Meloni agli Stati Generali dei Commercialisti: "Il Fisco deve aiutare, non opprimere"
Meloni ha ribadito inoltre che l’obiettivo del governo resta quello di "tagliare le tasse in modo equo e sostenibile"

"Il mondo delle professioni è una parte fondamentale e insostituibile di questa nazione".
Con queste parole la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto il suo intervento agli Stati Generali dei Commercialisti, tenutisi presso il centro congressi "La Nuvola" di Roma. La premier è stata accolta da un lungo applauso e ha preso parte all’evento salendo sul palco insieme al presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti, Elbano De Nuccio. È la prima volta che un presidente del Consiglio prende parte fisicamente all’evento.
"Non era previsto, ma all’ultimo ho deciso che non potevo mancare, anche solo per un breve saluto", ha detto Meloni, sottolineando l'importanza del ruolo dei commercialisti nel sistema fiscale italiano. “Siete il punto di connessione fra lo Stato e i cittadini, fra l’amministrazione e le famiglie o le imprese”.
Il fisco come strumento fondamentale dello Stato
Nel suo discorso, la presidente del Consiglio ha più volte rimarcato la centralità del fisco come strumento fondamentale per la credibilità dello Stato.
Il mio intervento agli Stati Generali dei Commercialisti 2025 pic.twitter.com/8EqwnAhUmF
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 10, 2025
“Il fisco non deve soffocare la società, ma aiutarla a prosperare”, ha dichiarato Meloni. “Non deve opprimere famiglie e imprese con regole astruse e una tassazione che non corrisponde al livello dei servizi offerti”.
Per la premier, è essenziale che lo Stato utilizzi le risorse “con buonsenso e senza gettare i soldi dalla finestra, come abbiamo cercato di fare in questi anni”. E ha ribadito che la “grande riforma fiscale” introdotta dal suo governo è un passo atteso da oltre 50 anni, un cambio di paradigma volto a semplificare il rapporto tra fisco e cittadini.
Meloni: "Taglio delle tasse e attenzione al ceto medio"
Meloni ha ribadito inoltre che l’obiettivo del governo resta quello di “tagliare le tasse in modo equo e sostenibile”. Dopo la riforma delle aliquote Irpef, ha dichiarato, “il nostro lavoro non è finito. Ora vogliamo concentrarci sul ceto medio, che rappresenta la spina dorsale del sistema produttivo italiano”.
Nel mirino dell’esecutivo c’è anche la lotta all’evasione fiscale, rispetto alla quale Meloni ha voluto rispondere a chi accusa il governo di indulgenza verso gli evasori.

“Rispondiamo con i fatti. Questo è il governo che ha ottenuto i risultati migliori nella storia nella lotta all’evasione, con un recupero record di 33,4 miliardi di euro nel 2024. Chi vuole fare il furbo non ha spazio, ma chi è onesto e in difficoltà deve essere messo in condizione di pagare ciò che deve”.
Tra le novità più rilevanti introdotte dal governo, la premier ha citato il concordato preventivo biennale, ora reso strutturale. Uno strumento, ha spiegato, “pensato per tendere la mano a milioni di persone che per anni si sono sentite vessate, che hanno percepito il fisco come un nemico e non come un alleato”.
“La fiducia si costruisce dando fiducia – ha proseguito – e noi crediamo che la fiducia che oggi diamo agli italiani sia un investimento sul futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti”.
Il ruolo centrale dei commercialisti
Meloni ha infine ringraziato esplicitamente i commercialisti per il contributo fondamentale nella lotta all’evasione.
“I risultati raggiunti sono anche merito del vostro lavoro silenzioso, quotidiano, che ha rafforzato la compliance fiscale e migliorato il rapporto tra contribuente e amministrazione finanziaria”.
Nel corso della giornata è stato inoltre presentato il Rapporto annuale sull'Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, che fotografa una professione in lieve contrazione: nel 2024 gli iscritti sono diminuiti dello 0,4% (119.952 iscritti totali), ma con un aumento delle nuove iscrizioni del 5% rispetto all’anno precedente. Cresce infine anche il reddito professionale medio, che ha raggiunto gli 80.648 euro, con un incremento del 10,1%.