La nave Cassiopea con 49 migranti è arrivata in Albania: cosa cambia rispetto ai primi trasferimenti saltati
I giudici della Corte d’Appello avranno 48 ore di tempo per decidere se convalidare o meno il trattenimento dei migranti
Alle 7.30 di oggi, martedì 28 gennaio 2025, la nave Cassiopea della Marina Militare italiana è entrata nel porto di Shengjin in Albania trasportando 49 migranti salvati nel fine settimana in acque internazionali a sud di Lampedusa. A bordo si trovano cittadini bengalesi, egiziani, ivoriani e gambiani, in maggioranza uomini.
49 migranti in Albania con la nave Cassiopea
I migranti saranno sottoposti alle procedure accelerate previste per coloro che provengono da Paesi classificati come "sicuri" e che non possiedono documenti di identità. Il primo passaggio per i migranti sarà lo screening sanitario in un hotspot italiano.
Qui verranno effettuate visite mediche e valutate eventuali condizioni di vulnerabilità. Per i casi ritenuti più fragili, è previsto un trasferimento immediato in Italia, come già avvenuto durante i precedenti tentativi di trasferimento in Albania lo scorso ottobre e novembre.
Dopo i controlli iniziali e un primo pasto, ai migranti saranno forniti vestiti nuovi e poi si inizierà con le operazioni di identificazione, queste procedure possono richiedere molte ore di attesa.
Saranno trasferiti nel campo di Gjader
Conclusa l’identificazione, i migranti saranno trasferiti al campo di Gjader, nell’entroterra albanese a poche decine di chilometri dal porto. Questo campo è stato adattato per ospitare i richiedenti asilo durante le settimane necessarie per l’esame delle loro domande.
Coloro la cui richiesta di asilo sarà respinta verranno trasferiti in un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) all’interno del campo stesso dove è stata predisposta anche una piccola struttura detentiva per eventuali casi di reati commessi dai migranti.
Cosa cambia rispetto ai trasferimenti saltati
Il trasferimento in Albania dei 49 migranti rappresenta la terza iniziativa del governo Meloni per esternalizzare la gestione dell’accoglienza. I precedenti tentativi, effettuati lo scorso autunno, erano stati bloccati da decisioni dei tribunali italiani che avevano sollevato dubbi sulla legittimità di trattenere lì i migranti.
In quelle occasioni, i magistrati della sezione immigrazione avevano sospeso il trattenimento e i migranti erano stati trasferiti in Italia. La questione è stata poi affidata alla Corte di Giustizia Europea che dovrebbe pronunciarsi sulla legittimità dei trasferimenti verso Paesi terzi il prossimo 25 febbraio.
Ma cos'è cambiato questa volta rispetto ai primi trasferimenti saltati? Per evitare nuovi stop giudiziari, il governo ha introdotto un’importante modifica legislativa. Stiamo parlando del decreto legge noto come “decreto flussi”, approvato lo scorso 11 gennaio 2025.
La decisione entro giovedì 30 gennaio
Questo decreto include un aggiornamento della lista dei Paesi considerati sicuri tra cui ora figurano anche Egitto e Bangladesh, due delle principali nazionalità dei migranti arrivati oggi.
Il decreto, che ha rango superiore rispetto al precedente decreto interministeriale, mira ad aggirare l’ostacolo giuridico rappresentato dal diritto comunitario e trasferisce la competenza decisionale sulla convalida dei trattenimenti ai giudici della Corte d’Appello, sottraendola alla sezione immigrazione.
I giudici della Corte d’Appello avranno 48 ore di tempo per decidere se convalidare o meno il trattenimento dei migranti. La decisione è attesa entro giovedì 30 gennaio.