La Global Sumud Flotilla e le manifestazioni pro-Palestina che da giorni attraversano l’Italia sono diventate terreno di scontro politico e istituzionale. Lo sciopero generale indetto da Cgil e Usb per oggi, 3 ottobre 2025, ha dato ulteriore visibilità alle proteste, ma ha anche innescato un duro confronto tra governo, sindacati e opposizioni.
Meloni attacca lo sciopero
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha criticato con durezza la mobilitazione, definendola più legata a dinamiche interne che alla questione mediorientale.
“Continuo a ritenere che tutto questo non porti alcun beneficio al popolo della Palestina, in compenso mi pare di capire che porterà molti disagi al popolo italiano”.
Flotilla: il mio commento alla stampa di poco fa pic.twitter.com/3yh44E4oDa
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 2, 2025
Meloni ha accusato i sindacati di aver scelto la strada dello sciopero con finalità poco nobili:
“Quella della Flotilla è una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane. Del resto ce lo spiegano i sindacati, perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.
La replica dei sindacati
Alle parole della premier ha risposto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha parlato di “offesa” ai lavoratori.
“La presidente del Consiglio dovrebbe portare rispetto a chi paga le tasse e a chi lavora. Dire che con lo sciopero si cerca il weekend lungo è un’offesa”, ha dichiarato su La7. Landini ha richiamato anche la memoria storica: “Nel 1943 per dire no alla guerra furono i lavoratori e le lavoratrici ad usare lo strumento dello sciopero per ristabilire pace e democrazia”.
Le posizioni del governo
Dal fronte governativo è arrivata anche la voce del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che ha liquidato la mobilitazione con sarcasmo:
“Mi pare una scelta senza senso, perché i cittadini non capiranno e, aggiungo, ci porterà un sacco di voti in più”.
In Aula, diversi esponenti di Fratelli d’Italia e Lega hanno denunciato il rischio di tensioni sociali. Salvatore Caiata (FdI) ha criticato con durezza le manifestazioni:
“La politica non si fa così, forzando blocchi, portando gente in strada, non si aiutano i palestinesi scioperando e occupando le strade”.
Per la Lega, Paolo Formentini ha avvertito:
“Chi incendia le piazze uccide la democrazia, tornano i cattivi maestri”.
Le opposizioni in piazza e in Parlamento
Sul fronte opposto, l’opposizione ha difeso la legittimità delle piazze. La segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo di voler criminalizzare ogni forma di dissenso:
“Non è accettabile che il governo provi a coprire o ignorare il grido di quelle centinaia di migliaia di manifestanti che in modo del tutto pacifico hanno scioperato e manifestato per i palestinesi”.
Anche il leader del M5S Giuseppe Conte è intervenuto con toni durissimi:
“Ci state portando dalla parte sbagliata della storia. I libri di storia saranno univoci: stiamo di fronte a un genocidio. Il presidente del Consiglio ha parlato solo dei disagi dei cittadini, non del dramma palestinese. Forse saranno i cittadini e gli attivisti della Flotilla a salvarci l’onore”.
Dal fronte rosso-verde, Nicola Fratoianni (Avs) ha accusato l’esecutivo di complicità politica con Israele:
“Meloni smetta di insultare l’Italia che manifesta. Siete complici di Netanyahu e di quello che sta accadendo a Gaza”.
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha invitato a ritrovare “il coraggio del buon senso”, sottolineando i punti di convergenza:
“La condanna della violenza, la liberazione degli ostaggi, il diritto all’esistenza dello Stato di Israele e di quello di Palestina, lo stop all’esercito israeliano a Gaza e in Cisgiordania”. IV ha presentato una mozione che chiede il rispetto dei diritti costituzionali “sia dei cittadini italiani che sostengono la Flotilla, sia di quelli che non vogliono subire disagi nelle piazze e nelle stazioni”.
Chi siede in Parlamento ha il compito di trovare soluzioni politiche. Costruire la pace è difficile ma è il compito della Politica. Il mio intervento oggi in Senato sui due popoli, due Stati https://t.co/Jfh8AJat3S
— Matteo Renzi (@matteorenzi) October 2, 2025
Le risoluzioni in Parlamento
La discussione sulla Flotilla si è tradotta anche in una battaglia di mozioni. Pd, M5S e Avs hanno presentato una risoluzione che chiede al governo di riconoscere lo Stato di Palestina nei confini del 1967 con Gerusalemme capitale condivisa, oltre a sostenere il cessate il fuoco e la protezione dei civili e degli attivisti della Flotilla.
Parallelamente, il partito di Carlo Calenda (Azione) ha scelto di sostenere con alcuni esponenti della maggioranza una risoluzione centrata sul piano di pace promosso dagli Stati Uniti, descritto come “l’unica prospettiva realistica per porre fine a un conflitto sanguinoso”.
Il testo è stato firmato da esponenti di FdI, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e da deputati di Azione e del Gruppo misto. Pd, M5S e Avs si sono astenuti.
La polemica sul trattamento dei parlamentari a bordo
La buona notizia è che sono stati liberati dalle autorità di Israele i quattro parlamentari italiani che facevano parte della Flottilla. Lo rende noto il ministero degli Esteri. Il senatore Marco Croatti (M5s), l’eurodeputata Annalisa Corrado (PD), il deputato Arturo Scotto (PD), e l’eurodeputata Benedetta Scuderi (Avs), erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza.
Anche questo nodo è stato oggetto di scontro politico, durante l’intervento alla Camera, il leader dei pentastellati ha parlato di una “non chiara differenza di trattamento tra deputati M5s e Pd sulla Flotilla”.
“Quale sia stato il trattamento riservato al senatore Marco Croatti, imbarcato sulla Flotilla, lo abbiamo appreso dal ministro Tajani, il quale non ci ha chiarito perché questa differenza di trattamento fra lui e gli esponenti Pd Arturo Scotto e Annalisa Corrado. Sappiamo che Croatti è in un centro di detenzione, sottoposto a identificazione, sottoposto a un trattamento come un immigrato irregolare. Io penso invece che è tutto illegale rispetto a qualsiasi convenzione internazionale, rispetto a qualsiasi principio di diritto internazionale: è illegale il blocco, è illegale l’assedio, è illegale procurare una carestia, è illegale fermare dei cittadini disarmati. Croatti, l’ho detto chiaramente sin dall’inizio, ha deciso come cittadino di partecipare. Noi lo abbiamo appoggiato, anzi ci siamo sentiti orgogliosi. E abbiamo appoggiato tutti i cittadini del mondo delle varie nazionalità che sono imbarcati sulla Flotilla”.