lotta alla malasanità

Medici radiati, si cambia: il ministro della Salute annuncia riforma delle professioni sanitarie

Secondo una stima della FNOMCeO, circa 200 medici, nonostante sospensioni o radiazioni, continuano a esercitare

Medici radiati, si cambia: il ministro della Salute annuncia riforma delle professioni sanitarie
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Attualmente, sono ben 896 i ricorsi in attesa di giudizio presso la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (Cceps). Riguardano controversie legate a iscrizioni e cancellazioni dagli Albi, ricorsi elettorali e provvedimenti disciplinari, tra cui 64 sospensioni e radiazioni. La necessità di un intervento normativo si è fatta urgente, soprattutto dopo i recenti casi di malasanità che hanno sollevato forti polemiche. Il Ministero della Salute, Orazio Schillaci, ha dunque avviato una riforma della Commissione, con l'obiettivo di ridurre i tempi di attesa e rendere più efficiente il processo decisionale.

Medici radiati, si cambia: il ministro della Salute annuncia riforma delle professioni sanitarie
Il ministro della Salute Schillaci

La tempestiva applicazione delle sanzioni e la riduzione delle tempistiche di giudizio sono passaggi essenziali per evitare che professionisti sanzionati possano continuare ad operare a discapito della salute pubblica.

Le novità della riforma

Uno dei punti cardine della proposta di riforma è l'immediata esecutività delle sanzioni disciplinari adottate dagli Ordini professionali. Attualmente, il ricorso alla Commissione sospende l'efficacia della sanzione, permettendo a medici sospesi o radiati di continuare ad esercitare. Con il nuovo sistema, le misure disciplinari rimarranno in vigore fino al pronunciamento definitivo della Commissione.

Il Ministero della Salute ha anche previsto la creazione di due sezioni specializzate: una dedicata a medici e odontoiatri (che costituiscono la maggioranza dei casi) e un'altra per le altre professioni sanitarie. Queste sezioni si occuperanno sia dei ricorsi arretrati che di quelli futuri, garantendo un trattamento più rapido ed efficace.

Un arretrato di anni

Negli ultimi anni, la Commissione ha accumulato un enorme ritardo nei procedimenti. Già al termine del quadriennio 2016-2020, oltre 400 ricorsi risultavano ancora pendenti. Successivamente, la situazione si è aggravata a causa dell'inattività della Commissione tra dicembre 2020 e gennaio 2021, dovuta alla mancata nomina dei nuovi membri e all'emergenza Covid. Inoltre, l'assenza di un presidente operativo ha reso impossibile la gestione dei casi: dal gennaio 2023, si sono susseguite le dimissioni di ben due presidenti prima della nomina di Valeria Vaccaro nel febbraio 2025.

L'allarme della FNOMCeO

Secondo una stima della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), circa 200 medici, nonostante sospensioni o radiazioni, continuano a esercitare la professione. Il presidente della Federazione, Filippo Anelli, denuncia che questa situazione è resa possibile proprio dai tempi lunghi della Commissione, che di fatto blocca l'applicazione delle sanzioni.

Medici radiati, si cambia: il ministro della Salute annuncia riforma delle professioni sanitarie
Medici radiati, si cambia: il ministro della Salute annuncia riforma delle professioni sanitarie

La FNOMCeO ha quindi proposto la creazione di una sezione stralcio dedicata alla gestione dei ricorsi arretrati relativi a sanzioni meno gravi, un'idea ripresa in un emendamento presentato dall'onorevole Annarita Patriarca (Forza Italia).

Casi di malasanità: regole più severe

Il dibattito sulla riforma si è intensificato dopo alcuni tragici episodi, come il caso di Simonetta Kalfus, una dirigente bancaria in pensione morta dodici giorni dopo un intervento di liposuzione in un centro medico a Roma. Solo successivamente si è scoperto che il chirurgo che l'aveva operata, Carlo Bravi, era già stato condannato per lesioni colpose in un precedente caso di malasanità.

Anche il ginecologo barese Giovanni Miniello, sotto processo per violenza sessuale, rientra tra i medici che potrebbero teoricamente tornare in attività grazie alla sospensione del provvedimento di radiazione da lui impugnato. Tuttavia, Miniello ha già richiesto autonomamente la cancellazione dall'Albo prima dell'avvio del procedimento disciplinare.

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