M5S: "Goffo distinguo di Meloni fra i volenterosi". Crosetto: "Pace difficile senza armamenti"
Premier soddisfatta per apertura di Macron a possibile revisione articolo 5 del trattato Nato

In seguito al vertice dei volenterosi, tenutosi ieri, 27 marzo a Parigi, non si sono fatte attendere le reazioni della politica italiana in seguito alle posizioni (di cautela) assunte dalla premier Giorgia Meloni.
Meloni a Parigi, le reazioni delle opposizioni
Affonda, sull'atteggiamento della presidente del Consiglio, intervistato da Repubblica, il capogruppo M5S alla Camera: Riccardo Ricciardi. Il pentastellato parla di "Goffo tentativo di distinguersi fra i volenterosi", una sorta di ambiguità continua che attribuisce a Meloni, che si sfila dall'ipotesi di inviare truppe nostrane, ma resta al tavolo europeo, pur guardando agli Usa.
Dai Cinque Stelle arriva anche la mozione che chiede che il governo si impegni "a non proseguire nel sostegno del piano di riarmo europeo ‘ReArm Europe/Readiness 2030’". Piuttosto, si tratta di pensare piano di rilancio della spesa sanitaria, di sostegno alle filiere produttive e industriali, di incentivi all’occupazione, istruzione, investimenti green e beni pubblici europei, "per rendere l’economia dell’Unione più equa, competitiva, sicura e sostenibile".
Alla vigilia del vertice, anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, aveva posto al centro la scarsa nettezza di Meloni, sottolineando anche le frizioni interne alla maggioranza sul tema.
"Al momento mi sembra che la politica internazionale veda tanti soggetti molto attivi, Russia, Ucraina, gli Stati Uniti e Arabia Saudita, e poi la Francia, Germania e Regno Unito che tentano la coalizione dei volenterosi, mentre l’Italia, non abbiamo capito dov’è", ha detto il leader di Italia viva. "Sono a favore di un grande ruolo dell’Italia in Europa. Ma io non ho capito da quale parte sta Giorgia Meloni, con Salvini o con Taiani o nel mezzo?" .
Il leader di Azione, Carlo Calenda, tiene il punto sull'appoggio al Riarmo Europeo e si mostra, al momento, meno critico verso l'agire di Meloni, rispetto ai colleghi dell'opposizione.
La difesa europea è la linea su cui si tracceranno gli schieramenti politici. La mozione che abbiamo presentato oggi in Senato è chiara: continuare il sostegno all’Ucraina, collaborare con i paesi volenterosi per avviare la costruzione di un sistema di difesa europeo e… pic.twitter.com/1Fyd9tgP4W
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 26, 2025
Plauso della Lega, Crosetto determinato
"Ora è importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale. Ma anche continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina". Per questo, la premier ha asserito di auspicare "il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento".
Così la premier a Parigi, che ha tenuto inoltre la linea concordata con Guido Crosetto, Matteo Salvini e Antonio Tajani, all’invio di soldati italiani in futuribili missioni di peace-keeping in Ucraina.
"La premier – fa sapere Palazzo Chigi – ha ribadito che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno". Più credibile ed efficace viene considerata l’idea di una missione di "efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, scenario in linea con la posizione del Governo italiano".
🔵 Paolo Borchia (Capodelegazione Lega al Parlamento europeo): “Macron sempre più bellicista gioca con la semantica pur di ritagliarsi un ruolo politico sulla pelle altrui. Oggi si inventa la ‘forza di rassicurazione’ pur di non prendere atto… https://t.co/QPePlISYUU pic.twitter.com/nM9HYYEWRC
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) March 27, 2025
A dirsi soddisfatta della posizione portata da Giorgia Meloni al vertice di Parigi è la Lega.
"Bene la linea del governo italiano, saggia e prudente, con la richiesta di coinvolgere gli Stati Uniti" sottolineano in serata fonti del Carroccio. "Mai come in questo momento si sta lavorando alla pace, quindi è doveroso abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste".

Nella giornata di ieri, 27 marzo 2025, durante l’informativa alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato sulla partecipazione dell’Italia a nuove missioni internazionali, i ministri degli Esteri Antonio Tajani e da quello della Difesa, Guido Crosetto, sono entrati nel merito.
"La guerra è tutt’altro che finita”, ha tuonato un determinato Crosetto, “Nessuno può pensare di costruire la sicurezza di un Paese prevedendo scenari bucolici, c’è chi si prepara a combattere”. Per il ministro la pace è un equilibrio tra forze, “l’obiettivo è portarlo verso il basso, verso il disarmo totale tra due parti. Ma quando una parte è armatissima e l’altra no allora diventa un equilibrio difficile da mantenere”. Più che naturale quindi che si debba dotare l’Italia di “uno strumento di tutela efficiente”.
Il leader di Forza Italia, ha tenuto maggiore cautela, ribadendo che l’Italia continua a sostenere il coinvolgimento dell’Onu rispetto alle iniziative per un cessate del fuoco in Ucraina e che non è prevista alcuna partecipazione italiana a un’eventuale forza militare sul campo, se non sotto l’egida dell’Onu.