Le tante aspettative della maggioranza sul viaggio in Usa. Urso: "Meloni fermerà de-escalation". Sallemi: "Obiettivo accordo"
Cinque stelle: "La premier da Trump solo per comprare gas liquido americano"

Giorgia Meloni è pronta a partire per Washington in una missione che, nelle intenzioni del governo, potrebbe rivelarsi decisiva per rilanciare i rapporti transatlantici e disinnescare la bomba dei dazi voluta da Donald Trump. Giovedì 17 aprile 2025 la premier incontrerà il presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca e il giorno successivo - venerdì 18 aprile - riceverà a Palazzo Chigi il vicepresidente J.D. Vance.
Due incontri estremamente importanti, in un momento carico di tensioni economiche e strategiche. Vertici sui quali la maggioranza ripone molte aspettative e rispetto ai quali l'opposizione è pronta ad aprire il consueto fuoco di fila, qualora l'esito non fosse quello auspicato dal Governo.
I temi al centro dell'incontro Meloni-Trump
Il viaggio della premier sarà potenzialmente utile per costruire un nuovo equilibrio tra Europa e Stati Uniti. Le aspettative della maggioranza sono elevate e l'incontro con il presidente Trump si configura dunque come un crocevia strategico, ma anche simbolico: per la premier è infatti una grande occasione per rafforzare il suo ruolo internazionale

"Non è un viaggio per giocare una partita italiana – ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – ma per rafforzare i rapporti con gli americani e spingere verso i dazi zero. L’obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio".
Il governo punta a portare a casa un impegno di massima per avviare la trattativa su una zona a dazi zero. Per farlo, Meloni intende mettere sul tavolo dossier concreti: dal rispetto del 2% del PIL in spese per la difesa – con 11 miliardi in più promessi da Roma – fino all’acquisto di sistemi d’arma americani e gas naturale liquefatto. Tutto in nome del rafforzamento del patto atlantico. Nel pacchetto che sarà discusso con Trump inoltre, spiccano anche temi quali il Green Deal europeo e sull’impatto competitivo della Cina in settori chiave come le tecnologie verdi.
Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso - intervistato dal Quotidiano Nazionale - il viaggio di Giorgia Meloni a Washington per incontrare Donald Trump "giunge nel momento più appropriato e potrà facilitare il negoziato tra l’amministrazione americana e la Commissione europea".

"In ogni caso, nel frattempo, occorre predisporre adeguate misure di salvaguardia per tutelare il mercato interno dall’ondata di sovra produzione asiatica, che si riverserà in Europa come conseguenza delle barriere tariffarie confermate dagli Stati Uniti nei confronti della Cina - ha aggiunto Urso -. Finalmente ha prevalso la ragione e, con essa, il negoziato che abbiamo sostenuto in ogni sede. Mentre altri chiedevano immediate e gravi ritorsioni e il boicottaggio delle merci americane, che avrebbe innescato una guerra commerciale globale, noi abbiamo sempre invitato a perseguire il dialogo e ad avviare una de-escalation”.
Anche Tommaso Foti (FdI) avverte: "Non si può andare avanti a colpi di ritorsioni. Gli Stati Uniti rischiano di consegnare l’Europa alla Cina".
In difesa della linea del governo, è intervenuto anche Salvo Sallemi (FdI): "Con il governo Meloni e Fratelli d’Italia siamo usciti dall’irrilevanza in cui ci aveva relegati la sinistra. Lo conferma l’incontro di giovedì tra il presidente Meloni e Donald Trump. L’obiettivo è evitare una guerra commerciale per un accordo che tuteli gli interessi dell’Italia e dell’Europa".
Le critiche dell'opposizione
Dall'opposizione intanto, arriva l'attacco frontale del Movimento 5 Stelle nei confronti della premier. Riccardo Ricciardi, capogruppo alla Camera, ha ironizzato sulla "tenerezza" dell’atteggiamento di Meloni.
"Trump annuncia i dazi, lei minimizza. Poi corre negli Stati Uniti dicendo di rappresentare l’Europa, ma Trump stesso dice che molti leader fanno la fila per baciargli il deretano. Alla fine, andrà lì solo per dirgli che continueremo a comprare gas liquido e armi americane", ha affermato Ricciardi.
Duro anche Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi e Sinistra): "Meloni vuole cedere al ricatto di Trump e pagare il debito degli USA con i soldi degli italiani. Ci vogliono far credere che acquistare gas e armamenti statunitensi sia nell’interesse nazionale. Ma è solo propaganda. Stiamo svendendo la patria".