il lavoro che fai: in confronto a me Penelope avrebbe tessuto le tende dello stadio Olimpico...".

"La battaglia che noi stiamo cercando di condurre è forse anche più grande di un programma di governo, direi che va anche oltre la destra e la sinistra, perché è la battaglia per un'Italia normale e io penso che anche a sinistra ci sia un sacco di gente che vorrebbe un'Italia normale, cioè un'Italia normale nella quale una persona per bene non debba avere paura dello Stato, non debba avere paura della giustizia, non debba avere paura del fisco, non debba avere paura della burocrazia, un'Italia nella quale non sia più considerato normale o comunque inevitabile, perché noi parliamo come se fossero cose normali, di cose che normali non sono".

Commenti
RT

Grande GM.Tieni duro perchè stanno facendo di tutto per fermarti visto che vuoi risolvere uno dei mali dell'Italia: LA SX e la sua cricca di magistrati con i loro migranti.Quello che è stato il tuo Boss, sarà fiero di te!

Worried

Se consideriamo il caso Almasri, non possiamo che prendere atto che sia stato gestito malissimo, nemmeno uno sprovveduto incompetente avrebbe potuto fare di peggio. Ci siamo messi contro Europa e corte dell'Aia e rimpatriato con un volo di stato un criminale. Parlando di riforma della giustizia per la complessità dell'operazione che ha portato alla separazione delle carriere mi è difficile esprimere un'opinione. Mi sembra invece di più facile interpretazione che quanto legiferato dal governo Meloni va nella direzione di una maggiore tutela dei cittadini più ricchi e potenti (limitazione delle intercettazioni telefoniche), mentre per i più deboli le libertà si riducono fino ad impedire il dissenso, la protesta, gli scioperi. Governo forte che limita la vita democratica del paese sull'esempio dell'America di Trump. Lui presidente nonostante condannato, noi nel nostro piccolo abbiamo Ministri indagati per reati vergognosi. Per entrambi Trump e Meloni è che la verità non è quella dei pochi giornalisti indipendenti rimasti, ma quella che ci raccontano i ricchi, i potenti. Governano con il pugno forte nel nome di Dio e Patria, li abbiamo sentiti tutti, da Putin, Trump, Netanyahu a Meloni e Salvini.

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