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Letta: "Il terzo polo aiuta solo la destra"

Aperture a Renzi, Calenda e Di Maio, ma gli accordi non sono facili da fare.

Letta: "Il terzo polo aiuta solo la destra"
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La campagna elettorale è entrata nel vivo, e se dal lato del Centrodestra la quadra sembra essere già stata trovata, nel Centrosinistra la situazione è piuttosto agitata. Difficile mettere insieme anime tanto diverse e divise anche da questioni personali. Ma se non si riuscisse a coalizzarsi tutti insieme sarebbe difficile contrastare Meloni&Co., fortemente avanti nei sondaggi (soprattutto Fratelli d'Italia). Lo sa bene il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che in questi giorni sta lanciando una serie di messaggi agli alleati. In particolare sulla costruzione di un terzo polo che, a detta sua (ma non solo), aiuterebbe soltanto la destra.

Letta: "Il terzo polo? Un aiuto alla destra"

Un messaggio lanciato dalla festa regionale del Pd a Casalgrande (Reggio Emilia) e rivolto - nemmeno troppo tra le righe - a Matteo Renzi, che ha già annunciato la volontà di correre da solo con Italia Viva:

"Mi sento di fare un appello accorato a tutti coloro che in queste ore hanno dubbi sul fatto di creare una larga, importante e convinta alleanza che sia in grado di battere le destre. Coloro che pensano che fare un terzo polo che si mette in mezzo sia conveniente o possa essere più utile. Un terzo polo in questo momento è il modo migliore per aiutare le destre che non hanno bisogno di ulteriori aiuti".

L'ex premier, infatti, aveva criticato aspramente l'apertura da parte del Centrosinistra a Luigi Di Maio (che oggi, lunedì 1 agosto 2022, formalizzerà l'unione con Tabacci):

"La sinistra apre la campagna elettorale candidando Di Maio e parlando di tasse. La destra di Salvini e Meloni la conosciamo: sovranisti e populisti. C’è un mondo che chiede di votare altro. Noi ci siamo #TerzoPolo".

La situazione nel Centrosinistra: cosa succederà?

Letta, nonostante tutto, continua a spingere per un'apertura anche a Renzi, anche se l'accordo sembra assai improbabile. Ma Italia Viva non è la sola "grana" del Centrosinistra.

Un altro soggetto importante in un'eventuale coalizione è Carlo Calenda, che con Azione è dato molto più influente di Renzi (balliamo intorno al 5%, contro il 2,7% di Italia Viva). Calenda - che qualche giorno fa si era anche auto-proposto come possibile premier -  ora ha preso con sé anche due "pezzi da novanta" fuoriusciti da Forza Italia, cioè Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Indizio di come un'alleanza con il Pd sia complicata? Può essere. Ma Letta ci prova lo stesso:

"Il tempo passa, ormai c’è poco tempo davanti. Non credo sia stato sbagliato in questi giorni discutere e prenderci qualche giorno di tempo per ragionare e riflettere. Nei prossimi giorni bisognerà decidere: non possiamo perdere troppo tempo. L’inizio di questa settimana che viene deve essere il momento in cui ci chiariamo le idee, ognuno si assume le sue responsabilità".

Una presa di posizione è attesa a giorni, se non a ore.

E Di Maio?

Intanto Luigi Di Maio si muove per la sua strada. Il ministro degli Esteri, fondatore di Insieme per il futuro, ha siglato un accordo con Bruno Tabacci,  fondatore di Centro Democratico.

Oggi, come detto, a Roma ci sarà il lancio del nuovo progetto.

Nelle ultime ore si era diffusa anche la voce di una sua candidatura in lista con il Pd nel collegio di Bibbiano, fake news smentita dallo stesso Di Maio.

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