CHE TORMENTONE

Lo zampino di Conte e i "metodi da furbetti": come è saltato (forse) il duello Tv Meloni-Schlein

Polemiche al vetriolo sul faccia a faccia tra le leader di FdI e Pd, ma forse incredibilmente non è detta l'ultima parola perché Sky...

Lo zampino di Conte e i "metodi da furbetti": come è saltato (forse) il duello Tv Meloni-Schlein
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Alla fine è diventato l'argomento del giorno, anche se il loro "duello-confronto" in Tv non ci sarà.

Perché la sfida Meloni-Schlein, che era stata organizzata dai rispettivi staff delle due leader di Fratelli e "concessa in esclusiva" a Bruno Vespa e al "suo" Porta a Porta a molti non era andata giù. 

Ecco allora perché è interessante capire come e perché è saltata la sfida tra le due donne della nostra politica senza che praticamente nessuno tra i partiti si stia stracciando le vesti dal dispiacere...

Ma è davvero detta l'ultima parola?

Lo zampino di Conte e la censura ai "metodi da furbetti"

Alla fine davanti davanti all'Agcom i partiti si sono trovati in perfetta parità (4-4) tra chi era favorevole (oltre a FdI e Pd, Salvini per la Lega e Renzi) al confronto e chi no (Azione, Alleanza Verdi e Sinistra, Forza Italia e M5S).

E tra gli "oppositori", chi più si è messo di traverso è stato proprio il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte che ha parlato apertamente di "furbate" riguardo il faccia e faccia e anzi rilanciando la sfida soprattutto nei confronti della presidente del Consiglio:

Giuseppe Conte, leader del M5S
Giuseppe Conte, leader del M5S

"Spiace che ci sia stato bisogno di una pronuncia dell'Agcom a tutela della libera e completa informazione dei cittadini, quando sarebbe bastato un po' di buon senso e di rispetto verso gli elettori, che non meritano queste furbate".

Le "furbate" di Giorgia ed Elly, Giuseppe all'attacco

Il riferimento alle furbate è stato chiarito dall'ex premier in un ragionamento a più ampio respiro dove di fatto il leader dei pentastellati si è fatto portavoce del pensiero che in fondo era stato espresso anche dal segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani e da Carlo Calenda di Azione:

"Con una legge elettorale che prevede un sistema proporzionale puro, per cui ogni forza politica corre per sé, questo confronto mirava a polarizzare il voto, a scapito di tutte le altre proposte politiche. Si è provato a ingannare gli elettori, un po’ come con le finte candidature dei leader che purtroppo troveremo nelle schede elettorali per racimolare qualche voto in più".

Un concetto ribadito da un'altra big del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino:

Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle
Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle

"Hanno provato a forzare le regole del gioco a loro uso e consumo e adesso che non ci sono riuscite Meloni fugge e si porta il pallone".

Vespa arrabbiato, ma niente confronto su altre Tv

Su quanto accaduto Bruno Vespa che sentiva ormai il profumo del "colpaccio" e del record di ascolti non ha nascosto tutto il suo malumore, evidenziando come il confronto in Tv tra due donne sarebbe stato un "unicum" nella storia della politica del Paese:

Bruno Vespa storico volto Rai e conduttore di Porta a Porta
Bruno Vespa storico volto Rai e conduttore di Porta a Porta

"E' stato proibito il confronto tra due donne che per la prima volta nella storia italiana sono al vertice nei rispettivi partiti. È una vittoria della democrazia? Bah".

Il no al faccia a faccia in esclusiva che era stato annunciato ormai da tempo ha per un attimo, timidamente, rimesso in discussione che non solo Meloni-Schlein potesse emigrare su altro canale, ma potesse di fatto coinvolgere anche gli altri leader e ripristinare una sorta di par condicio.

Uno scenario che si è però quasi subito rivelato impraticabile. Anche se...

Il rilancio di Conte alla Meloni: "Vieni da Mentana"

Conte ha infatti giocato in contropiede, lanciando la proposta alternativa alla premier, ovvero un confronto con lei a La7 da Enrico Mentana:

"Cara Giorgia che farai adesso? Ti tirerai indietro rispetto a un confronto con il sottoscritto e gli altri leader?".

Ma, la premier attraverso il suo entourage a questo punto ha "tirato dritto" ("Ha impegni importanti, si è già perso troppo tempo", hanno commentato da FdI) e "incastrare" altri faccia a faccia si sarebbe rivelato oltremodo difficile.

I "paletti" degli altri leader, come è saltato tutto (forse)

Perché poi a conti fatti altri leader "di peso" hanno messo paletti a varie ipotesi di dibattito.

Basti pensare al confronto che si era ipotizzato tra Antonio Tajani di Forza Italia e Carlo Calenda di Azione.

Una soluzione bocciata sul nascere dal segretario azzurro:

Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani
Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani

"Forza Italia è un partito della maggioranza di Governo, ma è ancor più importante in questo caso guardare alla sua collocazione in Europa. Fa parte del Partito Popolare Europeo, il partito che raccoglierà il maggior consenso alla tornata elettorale di giugno. E' improponibile un confronto con il leader di un partito che forse non arriverà nemmeno al quorum".

Con buona pace dunque di Calenda che a sua volta aveva bocciato senza misure il confronto Meloni-Schlein:

Carlo Calenda, leader di Azione
Carlo Calenda, leader di Azione

"Sarebbe stato solo uno show, un qualcosa di decisamente antidemocratico".

Non solo La7, ora ci prova Sky: invito a tutti i leader

Ma non è forse detta l'ultima parola. Dopo La7 ora è Sky a cercare il colpaccio.

A lanciare la proposta il direttore Giuseppe De Bellis, che ha messo sul tavolo la data di lunedì 27 maggio con confronto tra tutti i leader dei partiti in corsa per le Europee: Giorgia Meloni, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Nicola Fratoianni, ai quali è stato rivolto l’invito.

Matteo Renzi leader di Italia Viva
Matteo Renzi leader di Italia Viva

Come sarebbe il format

La tribuna politica 4.0 si realizzerebbe, secondo le intenzioni del direttore di Sky, in diretta  nell’ambito dell’evento SkyTg24 Live In Milano.

Il format pensato prevederebbe lo stesso tema di domanda per tutti i partecipanti, lo stesso tempo di risposta e il medesimo numero di repliche ciascuno. 

Oltre che dai giornalisti e dal direttore di Sky, le domande sarebbero poste dai direttori delle principali testate giornalistiche italiane.

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