Polemica assurda

Lascia per pochi minuti il Consiglio comunale per allattare la figlia e la Lega la attacca: "Non può fare il sindaco"

Succede a Biella, dove Marta Bruschi (capogruppo Pd) è finita al centro di un incredibile attacco

Lascia per pochi minuti il Consiglio comunale per allattare la figlia e la Lega la attacca: "Non può fare il sindaco"
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Donna, lavoratrice, politica e mamma. Ruoli che si possono rivestire in contemporanea con buon senso e capacità di organizzazione. Ma non tutti lo capiscono. Quello che è successo nei giorni scorsi al capogruppo del Pd di Biella Marta Bruschi fa riflettere. Sì, perché la politica, che vorrebbe diventare sindaco della cittadina piemontese, pochi giorni fa durante una seduta del Consiglio comunale si è allontanata pochi minuti per allattare la figlia di 8 mesi. Un gesto naturale e normalissimo, ma che non è piaciuto a tutti. Un consigliere della Lega, infatti, l'ha criticata:

"Che interesse per la politica, immagino come può fare il sindaco".

Lascia il Consiglio per allattare la figlia, attaccata dalla Lega

Marta Bruschi ha 34 anni, è consigliere comunale in quota Pd a Biella e candidata sindaco per le prossime elezioni. Ed è mamma. Ruoli assolutamente compatibili in una società moderna in cui abbiamo scoperto (una delle poche buone eredità che ci ha lasciato il Covid) la possibilità del lavoro a distanza e della flessibilità. Ma evidentemente non per tutti. Prova ne è quello che è successo durante una delle ultime sedute del parlamentino biellese.

Bruschi, infatti, ha una bambina piccola (8 mesi) e a un certo punto ha lasciato per qualche minuto la seduta per allattarla e metterla a letto. Una scelta che ha suscitato la reazione del consigliere della Lega Alessio Ercoli:

"Vedo che tra i banchi della minoranze c'è un'assenza importante. A due delibere dalla fine, il nuovo capogruppo Pd nonché candidata sindaca è andata via. Non è un consigliere qualunque, sono le 9 e 30 di sera, questo dimostra un ottimo interesse - ironizza - nei confronti della politica. Immagino come possa un domani fare il sindaco".

Le polemiche

Un commento che ha suscitato l'immediata reazione di Andrea Foglio Bonda, consigliere di Buongiorno Biella che ha così risposto:

Stai seriamente dicendo che una donna che va a guardare la sua bambina non può fare il sindaco?

Un clima e un tema che sono arrivati fino a Roma mobilitando la solidarietà di deputati e le deputate del Partito democratico:

Solidarietà a Marta Bruschi, la candidata sindaco del Pd a Biella che si è assentata per alcuni minuti dall'aula del consiglio comunale per andare ad allattare la figlia e che, per questo, è stata insultata da un consigliere della Lega

Ecco chi sono parlano tanto di famiglia e attaccano violentemente una donna perché si prende cura della propria figlia. E arrivano a dirle che, per questo, non può fare il sindaco. Una scena ripugnante. Forza Marta

 

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Anche perché, va detto, stiamo parlando dell'esponente di un partito di maggioranza di un Governo che ha un premier donna e che non perde occasione per parlare di politiche per la famiglia e per le mamme. Ma si sa che tra il dire e il fare...

Esempi virtuosi in Italia e all'estero

D'altra parte, il consigliere Leghista Alessio Ercoli, e chi la pensa come lui, forse avrebbe bisogno di qualche esempio virtuoso che gli dimostri che maternità, allattamento e carriera non si annullano a vicenda.

Vediamo insieme qualche caso recente e meno recente che lo dimostrerebbe.

Era giugno del 2023 quando il parlamento italiano ha applaudito la deputata del M5S Gilda Sportiello che con grande naturalezza ha tolto il suo piccolo dalla fascia e ha cominciato ad allattarlo seno. Un gesto possibile grazie a una norma decisa dalla Giunta per il Regolamento di Montecitorio a novembre del 2022 secondo la quale le deputate mamme possono entrare durante le sedute in Aula alla Camera, partecipando ai lavori parlamentari, con i loro bimbi ed allattarli fino al compimento di un anno.
Ben tredici anni prima di lei l’eurodeputata Licia Ronzulli di Forza Italia aveva fatto la stessa a Strasburgo.

Ma anche nei parlamenti di altri Paesi le mamme che allattano sono le benvenute ed ecco infatti le predecessore di questo gesto tanto naturale quanto rivoluzionario, hanno allattato i loro bimbi durante delle sedute: la deputata argentina Victoria Donda Perez, nel 2015, la deputata islandese, Unnur Bra Konradsdottir (lei tenne anche un discorso mentre allattava, celebre fu la sua frase: "una donna deve riuscire a far coincidere tutto"), nel 2016 e la vice leader dei Verdi australiani Larissa Waters nel 2017 che portò la sua bimba di poche settimane e dichiarò:

Sono orgogliosa che mia figlia Alia sia il primo bebè ad essere allattato al seno nel Parlamento federale! Abbiamo bisogno di più donne e di più madri in Parlamento.

Basterà a convincere i più scettici?

 

 

 

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