FISCHI DALL'OPPOSIZIONE

Meloni alla Camera legge il Manifesto di Ventotene: "Questa non è la mia Europa". Scintille e proteste, seduta sospesa

Tra i temi toccati da Meloni in Aula quello del ReArm Europe, dell'euro digitale e del Mercosur. La premier ha risposto anche alle critiche dell'opposizione

Meloni alla Camera legge il Manifesto di Ventotene: "Questa non è la mia Europa". Scintille e proteste, seduta sospesa
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Nella giornata di oggi mercoledì 19 marzo 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in replica dopo la discussione generale in Aula alla Camera sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo.

Il Mercosur e l'euro digitale

Rispondendo al deputato del gruppo Misto e presidente di Orizzonti Liberali Luigi Marattin, Meloni ha ribadito la posizione del governo sugli accordi di libero scambio, in particolare sul Mercosur. Ha sottolineato come la questione della reciprocità sia fondamentale per garantire la competitività delle produzioni italiane, affermando che "il mercato non può essere libero se non è anche equo". La premier ha evidenziato il rischio di penalizzare le produzioni italiane se non viene difesa adeguatamente la qualità del prodotto.

Sul tema dell'euro digitale, Meloni ha precisato che il governo non è contrario, a patto che non diventi un sostituto della moneta fisica,  citando il caso della Svezia.

"Noi non siamo contrari all'euro digitale purché non sia sostitutivo, ad esempio la Svezia che puntava a fare sparire il contante recentemente ha consigliato ai cittadini di mantenere una parte della propria ricchezza in contanti perché nei tempi degli attacchi hacker bisogna sapere i rischi a cui si va incontro".

Meloni ha inoltre evidenziato la differenza tra moneta digitale privata, che comporta costi, e l'euro digitale che garantirebbe stabilità di valore.

La posizione del governo sul ReArm Europe

Affrontando il tema del ReArm Europe, Meloni ha ribadito che il governo aveva chiesto lo scorporo delle spese per la difesa dal calcolo del Patto di stabilità, ma ha sottolineato come l'intero piano presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sia basato quasi esclusivamente sul debito nazionale degli Stati membri.

La presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen

"La posizione del governo è chiara, noi abbiamo fatto le nostre valutazioni, il governo aveva chiesto lo scorporo delle spese difesa dal calcolo del Patto di stabilità. Oggi però non possiamo non porre il problema che l'intero Piano presentato dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen si basa quasi completamente del debito nazionale degli Stati", ha detto Meloni.

"È la ragione per cui stiamo facendo altre proposte, perché ci aiuta scomputare le spese, però dall'altra parte una priorità deve essere favorire gli investimenti privati su questa materia. Con il ministro Giorgetti - ha aggiunto evidenziando l'importanza di favorire investimenti privati nel settore - abbiamo elaborato una proposta che ricalca l'Invest Eu, con garanzie europee per investimenti privati e cerchiamo di rendere questo piano maggiormente sostenibile. Ma la posizione mi pare chiara".

Critiche dall'opposizione e scintille in Aula

Nel corso della sua replica, la premier ha affrontato duramente anche le critiche dell'opposizione, accusando i partiti avversari di non avere proposte concrete.

"Mi aspettavo proposte, ho ascoltato improperi e insulti, ma non ho tempo per la vostra lotta nel fango", ha dichiarato, provocando reazioni accese dai banchi del Movimento 5 Stelle.

Le tensioni sono aumentate quando Meloni ha difeso le politiche del governo in materia di spesa sanitaria, scontrandosi nuovamente con l'opposizione. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è stato costretto a richiamare all'ordine alcuni deputati.

Il segretario del Pd Elly Schlein

Rivolgendosi alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, Meloni - sollecitata dalla segretaria dem sulla sua posizione in politica estera - ha a sua volta sollecitato una maggiore chiarezza sulla posizione del PD rispetto all'Unione Europea e alla NATO.

"Stare con la Ue significa mandare truppe in Ucraina, come proposto da Macron e Starmer?" ha chiesto la premier, che poi ha criticato l'affermazione di Schlein secondo cui Donald Trump non sarebbe mai "un vero alleato". "Quando dice che Trump non sarà mai niente di simile a un alleato che vuol dire che dobbiamo uscire dalla Nato, dal G7 che non dobbiamo avere rapporti bilaterali? Io penso che i paesi alleati non cambino in base a chi vince le elezioni".

Uno dei momenti più tesi si è verificato quando Meloni ha citato alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, testo simbolo del federalismo europeo scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941. Mentre la premier leggeva il documento, dai banchi dell'opposizione si sono levati fischi e proteste, a cui hanno fatto seguito applausi e una standing ovation da parte della maggioranza. Le tensioni hanno costretto il presidente Fontana a sospendere la seduta per ristabilire l'ordine.

In conclusione, Meloni ha ribadito la sua visione critica su alcune scelte dell'Unione Europea, affermando che "non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia".

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