Ritirato il disegno di legge

Madri e bambini detenuti: scontro tra Lega e Pd. Cosa succede

E’ in atto una evidente battaglia politica su un tema delicato che interessa anche i minori costretti, in alcune casistiche, a vivere in prigione con le madri

Madri e bambini detenuti: scontro tra Lega e Pd. Cosa succede
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Il Pd ha optato per ritirare il disegno di legge sulle detenute madri, a prima firma Debora Serracchiani, attuale capogruppo Dem a Montecitorio dopo che, nell’esame del testo in commissione Giustizia della Camera, la maggioranza ha introdotto misure restrittive. Da qui la decisione dei democratici di fare un passo indietro, facendo di fatto decadere il provvedimento, che sarebbe dovuto giungere lunedì 27 marzo 2023 in aula.

E’ in atto una evidente battaglia politica su un tema delicato che interessa anche i minori costretti, in alcune casistiche, a vivere in prigione con le madri. Il Centrodestra, sulla scia dell’indignazione per le borseggiatrici milanesi impunite, mostra i muscoli e punta a inasprire le pene; al contrario il Pd approccia la questione sulla base delle tutele da garantire, anche ai piccoli coinvolti.

Madri detenute: scontro tra Pd e Lega

Il disegno di legge a firma Pd (ritirato dopo l’inasprimento della maggioranza) si componeva di 4 articoli ed era volto ad ampliare la tutela dei figli minori di genitori soggetti a una misura detentiva, attraverso l’esclusione del ricorso al carcere e la valorizzazione degli Istituti a custodia attenuata per detenute madri. Nella sua formulazione originaria il provvedimento riproduceva il contenuto di una proposta di legge approvata dalla Camera nella scorsa legislatura e il cui iter si era interrotto al Senato. La proposta Dem esclude la custodia cautelare in carcere della donna incinta o della madre di prole di età inferiore a 6 anni con lei convivente (ovvero del padre, qualora la madre sia deceduta o impossibilitata ad assistere la prole), fatta salva, laddove sussistano esigenze cautelari di eccezionali rilevanza, la possibilità di disporre o mantenere la custodia cautelare presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri.

Questo, in sostanza, il contenuto delle modifiche presentate dal Pd che è stato oggetto di modifiche introdotte dalla maggioranza: gli emendamenti presentati dal centrodestra e approvati in commissione prevedono il carcere per le madri in caso di recidiva e cancellano il differimento della pena per le donne incinte o con un figlio che abbia meno di un anno. Di qui la decisione del Pd di bloccare tutto e ritirare il disegno di legge.

Noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri, ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme", spiega il Dem Alessandro Zan.

Il Carroccio annuncia che ripresenterà il testo, mentre monta la polemica e si accende lo scambio di accuse tra maggioranza e di opposizione.

 "La proposta di legge sulle detenute madri la ripresentiamo noi visto che il Pd ritirando le firme dal provvedimento l'ha fatta decadere. E noi ripresenteremo un testo che contiene le proposte di modifica che erano state approvate e che prevedono che non ci siano più scuse per le donne incinte. Anche loro, se tornano a delinquere, finiranno in carcere", tuona il capogruppo della Lega in Commissione Giustizia della Camera Jacopo Morrone.

A stretto giro arriva un tweet sul tema dal leader della Lega, Matteo Salvini:

"Il Pd libera le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi. La Lega aveva fatto passare la norma in commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso".

A fargli eco sulla linea dura anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari:

"In Commissione Giustizia alla Camera è stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso. Ora, per il bene del Paese, attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri".

Dem: "Destra disumana"

"Ogni giorno questa destra dà prova di incredibile disumanità. Vittime della cecità ideologica questa volta sono i bambini e le bambine di detenute madri. Con la nostra proposta di legge stavamo per ottenere il risultato di evitare che questi piccoli fossero costretti a vivere dietro le sbarre. Questo obiettivo è stato stravolto dalle forzature della destra. Noi non condivideremo mai una scelta simile e per questo abbiamo ritirato la nostra proposta in discussione alla Commissione Giustizia. La destra si assuma la responsabilità di queste scelte inaccettabili". Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. "A questo punto l'accanimento della maggioranza contro i bambini è una certezza", ha ribadito Serracchiani in una conferenza stampa tenuta assieme a Chiara Gribaudo, Federico Gianassi e Alessandro Zan a proposito della legge sulle detenute madri.

Debora Serracchiani

E ancora:

"Gli psicologi ci hanno spiegato che i primi tre anni di vita sono fondamentali nella crescita di un bambino per questo avevamo presentato una proposta di legge per la quale le detenute madri di bimbi piccoli scontassero la pena in istituti protetti. Lega e FdI hanno invece presentato e approvato emendamenti che addirittura peggiorano l'attuale normativa, facendo finire in carcere anche le donne incinte o che stanno per partorire. I bimbi in carcere addirittura aumenterebbero di numero. La propaganda è su tutto, basta il video di una borseggiatrice incinta che si fa propaganda anche su quello".

Forza Italia più aperturista

Tuttavia secondo Serracchiani "è possibile un fronte comune per la civiltà. Ad esempio Fi aveva presentato degli emendamenti alla nostra legge migliorativi, ed ha insistito per difenderli. Li hanno dovuti convocare a Palazzo Chigi per costringerli a ritirarli".

Sul fatto che sul tema, Forza Italia sia meno tranciante rispetto ai compagni di maggioranza quali Lega e Fratelli d'Italia, è confermato anche da Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, che a "Tagadà", su La7, ha chiarito:

"I bambini nascono nella mangiatoia per stare al Vangelo, ma di certo non nascono in carcere: nascono in ospedale. I bambini non possono nascere e crescere in carcere, ci possono essere e ci sono già soluzioni alternative al carcere, penso alle case famiglia cioè a luoghi controllati dalla Polizia Penitenziaria che non hanno le sbarre ma garantiscono ugualmente la sicurezza per la collettività. I bambini non devono iniziare a conoscere il mondo guardandolo da dietro alle grate, però è oggettivo che il problema ci sia e che la soluzione vada trovata. Ma sicurezza e diritti dei bambini possono andare di pari passo".

Critici anche M5S e Italia Viva con la linea dura della Destra

"Sulla proposta di legge per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori Fdi, partito di maggioranza relativa, e tutto il centrodestra al governo dimostrano di non essere in grado di gestire il doveroso confronto parlamentare. Nella scorsa legislatura era stato raggiunto un faticoso e delicato equilibrio per un testo condiviso, ieri il governo Meloni con un autentico blitz in commissione Giustizia ha presentato articolate riformulazioni di emendamenti, assegnando pochi minuti per esaminarne l'impatto e costringendo, di fatto, oggi i presentatori della proposta di legge a disconoscere la paternità di un testo che risulta snaturato rispetto alla sua finalità. Sono intervenuta in Ufficio di Presidenza per stigmatizzare il metodo di una maggioranza e di un governo che approfittano di una proposta di legge in quota opposizione per stravolgerne la finalità e farne l'ennesima bandierina di pura propaganda. Un pericoloso precedente che mina il rapporto di lealtà tra maggioranza ed opposizione che non possiamo accettare".

Così in una nota Valentina D'Orso capogruppo del Movimento 5 Stelle nella commissione Giustizia della Camera.

"Il primo a depositare una proposta di legge sulle detenute madri in questa legislatura è stato il collega e amico Enrico Costa. Una proposta che riproponeva ciò che era stato approvato alla fine della scorsa legislatura nella sola Camera dei Deputati e quindi non era diventata legge. Quello che ha fatto la destra oggi, è un atto di grave ingiustizia e disumanità. Ci si riempie la bocca della priorità dei diritti dei minori, poi non si affrontano situazioni come quelle di bambini che devono entrare in un carcere per stare con la propria madre. Ancora una volta la maggioranza mostra lo scarto tra le parole che usa e le azioni che compie". Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera.

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