Da Prima Il Levante

Liguria, Toti si è dimesso: la lettera

Dimissioni irrevocabili da parte del governatore dopo l'inchiesta che lo ha travolto

Liguria, Toti si è dimesso: la lettera
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La notizia era nell'aria da qualche ora, ma adesso c'è anche l'ufficialità. Giovanni Toti si è dimesso dalla carica di presidente della Regione Liguria: nella mattina di oggi, venerdì 26 luglio 2024, il governatore ha consegnato all'assessore Giacomo Giampedrone la lettera di dimissioni all’Ufficio Protocollo della Regione, indirizzata al presidente ad interim Alessandro Piana e al presidente del Consiglio regionale, Gianmarco Medusei.

Liguria: Giovanni Toti si dimette

La lettera con cui ha rassegnato le dimissioni:

"Io sottoscritto, Giovanni Toti, con questa mia rassegno dimissioni irrevocabili da presidente della Giunta regionale della Liguria, carica alla quale sono stato proclamato con atto dell’ufficio centrale per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Liguria presso la Corte di appello di Genova in data 8/10/2020.

Inoltro questa mia alle autorità in indirizzo per tutte le competenze di legge relative alla gestione transitoria dell’ente e l’avvio delle procedure per l’indizione di nuove elezioni".

"Dopo tre mesi dall’inizio dei miei arresti domiciliari e la conseguente sospensione dall’incarico che gli elettori mi hanno affidato per ben due volte, ho deciso sia giunto il momento di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da presidente della Giunta Regionale della Liguria. Mentre viene resa pubblica questa mia lettera che ho pregato il mio difensore, avvocato Stefano Savi, di diffondere, il testo formale delle dimissioni viene consegnato al Presidente facente funzione della Giunta e al Presidente dell’Assemblea Legislativa per tutti gli adempimenti di legge. Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro".

Sull'inchiesta che lo ha coinvolto nelle ultime settimane:

"Si apre per tutti una fase nuova. Spetterà ai tribunali della Repubblica valutare le responsabilità chiamate in causa dall'inchiesta. Al Parlamento e all'opinione pubblica spetta il dovere di fare tesoro di questa esperienza per tracciare regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all'interno del nostro sistema democratico".

"Tornerò un semplice, comune, cittadino della nostra bellissima Liguria".

Le reazioni

Immediatamente le prime reazioni. Durissima la presa di posizione della Lega:

"In Liguria siamo di fronte all'ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti. La Lega  non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista".

Contro le dimissioni "forzate" anche il leader di Azione Carlo Calenda:

"Toti è un nostro avversario. La valutazione sulla sua gestione è negativa. I profili di conflitto di interessi sono quanto di più estraneo alla prassi di Azione si possa immaginare. Ma forzare le dimissioni di un governatore attraverso l'imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico. Non è stata un bella pagina per la democrazia italiana".

 

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