Manovra di bilancio corsa contro il tempo per l'ok prima di Natale
Tante le partite ancora aperte: dal caro bollette al reddito di cittadinanza, dalle tasse al superbonus. Si cerca l'accordo.
Manovra di bilancio: è corsa contro il tempo per l'ok prima di Natale.
La valanga di emendamenti al documento del Governo si è ridotta da oltre 6mila a 600. Il testo approderà in Aula, con quattro giorni di ritardo rispetto alle previsioni, il 21 dicembre. Per quella data è prevista la discussione alla Camera dopo il passaggio al Senato.
La manovra potrebbe avere il via libera dunque proprio a ridosso di Natale. Ma i partiti cercano di fare ulteriore sintesi perché il tempo stringe.
Manovra di bilancio, regalo sotto l'albero
Fare sintesi, trovare un equilibrio all'interno della maggioranza è l'obiettivo numero uno dei partiti e del Governo. Anche per non rischiare di trovarsi in Parlamento alla vigilia di Natale.
Certo, non sarà facile trovare punti di accordo. Tanti sono i temi dove la discussione è ancora piuttosto aperta e dove il dibattito anche in Aula rischia di essere oltremodo vivace.
Del resto, si tratta di temi anche di un certo rilievo dove l'Esecutivo si gioca molta credibilità e autorevolezza, mentre i partiti devono rispondere alle loro linee guida e al sentimento degli elettori.
Manovra di bilancio, le partite aperte
Quello della manovra di bilancio è un percorso tortuoso e in salita.
Come si ricorderà, il primo imprevisto (che ha indispettito non poco il premier Mario Draghi) aveva riguardato gli emendamenti al testo: degli oltre 6.200 presentati, ben 5.500 erano infatti stati depositati dalla maggioranza formata da Pd, Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.
Ora la riduzione a 600, su temi certi e ben definiti. Come detto, i temi di attualità sono molti: Superbonus, alla proroga o rottamazione delle cartelle esattoriali, patent box, cashback fiscale, flat tax, caro bollette, reddito di cittadinanza e altro ancora.
Ecco perché i massimi rappresentanti dei partiti che compongono la maggioranza hanno deciso di cercare la strada per fare un'ulteriore sintesi e arrivare a una visione comune almeno su alcune macro aree: Superbonus, scuola, reddito di cittadinanza, contrasto del caro bollette.
Le tappe da qui a Natale
Negli ultimi giorni, a tener banco è stata soprattutto la questione del caro bollette, con l'allarme e le simulazioni realizzate per il nuovo anno dalle associazioni di consumatori riguardo i maxi rincari su luce e gas.
Così come a tenere banco è stata la bocciatura del Centrodestra e di Italia alla proposta del presidente del Consiglio riguardo l'istituzione di un contributo di solidarietà che avrebbe interessato le persone con un reddito superiore ai 75mila euro.
La questione per il momento è congelata dal momento che il Governo ha assicurato i partiti sul fatto di poter trovare la soluzione in altro modo. Anche il capitolo tasse dovrebbe aver trovato una quadra e vedere ora Governo e partiti viaggiare nella stessa direzione.
Manovra, cartelle esattoriali e superbonus
Cartelle e superbonus rimangono invece nodi spinosi. Probabile che la maggior parte degli emendamenti non ritirati si concentrino su questi temi. Nel primo caso, il Centrodestra cerca di chiudere per soluzioni molto elastiche e flessibili a favore delle famiglie, anche in un'ottica di sostegno e ripresa legati alle difficoltà per la pandemia. In buona sostanza, la richiesta è di altre diluizioni di pagamenti e di nuove rottamazioni.
Tutta sul tavolo è invece la partita la partita del Superbonus 110%. In questo caso gli emendamenti sembrano indirizzati verso una proroga integrale della misura. Sempre sul tavolo sembra essere tornata anche la richiesta di eliminare il vincolo del tetto Isee a 25mila euro per le villette unifamiliari.
In questo caso, un emendamento potrebbe riguardare la richiesta che il tetto possa essere alzato a 40mila euro.
Movimentano 5 Stelle e Partito democratico stanno invece concentrando la loro attenzione sulla portata delle agevolazioni per i lavori sulle facciate: nella fattispecie che il bonus rimanga al 90% e non venga ridotto al 60%.
In vista della discussione in Parlamento, proprio il M5S è ancora deciso a far le barricate e difendere coi denti reddito di cittadinanza e cashback.
Manovra di bilancio, ritirato emendamento dei fondi per chi cambia sesso
Infine, una curiosità. Tra le migliaia di emendamenti depositati è stato ritirato quello presentato dalla senatrice di Forza Italia, Urania Papatheu.
L'emendamento prevedeva lo stanziamento di risorse per "il sostegno al percorso di transizione per il cambio di sesso e per l'operazione di cambio di sesso". Ad annunciarne il ritiro è stata la stessa parlamentare azzurra.