IMBARAZZO

Maldestro Delmastro: il sottosegretario critica il suo stesso ministro sulla riforma della Giustizia

Ma Nordio l'ha già perdonato. La lettura dell'Associazione magistrati: "Il Governo vuole portare il pubblico ministero sotto le direttive dell' Esecutivo"

Maldestro Delmastro: il sottosegretario critica il suo stesso ministro sulla riforma della Giustizia
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Uno scivolone su una buccia di banana? Fuoco amico? Il tentativo maldestro o finemente calcolato di rimettere in discussione o addirittura affossare la riforma della Giustizia?

Un "dispetto" a un Ministro (Nordio) che ormai da tempo "non si prende" con la premier o al partito alleato (Forza Italia) per non fargli intestare una riforma attesa da tempo?

Di sicuro per il momento l'uscita maldestra di Andrea Delmastro (quasi uno scioglilingua) sulle nuove disposizioni in materia di Giustizia sta scatenando come era prevedibile un autentico polverone con il Centrodestra (e anche il diretto interessato) che sta cercando di metterci una pezza e il Centrosinistra che sta andando all'attacco del Governo.

Tanto che nelle scorse ore è arrivata addirittura la richiesta alla premier e al Ministro Nordio di riferire in Parlamento. 

La riforma che piace (poco), lo scivolone di Delmastro

Una riforma che piace poco al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, rappresentante del Governo, tra i fedelissimi della premier Giorgia Meloni. 

Scarso gradimento emerso dall'esponente di Fratelli d'Italia attraverso una "chiacchierata confidenziale" (così è stata definita dai responsabili del quotidiano) con il Foglio.

I punti critici che non convincono il sottosegretario

Ma cosa ha detto esattamente Delmastro? In effetti, un giudizio abbastanza tranchant:

"Dare ai pubblici ministeri un proprio Csm è un errore strategico che, per eterogenesi dei fini, si rivolterà contro. L'unica cosa figa della riforma è il sorteggio dei togati al Csm, basta".

Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia

E ancora sulla novità della Alta Corte disciplinare:

"Nella mia persona convivono entrambe le pulsioni, sia quella garantista che quella giustizialista, a corrente alternata secondo le necessità".

Le reazioni del Centrosinistra

Per primo ad andare all'attacco dell'Esecutivo è stato l'ex presidente del Consiglio e leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

renzi open
Matteo Renzi di Italia Viva

Il rappresentante dell'opposizione ha sottolineato le contraddizioni di Esecutivo e maggioranza di coalizione. Anzi, addirittura quelle nello stesso partito visto che Nordio è in quota Fratelli d'Italia:

"Il sottosegretario alla giustizia, Delmastro, dice a Il Foglio che la riforma della giustizia presentata dal ministro della giustizia, Nordio, fa schifo. Stesso governo, stesso partito, stesso palazzo, eppure dicono l’uno il contrario dell’altro".

L'attacco di Renzi a Meloni e Delmastro

Ma non solo. Renzi, un marpione della politica e della dialettica che vede opposte maggioranza e opposizione ha chiamato in causa direttamente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e non ha risparmiato attacchi al vetriolo allo stesso Delmastro:

"Che farà ora oggi la Meloni? Fa dimettere il Ministro della Giustizia Nordio, che ha fatto la riforma, o il sottosegretario Delmastro, che dice che la riforma fa schifo? Attendiamo una risposta da Giorgia appena esce dal letargo. Nel frattempo su L’Influencer trovate dei particolari inediti su questo sottosegretario Delmastro. Definirlo sadico e pericoloso ancora non rende l’idea. Chi leggerà il libro, capirà…".

Gli altri attacchi dell'opposizione

Ma anche il resto dell'opposizione non è rimasto certo a guardare.

Dal Pd al M5s, passando per Avs tutti hanno chiesto un passo indietro di Delmastro.

La nota del Partito democratico è arrivata a firma della responsabile nazionale Giustizia, Debora Serracchiani.

Debora Serracchiani del Pd

Un documento firmato anche dai colleghi di partito Federico Gianassi, Alfredo Bazoli e Walter Verini:

"Delmastro  non doveva essere nominato sottosegretario alla Giustizia. Non era all'altezza. E lo hanno confermato questi oltre due anni a Via  Arenula, in cui ha operato con scarsissimo senso dello Stato, con una visione lontana dai principi costituzionali. Ma quanto uscito stamattina sul Foglio, quelle dichiarazioni che demoliscono la cosiddetta riforma Nordio sulla giustizia e la separazione delle carriere rivelano una crisi irreparabile nei rapporti con il ministro. Il quale farebbe un gesto di dignità se se ne andasse. Ma in ogni caso Delmastro non dovrebbe restare un minuto di più. Per un minimo di decoro".

Sulla stessa lunghezza d'onda il commento del Movimento 5 Stelle, sempre attraverso una nota di partito sottoscritta dai rappresentanti pentastellati nelle commissioni Giustizia, Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D'Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.

"Le dichiarazioni di Delmastro confermano i timori di un’ingerenza politica sulla magistratura. Il governo Meloni punta a cancellare l'autonomia delle procure togliendo loro il potere di direzione delle indagine e/o sottoponendole esplicitamente alle direttive della politica. A questo punto il Governo fermi la riforma".

Forza Italia disorientata, i commenti

Come accennato, tra chi aveva già cantato vittoria al primo via libera parlamentare alla riforma c'era in primis Forza Italia (che aveva rievocato un obiettivo dei Governi Berlusconi).

Logico allora che proprio dagli azzurri ci sia stato una sorta di disorientamento di fronte all'uscita del collega di coalizione.

Non ha usato troppi giri di parole Tommaso Calderone, capogruppo di FI in Commissione Giustizia alla Camera:

Tommaso Calderone

"Io rispetto le posizioni di tutti, ma questa di Delmastro è incomprensibile e indecifrabile. E' un provvedimento governativo che è già stato votato. Noi andiamo avanti, se Delmastro ha dei dubbi sulla riforma della separazione delle carriere, è un problema suo".

Richiamano a una maggioranza convinta e coesa i rilievi del portavoce di Fi al Parlamento Raffaele Nevi:

Raffaele Nevi, Forza Italia
Raffaele Nevi, Forza Italia

"La riforma l'abbiamo votata tutti insieme, abbiamo deciso di andare avanti e anzi accelerare per arrivare a un'approvazione rapida e veloce, quindi ora si deve solo procedere speditamente. Quelle di Delmastro sono considerazioni personali, la maggioranza è compatta e coesa".

Ma nella serata la posizione degli azzurri si è fatta ancora più dura.

Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani
Il segretario nazionale di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani

Il vicepremier Antonio Tajani ha infatti chiesto ufficialmente un vertice di maggioranza dove mettere all'ordine del giorno un chiarimento su quanto accaduto.

Le picconate dell'Associazione magistrati al Governo

Durissima anche l'Associazione nazionale magistrati (Anm) che in questi ultimi mesi (e in generale da quando si è insediato il Governo di Centrodestra) è andata spesso allo scontro con l'Esecutivo, addirittura scioperando in occasione del primo via libera parlamentare della riforma.

Eloquenti le parole del segretario generale dell'associazione, Rocco Maruotti:

Rocco Maruotti segretario generale dell'Anm
Rocco Maruotti segretario generale dell'Anm

"Il Governo ha calato la maschera: questa riforma da sola non basta e sarà necessario portare il pubblico ministero sotto le direttive del potere Esecutivo o quantomeno togliere al pubblico ministero il potere di impulso delle indagini. Da oggi perciò sarà più difficile per il governo continuare a sostenere che la riforma non avrà conseguenze, come l'Anm va sostenendo dall'inizio".

E ancora:

"Questa riforma, oltre a non migliorare la giustizia, servirà solo ad assoggettare i magistrati al controllo del Governo: ora è ancora più chiaro. Le parole del sottosegretario alla Giustizia introducono un importante elemento di chiarezza".

La retromarcia di Delmastro

Divampata la polemica a Delmastro (pare anche per una certa irritazione di Giorgia Meloni sulla vicenda) non è rimasto che fare la più classica delle marce indietro.

Che in politica però non è mai una gran cosa e spesso è peggio che scivolare sulla buccia di banana:

"Un articolo di giornale ha esasperato il significato dei ragionamenti che ho fatto, nel corso di un colloquio informale, sulla riforma della giustizia. Ribadisco che l'impianto della riforma è ottimo, ribadisco che nella maggioranza c'è assoluta condivisione delle misure messe in campo. Ribadisco che proseguiremo speditamente per approvare la riforma il prima possibile".

Il "perdono" di Nordio

Nel frattempo verso la conclusione della giornata anche il Ministro Nordio ha cercato di stemperare i toni della vicenda:

Riforma della Giustizia nel segno di Berlusconi. L'Anm: "Ingiustificabile cancellare il reato di abuso d'ufficio"
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio

"Siamo di fronte all’enfatizzazione giornalistica di una discussione complessa. Alla fine il risultato è stato ottimo, come l’amico Delmastro mi ha tempestivamente ribadito. Per questo, la coalizione va avanti compatta, accelerando i tempi della doppia lettura parlamentare della riforma la cui principale novità è la netta separazione delle carriere dei pm, che danno impulso e coordinano le indagini, e quella dei magistrati che invece formulano le sentenze nei processi".

Infine, sempre per Fratelli d'Italia è arrivato il commento del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami:

Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera

"Le dichiarazioni del sottosegretario Andrea Delmastro sono state chiarite definitivamente dalla sua stessa voce nell’audio pubblicato dal sito de Il Foglio. Nessuna bocciatura, anzi: una valutazione, quella di Delmastro, che nel complesso è ottima a una riforma della giustizia che l’Italia aspetta da troppi anni e che finalmente sta vedendo luce grazie a un centrodestra compatto. La sinistra può continuare a fare l’unica cosa che le riesce meglio: lanciare richieste di dimissioni che lasciamo volentieri cadere nel vuoto".

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