Mai più ubriachi al volante, arriva l'alcolock per chi è recidivo ad alzare un po' il gomito
Il Ministro Salvini ha firmato il decreto. Pesanti le sanzioni, ma già piovono critiche sul provvedimento

L’obiettivo è ambizioso e mira a contribuire a scongiurare soprattutto le “stragi del sabato sera” o comunque quelle successive alle serate del divertimento che poi finiscono in tragedia.
Mai più ubriachi al volante, è l’obiettivo del Governo e del Ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
Arriva infatti l’alcolock a dettare lo stop alle auto per chi ha alzato un po’ troppo il comodo ed è recidivo.
Alcolock obbligatorio per i recidivi alla guida in stato di ebbrezza: firmato il decreto
Come detto, ecco allora che l’inizio di luglio ha portato novità importanti per chi è già stato sorpreso a guidare in stato di ebbrezza.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha infatti firmato il decreto che introduce ufficialmente l’uso degli alcolock, dispositivi che impediscono l’avvio del veicolo se il conducente ha un tasso alcolemico superiore allo zero.
L’ultima novità del Codice della Strada, come funziona
Il provvedimento, che si inserisce nel nuovo Codice della strada entrato in vigore dal 14 dicembre dello scorso anno, stabilisce caratteristiche tecniche e modalità di installazione degli alcolock.
Le officine autorizzate avranno indicazioni precise su come eseguire il montaggio, mentre i conducenti dovranno sottoporsi al test del respiro prima di poter avviare l’auto.
Se l’alito rivela tracce di alcol, il veicolo non partirà.
Per chi è prevista la normativa
L’installazione del dispositivo sarà obbligatoria per chi è già stato sanzionato con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro, come misura preventiva per evitare la recidiva.
Tali conducenti potranno guidare esclusivamente veicoli dotati di alcolock.
Il decreto chiarisce che questi dispositivi potranno essere installati su diverse tipologie di veicoli, sia per il trasporto di persone che di merci, a condizione che rispettino i requisiti tecnici previsti dalla normativa europea.
Gli accorgimenti contro i furbetti
I produttori saranno tenuti a fornire istruzioni dettagliate per l’uso, la manutenzione e l’installazione.
Gli operatori autorizzati dovranno applicare un sigillo per evitare manomissioni e, in caso di controlli, il conducente dovrà esibire la certificazione d’installazione e il certificato di taratura in corso di validità.
Secondo quanto previsto dal Ministero, l’intervento non comporterà modifiche alla carta di circolazione.
L’elenco delle officine autorizzate e dei veicoli compatibili sarà pubblicato sul sito ufficiale del Portale dell’Automobilista.
Le reazioni, c’è chi storce il naso
Tuttavia, non mancano le critiche.
L’Aiped (Associazione italiana periti estimatori danni) ha segnalato possibili problemi di natura giuridica, sottolineando che l’installazione e la rimozione del dispositivo non rientrano tra le attività soggette a verifica da parte della motorizzazione civile.
Anche Federcarrozzieri ha espresso perplessità, ricordando che una parte significativa del parco auto italiano è molto datata: circa il 22% dei veicoli ha oltre 19 anni, e su molti di questi potrebbe essere tecnicamente difficile, se non impossibile, installare un alcolock.
C'è poi un problema di fondo.
Il principio base è che l'automobilista che ha l'obbligo dell'alcolock si sottoponga diligentemente al controllo prima di mettersi al volante.
Non si può escludere però in linea di principio che qualcuno cercherà di aggirare l'ostacolo chiedendo, magari al passeggero, di soffiare nel boccaglio al suo posto.
È un caso limite, che se accertato comporta sanzioni sia per l'automobilista sia per il "complice", ma di fatto è un altro dei problemi della nuova norma.
Le sanzioni per chi viola la normativa
E parlando di sanzioni, considerando appunto che si tratta di previsioni verso i recidivi, le misure previste sono pesanti:
- sanzioni da 158 a 638 euro;
- sospensione della patente da 1 a 6 mesi;
- raddoppio delle sanzioni in caso di alterazione, manomissione o assenza del dispositivo.