SEMESTRE FILTRO

Medicina: i promossi al secondo esame sono 22500 (su 17mila posti), ma arriva il decreto “Salva idonei”

Il Ministero guidato da Anna Maria Bernini ha corretto le regole sulla graduatoria

Medicina: i promossi al secondo esame sono 22500 (su 17mila posti), ma arriva il decreto “Salva idonei”

Dopo settimane di polemiche e proteste studentesche, arrivano i numeri definitivi sul cosiddetto semestre filtro per l’accesso ai corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria e, insieme, il decreto ministeriale che ridisegna in modo puntuale le regole della graduatoria nazionale.

I dati parlano chiaro: sono complessivamente 22.500 gli studenti risultati idonei, cioè con almeno un esame superato nei due appelli, a fronte di 17.278 posti disponibili per Medicina. Un divario di oltre 5.200 unità che ha reso necessario l’intervento correttivo del Ministero dell’Università e della Ricerca.

Il decreto salva-idonei del Ministero

Il decreto ministeriale n. 1115 del 22 dicembre 2025, firmato dalla ministra Anna Maria Bernini, mette un punto fermo su uno dei passaggi più delicati della riforma. Il provvedimento disciplina la formazione delle graduatorie nazionali di merito per l’accesso al secondo semestre dell’anno accademico 2025/2026, introducendo un sistema articolato in nove sezioni che tiene conto dei voti conseguiti, delle scelte di accettazione o rifiuto dei risultati nei due appelli e della possibilità di recuperare crediti formativi.

La ministra Anna Maria Bernini

I numeri emersi dopo il secondo appello spiegano il contesto dell’intervento. A livello nazionale, contando entrambe le sessioni, i promossi in Biologia sono stati oltre 21mila, quelli in Chimica più di 24mila, mentre in Fisica – l’esame più ostico – poco più di 11mila. Nel secondo appello si è registrato un miglioramento soprattutto in Chimica e Fisica, mentre in Biologia sono aumentate le bocciature rispetto al primo round. In totale sono stati 117mila i compiti consegnati: 44mila in Fisica, 35mila in Biologia e oltre 38mila in Chimica.

Le nuove regole sulla graduatoria

Il decreto introduce la distinzione tra sufficienze dirette, sufficienze reintegrate e crediti da recuperare. Le sufficienze dirette riguardano i voti pari o superiori a 18 ottenuti e accettati immediatamente. Le sufficienze reintegrate consentono invece di ripristinare un voto positivo del primo appello che era stato rifiutato, qualora al secondo appello il risultato sia insufficiente. Questa opzione, spiegano dal Ministero, serve a tutelare ilrisultato già acquisito” e potrà essere esercitata dagli studenti entro il 27 dicembre 2025 tramite il portale Universitaly.

Il sistema delle nove sezioni della graduatoria tiene conto del numero di esami superati e dei rifiuti effettuati. Nella prima fascia entrano gli studenti con tre sufficienze dirette; nelle sezioni successive trovano spazio coloro che hanno superato due o anche un solo esame, fino ad arrivare alle fasce “con riserva, che includono chi dovrà recuperare uno o più debiti formativi. In ogni caso, il punteggio finale utile per la graduatoria viene calcolato esclusivamente sulla base dei voti pari o superiori a 18: gli esiti insufficienti non incidono sul punteggio.

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Con il decreto “salva idonei” il Mur prova a garantire la copertura di tutti i posti disponibili e a evitare l’esclusione automatica di migliaia di studenti

Il recupero dei crediti formativi riguarda gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza in una o due materie. In questi casi, i CFU mancanti dovranno essere recuperati presso l’ateneo assegnato in base alla graduatoria nazionale, che sarà pubblicata l’8 gennaio. Gli esami di recupero saranno organizzati localmente dalle università, con almeno due appelli e tempi compatibili con l’immatricolazione al secondo semestre. Chi non completerà i crediti nei termini previsti decadrà dall’iscrizione.

In via transitoria, limitatamente all’anno accademico 2025/2026, le università potranno inoltre prevedere, su richiesta dello studente, che i voti del semestre filtro non concorrano alla media finale del primo anno, riconoscendo la specificità della prima applicazione della riforma. Per chi non riuscirà ad accedere a Medicina, Odontoiatria o Veterinaria resta la possibilità di iscriversi a corsi affini dell’area biomedica e sanitaria, anche in sovrannumero fino al 20% dei posti, utilizzando i crediti acquisiti. Tutti gli studenti che non proseguono nel corso scelto potranno comunque immatricolarsi in altri corsi universitari entro il 6 marzo 2026, anche oltre i termini ordinari.

Le contestazioni alle nuove regole

Le nuove regole non hanno però spento le contestazioni. Il ComitatoMedicina Senza Filtri” parla di profili di “grave illegittimità“e accusa il Ministero di aver modificato di fatto la legge delega e il decreto legislativo istitutivo. L’Unione degli studenti (Udu) annuncia un ricorso collettivo al Tar del Lazio, denunciando l’incostituzionalità del semestre filtro e la violazione di normative europee. Nel pomeriggio, davanti al Ministero dell’Università, si è svolto anche un presidio di protesta organizzato dagli studenti di Cambiare rotta.

Intanto, con il decretosalva idonei“, il Mur prova a garantire la copertura di tutti i posti disponibili e a evitare l’esclusione automatica di migliaia di studenti dopo un semestre segnato da risultati disomogenei e da un esame, quello di Fisica, che continua a rappresentare lo scoglio principale. La graduatoria nazionale dell’8 gennaio dirà quanti dei 22.500 idonei riusciranno davvero a conquistare uno dei 17mila posti a Medicina e chi, invece, dovrà ripiegare sulle alternative previste dalla riforma.