Meloni all'Assemblea di Confindustria: "Italia oggi credibile in un quadro economico complesso"
La premier ha toccato numerosi argomenti spaziando tra Europa, energia e dazi, sottolineando l’impegno per rendere l’Italia più attrattiva per aziende e investitori

Un lungo discorso tra sfide presenti e future e diretti messaggi politici quello della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal palco dell’assemblea annuale di Confindustria a Bologna. Un’occasione per ribadire la centralità del governo nei confronti del mondo produttivo e industriale italiano e per lanciare un appello all’unità e alla responsabilità condivisa.
Meloni: "Abbiamo restituito centralità al nostro Paese"
"Oggi l’Italia si presenta credibile in un quadro economico e finanziario di estrema difficoltà. Abbiamo restituito centralità al nostro Paese", ha dichiarato Meloni, accolta tra gli applausi di una platea che ha visto la partecipazione dei massimi vertici istituzionali e politici, inclusa la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e diversi membri del governo.
La premier ha sottolineato come i provvedimenti adottati finora siano frutto del confronto con gli industriali, pur riconoscendo divergenze fisiologiche: "Non ci siamo trovati d'accordo sempre, com'è normale e sano in democrazia, ma tutti abbiamo fatto del nostro meglio con un obiettivo condiviso: fare bene il nostro lavoro".
Meloni: "Energia è la questione più urgente"
Uno dei temi centrali affrontati è stato quello dell’energia, definito da Meloni “la questione più urgente”, in pieno accordo con quanto sottolineato dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini. La premier ha garantito che il governo è al lavoro per analizzare il funzionamento del mercato italiano, al fine di identificare eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale.

“Sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione”, ha ammonito.
Dal canto suo, Orsini ha parlato di “dramma quotidiano” per imprese e famiglie, rilanciando la proposta di disaccoppiare il prezzo del gas da quello delle rinnovabili e accelerare il ritorno al nucleare come parte di una strategia energetica strutturata.
Meloni ha poi ricordato gli interventi già effettuati: “Abbiamo stanziato circa 60 miliardi di euro dall’inizio della legislatura, ma sappiamo che non si può continuare a tamponare il problema con fondi pubblici. Servono soluzioni strutturali”.
Capitolo Europa, tra dazi e competitività
Ampio spazio è stato dedicato anche al ruolo dell’Unione Europea, con un forte invito alla rimozione dei “dazi interni” che, secondo Meloni, “la Ue si è autoimposta” negli anni. Ha citato dati del Fondo Monetario Internazionale, secondo cui il costo medio per vendere un bene tra Stati UE equivale a una tariffa del 45%, contro il 15% degli USA. “Per i servizi si arriva addirittura al 110%. Non è sostenibile”, ha detto.
Roberta Metsola ha espresso vicinanza alle istanze italiane, lodando la leadership di Meloni e ribadendo che “l’Europa deve essere parte della soluzione, non del problema”. Ha denunciato un’eccessiva burocrazia che ostacola la competitività e ha promesso un Parlamento europeo più vicino ai cittadini e alle imprese.

Orsini ha proposto un piano industriale straordinario da 8 miliardi l’anno per almeno tre anni, con l’obiettivo di spingere la crescita del PIL al 2%. Ha chiesto una revisione del Patto di stabilità, ritenuto un freno agli investimenti, e ha esortato l’Europa a costruire un vero mercato unico degli investimenti.
A livello interno, ha invocato salari più equi legati alla produttività e un’azione comune contro illegalità e contratti pirata. Ha inoltre lamentato lo scarso riscontro ricevuto dal governo: “Su 80 proposte di Confindustria, solo 8 sono state approvate, 6 sono in valutazione”.
Ex Ilva, automotive e rapporti internazionali
La premier Meloni si è poi soffermata anche sul tema dell'ex Ilva.
“Il governo farà la sua parte, ma serve l’impegno di tutti. Non possiamo permetterci che qualcuno metta i bastoni tra le ruote”.
Meloni poi toccato la crisi dell’automotive, esprimendo fiducia nel dialogo avviato con il nuovo cancelliere tedesco Merz: “Se Italia e Germania collaborano, possiamo ottenere grandi risultati”.
E ha ricordato anche il dialogo in corso tra UE e USA, sostenuto dal governo italiano con un primo vertice a Roma il 18 maggio. “Un confronto da portare avanti con un approccio politico più che burocratico”.
Meloni ha ribadito poi l’impegno dell’esecutivo per rendere l’Italia più attrattiva per aziende e investitori: “Vogliamo rafforzare il nostro ‘made in’, la nostra capacità di creare prodotti unici. Il messaggio all’Europa e al mondo è Make in Italy”. Ha parlato di semplificazioni normative, commissari ad hoc per grandi investimenti, e ha rilanciato l’importanza degli strumenti come Industria 4.0 e i contratti di sviluppo.
Nel suo intervento conclusivo, Meloni ha infine lanciato un invito ambizioso: “Pensate in grande, perché io farò lo stesso. L’Italia ha dimostrato solidità e capacità di reazione anche nei momenti più difficili. Questa nazione ha tutte le carte in regola per invertire la rotta. La prima cosa che dobbiamo fare è crederci”.
Unica soluzione energetica per l Italia è il nucleare ed è inutile girarci intorno.Basta temporeggiare. Che il governo dia inizio alla realizzazione di impianti nucleari e nel frattempo usi denari pubblici .tramite aiuti a tutti. per sopperire agli alti costi energetici. Più che pensare in grande bisogna concretizzare almeno in piccolo.Da sempre l Italia ha avuto problemi di questo tipo e a forza di pensare in grande siamo finiti con il sedere per terra.Meno tasse a tutti.Stipendi più generosi a tutti.Norme sul lavoro più serie e quando riusciremo a produrre a minor costo i soliti prodotti potremmo competere nel mercato globale.I prodotti non devono essere fatti per pochi ma per tutti ed è qui la chiave. Si parte sempre dalle imposte.Ridurre le imposte significativamente compresa l iva.Basta buoni.agevolazioni.soglie da non superare etc...Sono tutte cavolate.