VIA LIBERA DA PALAZZO MADAMA

La maggioranza trova l'accordo, sì alla risoluzione pro Ucraina del premier Draghi

Il documento tra i suoi punti evidenzia il ruolo dell'Europa come mediatore diplomatico di pace, ribadisce il sì al riarmo e la necessità di un tetto massimo al gas.

La maggioranza trova l'accordo, sì alla risoluzione pro Ucraina del premier Draghi
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Nella giornata della "scissione" nel Movimento 5 Stelle e dello strappo di Luigi Di Maio, è arrivata la fumata bianca sul fronte della guerra in Ucraina. A Palazzo Madama infatti il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza alle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, giovedì 23 e venerdì 24 giugno.

Ucraina, sì alla risoluzione del premier

I voti a favore sono stati 219, 20 i contrari e 21 gli astenuti. L'Aula non ha invece approvato altre quattro risoluzioni, presentate da Crucioli, Fattori, Paragone e Ciriani dove invece il Governo aveva espresso parere negativo.

Il via libera alla risoluzione è arrivata dopo un'intensa "attività diplomatica" alla ricerca di consenso e condivisione.

Del resto, basti pensare che sull'avvicinarsi del testo in Aula si era consumata la battaglia all'interno proprio del Movimento 5 Stelle e tra Giuseppe Conte e lo stesso Di Maio.

Cosa dice il documento

In buona sostanza, la risoluzione sollecita il Governo a continuare a garantire "il necessario e ampio coinvolgimento del Parlamento" ai principali summit internazionali, come previsto dal decreto Ucraina e "comprese le cessioni di forniture militari".

In questo modo il Senato ha dato il via libera al riarmo a Kiev, ma nel documento è stata accolta la richiesta di M5s e Liberi e Uguali di un maggiore coinvolgimento delle Camere nelle decisioni.

I punti chiave della risoluzione

La risoluzione va dunque nella direzione di chiedere a Mosca il "cessate il fuoco" e prevede iniziative per la de-escalation militare e, come detto, il coinvolgimento delle Camere anche sul tema armi.

Nel documento è anche ribadito il ruolo dell'Europa come mediatore diplomatico e di pace (basti pensare al recente viaggio in Ucraina di Draghi, Macron e Scholz) e sono evidenziate soluzioni per un tetto europeo al prezzo del gas.

Ma non solo. Su sicurezza alimentare e grano, il Senato impegna anche il Governo "a definire ogni soluzione necessaria a livello bilaterale e multilaterale, a partire dall'Onu, dall'Ue e dal G7, per assicurare la sicurezza alimentare a livello globale, attraverso corridoi sicuri e lo sminamento dei porti".

In tutto questo quadro verrà poi garantito il sostegno all’interno dell’Unione europea e della Nato, oltre a supportare l’adesione all’Ue di Ucraina, Moldova e Georgia.

La soddisfazione del premier

Al termine della relazione e della votazione Draghi ha ringraziato l’Aula, citando espressamente in aula al Senato il decreto legge che autorizza «la partecipazione di personale militare alle iniziative della Nato:

"Ringrazio il Senato per il sostegno ad aiutare l'Ucraina a difendere la libertà e la democrazia, a continuare con le sanzioni alla Russia, a ricercare una pace duratura che rispetti i diritti e la libertà dell'Ucraina".

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