Ultime ore di confronto sulla legge di bilancio 2026 prima del passaggio in Consiglio dei ministri, previsto entro martedì 14 ottobre 2025. Dopo i colloqui con i sindacati, conclusi senza intese, questa mattina a Palazzo Chigi sono in programma gli incontri tra il Governo, le rappresentanze imprenditoriali e le organizzazioni datoriali – da Confindustria a Confcommercio, da Coldiretti all’Abi – per discutere le ultime limature della manovra da 16 miliardi di euro.

Nella tarda serata di ieri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito nella propria abitazione i leader della maggioranza – Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi – e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per chiudere il quadro politico in vista del testo finale. L’obiettivo è approvare in tempi rapidi la manovra e il Documento programmatico di bilancio (Dpb) da inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre, anticipando il calendario per gli impegni internazionali della premier e del titolare del Tesoro.
Due novità chiave: Irpef e pensioni
Tra le misure principali spicca la riduzione della seconda aliquota Irpef: l’imposta sui redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro scenderà dal 35% al 33%, con un beneficio massimo stimato in 440 euro l’anno per contribuente e un costo complessivo di circa 2,5 miliardi di euro. Si tratta di una delle bandiere del governo, con Forza Italia che avrebbe spinto per estendere la soglia fino a 60.000 euro, ipotesi tuttavia giudicata troppo onerosa.

Sul fronte pensioni, l’esecutivo ha trovato un compromesso su una “sterilizzazione selettiva” dell’aumento dell’età pensionabile previsto nel 2027. Il blocco di tre mesi legato all’incremento della speranza di vita sarà limitato a chi avrà compiuto 64 anni entro quell’anno, riducendo il costo dell’intervento stimato in circa 1,5 miliardi nel biennio 2027-2028.
Inoltre, si va verso la proroga di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale, misure che consentono l’uscita anticipata per determinate categorie di lavoratori e lavoratrici, mentre si studia un nuovo semestre di silenzio-assenso per la previdenza complementare, che vincolerebbe il Tfr alle forme integrative in assenza di esplicita opposizione.
Coperture e contributi dalle banche
Resta delicato il tema delle coperture. Il Governo punta a un contributo concertato da parte delle banche, senza intenti punitivi: si valuta la proroga dell’intervento sulle imposte differite attive (Dta), che garantirebbe circa 2,5 miliardi di entrate nel 2026. In alternativa, si ragiona anche su un possibile coinvolgimento del settore assicurativo, attraverso una tassa obbligatoria contro le calamità naturali.
Sul tavolo anche la nuova pace fiscale, con una rottamazione delle cartelle in 108 rate su nove anni e una rata iniziale più alta, pari al 5% del debito complessivo, per contenere l’impatto sui conti pubblici.
Famiglie, casa e sanità
Confermati gli interventi per le famiglie, per un valore tra 500 milioni e 1 miliardo di euro, che comprendono il bonus mamme, un aiuto per i libri scolastici e nuove detrazioni per i nuclei con due o più figli.

Sul fronte casa, il Governo intende prorogare il bonus ristrutturazioni al 50% per le prime abitazioni, con criteri più selettivi, mentre non ci sarebbero conferme sul bonus mobili.
Infine, la sanità dovrebbe ricevere 2 miliardi di euro aggiuntivi per nuove assunzioni e lo smaltimento delle liste d’attesa, portando gli stanziamenti complessivi oltre i 6 miliardi rispetto all’ultimo bilancio.
Verso il Consiglio dei ministri
Il testo della manovra è ormai in dirittura d’arrivo. Dopo il confronto odierno con le imprese, il Governo conta di approvare il disegno di legge di bilancio nel Cdm di domani, prima della partenza di Giorgia Meloni per l’Egitto e di Giancarlo Giorgetti per Washington.
La sfida, spiegano fonti di maggioranza, sarà bilanciare gli interventi fiscali e sociali con la prudenza sui conti pubblici, per mantenere il deficit sotto il 3% del Pil e favorire l’uscita anticipata dell’Italia dalla procedura d’infrazione europea.