Economia ed edilizia

Bonus casa, cessione credito e Superbonus 110%: tutto quello che c'è da sapere

Il documento dovrà ora superare l'esame di Camera e Senato. IL rischio di un mercato "drogato"

Bonus casa, cessione credito e Superbonus 110%: tutto quello che c'è da sapere
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Casa dolce casa. Ma con un taglio drastico al superbonus sulle ristrutturazioni. Archiviate per un momento i temi lavoro e pensioni, ora nella manovra di Bilancio 2022 tornano a tenere banco i lavori di manutenzione e ammodernamento degli immobili. Con novità piuttosto sostanziali, anche se alcune spalmate negli anni.

Casa e superbonus, cosa cambia

L'agevolazione al tetto del 110% per il superbonus (e anche per il sismabonus) per i condomini è confermata per il 2022 e il 2023 (un risultato "minimo" auspicato da Lega e Movimento 5 Stelle), poi, a scalare, tra il 2024 e il 2025, scenderà prima al 70% poi al 65%. Un orientamento del Governo a ridare equilibrio a un mercato che altrimenti rischierebbe di presentare per troppo tempo una fotografia "drogata". Un quadro distorto che, sebbene il provvedimento stia portando a detta ad esempio del Ministro Dario Franceschini a dare un nuovo volto e nuovo lustro alle città, è stato ammesso anche da numerosi operatori del settore.

Superbonus, il labirinto delle eccezioni

Per le case popolari le agevolazioni saranno confermate al 31 dicembre 2023 solo se entro il 30 giugno dello stesso anno sia stato ultimato almeno il 60% dei lavori. Per gli appartamenti indipendenti il superbonus è confermato fino al 30 giugno del prossimo anno. Per gli interventi legati al superbonus sarà ancora possibile fare riferimento allo strumento della cessione del credito e dello sconto in fattura. Messa così, dalla proroga del superbonus rimarrebbe fuori il fotovoltaico (solo fino al 2022), ma si aspetta di vedere il testo definitivo della legge.

Bonus facciate, sismabonus, ecobonus, bonus arredi e bonus del verde

Più in generale quello che passerà all'esame di Camera e Senato nell'ambito della legge di Bilancio è rappresentato da un ventaglio di interventi piuttosto variegato. Al momento, il più appetibile e con un riscontro di agevolazioni abbastanza rilevante è quello relativo al bonus facciate. Pur con una detrazione percentualmente più bassa (90%) e una maggiore durata dell’ammortamento (dieci anni), questo tipo d'intervento ha comunque dei vantaggi:  non c’è il vincolo del miglioramento di due classi e soprattutto non ci sono limiti di spesa. Ecco perché nella nuova legge di Bilancio, l'agevolazione verrà confermato solo per un anno e con detrazione al 60%.

Gli altri provvedimenti (sismabonus, ecobonus, bonus arredi e bonus del verde) sono stati tutti confermati, fino al 2024 senza possibilità di cessione del credito e sconto in fattura. Unica eccezione, il bonus arredi che che però scende dai 16 mila euro del 2021 ai cinquemila del 2022.

La palla passa alla politica

A fronte dello schema base (che si annuncia non proprio facilissimo per la lettura di scadenze, detrazioni, tipologie di lavori) approntato dal Governo, resta da vedere quali saranno le reazioni della politica. Nei giorni scorsi Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia avevano dichiarato apertamente il loro favore alla proroga senza eccezioni delle misure di agevolazioni che sono state messe in campo finora. 

 

 

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